Impressioni di militanti del PMLI sulla commemorazione di Mao

Cominciamo a pubblicare qui di seguito le impressioni richieste dal Centro del Partito ad alcuni militanti del PMLI sulla commemorazione di Mao e sul discorso del compagno Giovanni Scuderi.

Il rosso vulcano delineato da Scuderi inonda e si riversa sulle coscienze dei sinceri fautori del socialismo

Il discorso pronunciato dal Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi in occasione del 35° anno della scomparsa del maestro del proletariato internazionale, presidente Mao, è un rosso bacino colmo di fluido magma marxista-leninista che raccoglie al suo interno le componenti fondamentali per guidare ed aprire gli occhi dei sinceri fautori del socialismo. In esso il compagno Scuderi offre uno storico e brillante spaccato della storia marxista-leninista internazionale, delle gesta e imperituri insegnamenti di Mao, degli imbroglioni storici, dei compiti rivoluzionari del PMLI. Se studiato attentamente e approfonditamente esso è catalizzatore di energia rivoluzionaria e ci fa comprendere perché il marxismo-leninismo-pensiero di Mao è la "scienza della rivoluzione".
In particolare il compagno Scuderi afferma che: "Mao è scomparso 35 anni fa (...) ma è sempre con noi, perché l'influenza del suo pensiero, della sua opera e del suo esempio è tuttora viva, forte e operante nel PMLI e nei suoi dirigenti e semplici militanti, della vecchia e delle nuove generazioni". Perché è importante questa affermazione? Perché è fondamentale che il pensiero di Mao sia forte e operante all'interno del nostro amato Partito? Come spiega brillantemente il nostro Segretario generale: "Per 55 anni Mao ha dedicato ogni giorno della sua vita alla rivoluzione socialista, accumulando (...) un'esperienza unica nella storia, di fondamentale importanza per tutti i rivoluzionari del mondo, specie per i marxisti-leninisti. Per chi vuol fare la rivoluzione socialista non può prescindere dal pensiero e dall'opera di Mao". Mao, ha dedicato la sua vita alla causa rivoluzionaria e all'emancipazione del proletariato e degli sfruttati tutti e lo ha fatto con modestia e dedizione, sempre al servizio delle masse. Prosegue il compagno Scuderi: "Mao da sempre ha lottato per l'emancipazione del popolo cinese, ma da giovane lo faceva su una base democratico borghese e riformista". Le cannonate della Rivoluzione d'Ottobre prima e la lettura degli scritti dei maestri fondatori del socialismo scientifico poi, gli indicano la giusta via da seguire, secondo le parole di Scuderi: "La sua concezione del mondo ormai aveva subito una trasformazione radicale, da democratica borghese e riformista a proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista". Mao, studia il marxismo-leninismo e lo applica creativamente alle condizioni specifiche del suo paese, preparando le condizioni per la conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato.
Allo stesso modo in cui alcuni vulcani emettono solo gas e polveri e non riescono a sprigionare la rossa lava che cambia e stravolge tutto ciò che li circonda, gli opportunisti di destra e gli opportunisti di "sinistra" confondevano il proletariato cinese allontanandoli dalla conquista del socialismo; i primi capitolarono al partito nazionalista del Kuomintang, i secondi spingevano il movimento rivoluzionario all'avventurismo, dunque al fallimento. Scuderi spiega: "Mao ha la meglio sugli opportunisti di destra e di 'sinistra' grazie alla sua approfondita conoscenza del marxismo-leninismo e della realtà cinese, alle sue capacità dialettiche di convincimento e alle vittorie riportate dall'Esercito Rosso, che lui stesso aveva contribuito a fondare il 1° agosto 1927". Il pensiero di Mao è dunque di fondamentale importanza perché ci indica la corretta via da seguire per non scivolare negli imbrogli di destra e di "sinistra", ci insegna che lo studio delle opere dei pionieri del socialismo abbinato allo studio della realtà oggettiva che ci circonda sono elemento chiave per guidare il proletariato sulla strada dell'emancipazione dalla borghesia e alla dittatura del proletariato.
Perché è importante la lotta tra le due linee, quella proletaria e rivoluzionaria marxista-leninista e quella borghese e revisionista di destra o di "sinistra"? Perché è fondamentale che vi sia un Partito autenticamente rivoluzionario? I revisionisti hanno delle colpe storiche, tradiscono il popolo e lo gettano nell'abisso del parlamentarismo, lo rimettono in catene e lo costringono a vivere sotto la dittatura della borghesia. Questo è avvenuto in Russia, alla morte di Stalin con il golpe della vecchia volpe di Krusciov, questo è avvenuto in Cina alla morte di Mao con la cricca revisionista e fascista di Deng Xiaoping. L'esistenza di un partito rivoluzionario che si basi sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista è di primaria importanza se si vuole conquistare il socialismo. Nel suo discorso Scuderi cita Mao: "Se si vuol fare la rivoluzione, ci deve essere un partito rivoluzionario. Senza un partito rivoluzionario, senza un partito che si basi sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista e sullo stile rivoluzionario marxista-leninista, è impossibile guidare la classe operaia e le larghe masse popolari a sconfiggere l'imperialismo e i suoi lacchè". Scuderi prosegue: "Il marxismo- leninismo-pensiero di Mao è la cultura del proletariato, il liberalismo è la cultura della borghesia. O scegliamo l'una o scegliamo l'altra. Non è possibile un'altra soluzione, nemmeno quella di pescare in tutte e due le culture. In questo caso la bilancia penderebbe a favore della cultura borghese". Le masse popolari se acquisiscono la cultura del proletariato, si impadroniscono dunque di un'arma invincibile contro gli sfruttatori ma "essi non potranno mai acquisire una cultura proletaria se non vi è apportata dal Partito del proletariato e se non studiano il marxismo-leninismo-pensiero di Mao". Il Partito rivoluzionario deve dunque essere lo strumento organizzativo predisposto e funzionale alla rivoluzione, deve basarsi sulla teoria e sullo stile rivoluzionario marxista-leninista, stile che come spiega Scuderi "deve essere improntato al materialismo storico e al materialismo dialettico". Questo partito in Italia è il PMLI.
Nel paragrafo "Sulla storia del Partito del proletariato in Italia", il compagno Scuderi delinea i passaggi fondamentali che ci mostrano chiaramente come gli imbroglioni storici revisionisti italiani abbiano tradito il proletariato e le masse popolari, già smascherati dai maestri del proletariato internazionale, Lenin e Mao. Il capitalismo, nella sua fase suprema imperialista con le sue crisi e contraddizioni interne, sta schiacciando le masse popolari ma esso può essere abbattuto poiché esiste un partito autenticamente marxista-leninista, il PMLI, il partito del proletariato italiano: "La nostra missione storica è quella di sopprimere il capitalismo, disarcionare dal potere la borghesia e guidare il proletariato alla conquista del potere politico e del socialismo". Il rosso vulcano delineato dal compagno Scuderi, se studiato attentamente e approfonditamente, sprigiona completamente la sua potenza rivoluzionaria, inonda e si riversa sulle coscienze dei sinceri fautori del socialismo, scoraggia e travolge i revisionisti e riformisti e forma così l'edificio vulcanico marxista-leninista, costituito dalla rossa lava rivoluzionaria degli insegnamenti del maestro del proletariato internazionale, presidente Mao Zedong.
Che tutti i sinceri fautori del socialismo si uniscano al PMLI per farne un Gigante Rosso anche nel corpo!
Appoggiamo, studiamo e applichiamo il discorso di Scuderi sugli insegnamenti di Mao sul Partito!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Alba - Scozia

