Indagato per mafia candidato Idv alle regionali siciliane
Nella scorsa legislatura appoggiava la giunta Lombardo


Sono tutt'altro che pulite le liste presentate dalla cosche partitiche alle elezioni regionali siciliane. Lo dimostra il polverone alzato dalle ennesime candidature fuorilegge che hanno coinvolto due candidati che nel giro di pochi giorni sono stati costretti a dimettersi. Da una parte Placido Oteri, ex consigliere comunale del PD a Messina e capitano della Siremar, condannato in primo grado a sei anni di reclusione per tentata estorsione, nell'ambito del processo riguardante la gestione del patrimonio del costruttore messinese Antonino Marino.
Dall'altra parte, sull'IDV di Di Pietro, che di facciata si erge a paladino della legalità borghese, è precipitata la grana di Francesco Pettinato, anche lui candidato per un posto in Sala D'Ercole come consigliere regionale. Quello del sindaco del piccolo paese di Fondachelli Fantina, nel messinese, che ha abbandonato le file dell'Mpa per partecipare alle elezioni con l'IDV, è addirittura un caso relativo a una presunta infiltrazione della mafia in un appalto per la costruzione di pale eoliche nel comune di Fondachelli. Per questo motivo Pettinato è stato iscritto dalla Procura di Messina nel registro degli indagati: già negli anni '90, il sindaco, che allora non ricopriva alcuna carica istituzionale, venne messo agli arresti con l'accusa di associazione a delinquere e abuso per aver manovrato le decisioni dell'amministrazione comunale riguardo la costruzione di una strada in prossimità del suo paese, ma tutto terminò con la prescrizione del reato. Al pari di Oteri, Pettinato è stato costretto a rinunciare alla candidatura, ma poi ha dichiarato di voler continuare la campagna elettorale.

31 ottobre 2012