Panzironi era amministratore delegato dell'Ama
Fedelissimo di Alemanno indagato per appalti truccati

La Procura di Roma, su disposizione del pubblico ministero Paolo Ielo titolare dell'inchiesta, ha effettuato lo scorso 17 ottobre decine di perquisizioni presso le sedi della società Roma Multiservizi srl e nella sede dell'Azienda municipalizzata per l'ambiente (Ama). Si tratta di una inchiesta che mira a far luce su presunti appalti irregolari con l'accusa di turbativa d'asta per l'ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, e per gli imprenditori Piero Grossi, Fabrizio D'Antino e Nardi Schulz. I fatti risalgono al 2010 e l'appalto contestato dalla Procura capitolina ammonterebbe ad un valore di 14 milioni di euro, con protagonista assoluto Panzironi, detto "Francone", ex DC, uno dei fedelissimi del neopodestà romano Alemanno, nonché segretario generale della sua fondazione, "Nuova Italia". Infatti Panzironi avrebbe fatto in modo che ad aggiudicarsi l'appalto fosse un consorzio temporaneo d'impresa, benché le ditte escluse dalla gara avessero presentato offerte di importo inferiore e quindi più  vantaggiose per Ama. L'inchiesta è nata proprio per la denuncia sporta dalle ditte aggirate alla procura di Roma segnalando gli appalti truccati e le irregolarità relative alla turbativa d'asta messa in opera da Francone e compari.
Il pm Ielo ha parlato esplicitamente di "bando fotografia" e di "tempi molto ristretti di partecipazione" considerati sospetti dalla Procura e che hanno favorito l'Ati, ovvero la società che poi ha vinto la gara. La contestazione a Panzironi è di aver usato "mezzi fraudolenti costituiti da un preventivo accordo", ed in questo modo avrebbero turbato la gara, aggiudicata nel novembre 2010, "predeterminando caratteristiche e tempi di fornitura tali da impedire ad altri concorrenti di presentare offerte concorrenziali". Ma l'ex Dc "Francone" non è nuovo a questo tipo di inchieste atteso che era già rimasto coinvolto nello scandalo della "Parentopoli" capitolina, con l'accusa di aver "pilotato" 841 assunzioni tra la fine del 2008 e il 2009.
Un'altra incredibile inchiesta che si aggiunge alle diverse che da tempo piovono sul capo della giunta antipopolare del fascista Alemanno che deve immediatamente dimettersi dalla sua carica travolta dagli scandali e dalle indagini della Procura di Roma.

31 ottobre 2012