Il discorso di Scuderi una vera e propria lezione di come agire in modo rivoluzionario

L'11 settembre 2011 è stato un gran bel giorno per tutto il Partito e per l'Organizzazione di Binasco del PMLI che per la seconda volta ha avuto il piacere di partecipare alla commemorazione di Mao Zedong, il grande timoniere del popolo cinese e uno dei Maestri per i marxisti leninisti di tutto il mondo.
Il suo pensiero, unito alla pratica, è e sarà per noi un esempio ad unire sempre la teoria all'azione rivoluzionaria.
Accolti sempre con calore dai compagni, ascoltiamo con gioia le parole della compagna Monica Martenghi, che nell'introdurre gli interventi e i saluti dei compagni provenienti da tutta Italia e dall'estero, sottolinea l'attività, la costanza e l'affidabilità delle Cellule, delle Organizzazioni, dei singoli compagni che non si risparmiano per fare del Partito un Gigante Rosso.
Abbiamo inoltre apprezzato l'umanità della compagna Martenghi che ha ricordato i compagni assenti e quelli deceduti che hanno contribuito allo sviluppo del Partito.
Come sempre gli interventi non sono retorici, ma calati nella realtà dei propri paesi, città, regioni, miranti a cogliere le contraddizioni dell'imperialismo, del capitalismo, della borghesia, del revisionismo, e propositivi per quanto riguarda la soluzione di queste contraddizioni attraverso la via rivoluzionaria, anche mediante lo studio e il miglioramento di ogni singolo compagno.
Ed eccoci all'intervento del compagno Segretario generale, Giovanni Scuderi, che esordisce con umiltà ringraziando il Comitato centrale per l'onore a lui concesso nel commemorare il 35° della scomparsa di Mao Zedong.
Per noi compagni di Binasco era la prima volta che ascoltavamo dal vivo un discorso del Segretario generale, il quale ci ha offerto una vera e propria lezione di come agire in modo rivoluzionario, senza mai perdere il senso della realtà, filtrando ciò che accade attraverso il setaccio della scienza materialista del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, e senza perdere il piacere di ciò che è bello (vedi il riferimento alla poesia del compagno Pier, dedicata a Mao), poiché non c'è niente di più bello che vivere per la rivoluzione socialista.
Per noi, nuovi alla militanza nel PMLI, è stata una scossa ascoltare questo discorso e abbiamo molto gradito il riferimento alla vita personale, lavorativa, alla salute di tutti i compagni, segnale di un interesse umano che non si riscontra nella dirigenza di nessun altro partito.
Dopo averlo ascoltato e imparato, dobbiamo ora fare uno sforzo (o molti) in più in tutte le direzioni: dallo studio, all'autocritica, all'umiltà, per poter essere degni rappresentanti del PMLI tra le masse lavoratrici, gli studenti, le donne che, sempre più immiseriti da politiche al servizio del capitale, non esiteranno ad unirsi a noi sulla strada della Rivoluzione.
Con Mao per sempre!
Viva i cinque Maestri!
Viva il PMLI!
Stefano - Binasco (provincia di Milano)
 
28 settembre 2011