Ritratto del numero due dei padroni italiani
Brembo spa: l'impero di Bombassei nel bergamasco
Famigerato per il pugno di ferro antioperaio

Dal corrispondente della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo

Alberto Bombassei è nato a Vicenza il 5 ottobre 1940. È presidente e amministratore delegato della Brembo di Curno (Bergamo), società da lui fondata nel 1961. L'azienda, che è leader mondiale nella produzione, progettazione e commercializzazione di sistemi frenanti, dal 1995 è quotata alla borsa di Milano. Il gruppo Brembo opera in 11 Paesi. Nel 2003 a Bombassei è stata assegnata dall'Università di Bergamo la laurea honoris causa in ingegneria meccanica, l'anno successivo il premio Eurostar da parte della rivista Automotive News Europe.
Dal maggio 2004 ricopre la carica di vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali e gli affari sociali. Bombassei è inoltre consigliere di amministrazione de "Il Sole-24 Ore", del Credito bergamasco e della Italcementi.

Il suo pensiero liberista
Da buon padrone Bombassei ha nel mercato il suo dogma e nel capitalismo il suo credo. In effetti il gruppo Brembo spa in questi anni è cresciuto in termini di fatturato, con 2.800 dipendenti tra Curno, Stezzano e Mapello è diventato il gruppo metalmeccanico con il maggior numero di dipendenti in provincia di Bergamo, strappando un primato storico alla Tenaris, presente a Dalmine, Sabbio e Costa Volpino.
Bombassei non ha certamente il pollice verde visto che, nel nome del profitto, continua a chiedere nuove strade: "Continuiamo ad avere a Bergamo infrastrutture che è poco definire carenti. Festeggiamo con grande gioia quello che viene fatto, come le quattro corsie dell'autostrada. Però, ricordiamoci che questo non è sufficiente per metterci alla pari con l'Europa". Il suo odio verso chi, come noi marxisti-leninisti, sta lottando contro queste colate di cemento lo dichiara così: "Che la Brebemi e la Pedemontana siano state bloccate è un segno di grande disattenzione per il territorio: alla fine questo si paga con aziende che vanno a produrre da altre parti".
Bombassei è anche il vice di Montezemolo e non nasconde le sue simpatie per il governo del DC Prodi ed in particolare per il Partito democratico. È nota, infatti, la sua approvazione per la Finanziaria: "il cuneo fiscale e la riduzione dell'Ires e dell'Irap sono soldi. Forse non sono grandi importi, ma non mi sembra che si possa dire che il governo abbia una politica antiaziendale, il governo sta dando segnali a favore delle imprese". Si sa che la borghesia cambia il cavallo su cui puntare molto velocemente e comunque su chi le offre maggiori garanzie di sopravvivenza, così Bombassei non ci ha pensato due volte a scaricare il neoduce Berlusconi, per ora.
Esprime parole d'amore per il vice presidente del consiglio Enrico Letta: "Le mie simpatie sono sempre andate verso Letta, anche se non ho niente contro Veltroni e le cose che lui ha detto a Torino sono condivisibili. Letta sarebbe anche un salto generazionale, cosa che non guasta".
Il suo volto di borghese reazionario lo mostra quando affronta il tema del lavoro: "il mondo non è più quello di 30-40 anni fa, è andato avanti. E in Europa solo noi siamo ancora fermi a quell'epoca, ormai passata. Anche il sindacato si deve ammodernare".
Padron "pugno di ferro", come lo hanno ribattezzato gli operai della sua azienda, vuole creare gli operai a sua immagine: "Vogliamo coinvolgere i nostri dipendenti sugli obiettivi dell'azienda. Ora riusciamo a farlo solo con il top dei dirigenti, ma dobbiamo poterlo fare con tutti. Si deve accettare la sfida e se si raggiungono i risultati questi vanno divisi tra tutti. Chiediamo più flessibilità, bisogna lavorare di più". Ecco dimostrata ancora una volta la tesi di Engels: "Chi sfrutta i lavoratori non s'arresta fino a che rimane un muscolo, un nervo, una goccia di sangue da sfruttare".

Il fatturato aumenta, così come lo sfruttamento
I profitti per il "sciùr" Bombassei non finiscono mai, infatti la Brembo accelera nel terzo trimestre. Tra luglio e settembre l'utile netto del gruppo è salito dell'86,8% (12,4 milioni di euro) e il fatturato del 16,8% (216,1 milioni di euro), con crescita superiore al 40% nelle applicazioni per veicoli commerciali e nelle motociclette, grazie all'ampliamento delle forniture per Harley Davidson. I risultati trimestrali hanno portato nei primi nove mesi dell'anno a una crescita del 12,3% nei ricavi (672,9 milioni) e del 32% nell'utile netto (39,4 milioni).
Bombassei è famoso per reprimere sul nascere ogni opposizione al suo regime dittatoriale da sanguisuga capitalista. Non ha rispetto per i lavoratori, specie per quelli più attivi sindacalmente.
Inquietante fu il fatto avvenuto il 15 luglio 2004, giorno in cui davanti alla fabbrica di Curno ci fu un presidio di protesta per il mancato rinnovo del contratto interno (ma lui non era per privilegiare il contratto integrativo?): all'arrivo di Alberto Bombassei i sindacati hanno fatto sapere che la scorta del presidente ha spintonato i lavoratori del presidio. Il padrone chiese poi ai carabinieri di registrare le generalità dei manifestanti dimostrando una volta per tutte la mancanza di rispetto per le lotte dei lavoratori.
D'altronde come stupirsi di un sì losco figuro che non permette ai suoi dipendenti di fare assemblee sindacali o li ricatta introducendo un "cottimo camuffato"? Meno male che c'è una forte presenza di lavoratori sindacalizzati: alle ultime elezioni delle Rsu la Fiom-Cgil si è confermata come prima organizzazione tra i 1.872 lavoratori che hanno espresso un voto valido. La Fiom-Cgil, oltre a mantenere la maggioranza, incrementa, rispetto alle ultime elezioni, il proprio consenso in quasi tutte le realtà Brembo, passando dal 37,6% al 41,8%. Il dato ancora più confortante è che al recente referendum sul welfare di Prodi il No ha vinto con un largo 59%. Questo dimostra che il pugno di ferro del "democratico" Bombassei non intimidisce gli operai più avanzati anzi, li sprona a lottare sempre più!

Futuro capo dei padroni italiani?
Bombassei è destinato ad essere eletto prossimo presidente di Confindustria, infatti, dopo essersi candidato ha ricevuto la benedizione di Montezemolo: "Mi fa solo piacere perché è una persona che stimo".
A differenza di Montezemolo usa metodi più sbrigativi e autoritari, ma le posizioni politiche sono simili, almeno finché gli farà comodo.

28 novembre 2007