Indicazioni ai militanti e ai simpatizzanti del PMLI che parteciperanno al 16° Congresso della Cgil

Di Emanuele Sala

Nelle due riunioni tenutesi nel mese di novembre il direttivo nazionale della Cgil ha approvato i materiali per lo svolgimento del 16° Congresso nazionale. Si tratta dei documenti politici che propongono la linea congressuale alla discussione che si terrà nei vari congressi dal basso in atto, di categoria e confederali, e del regolamento che disciplina i diversi aspetti che saranno affrontati nei congressi: come si compone la presidenza, come si compongono le commissioni di lavoro a partire da quella elettorale, le introduzioni che illustrano i documenti politici, i tempi del dibattito, la presentazione di emendamenti e/o di ordini del giorno, le votazioni sulle risoluzioni e sui candidati al congresso superiore e i candidati per il nuovo direttivo di categoria o confederale. Insieme all'approvazione dei documenti congressuali, il direttivo ha stabilito il calendario dei congressi, ivi compreso quello confederale nazionale che si terrà a Rimini dal 5 all'8 maggio del 2010.
Questo congresso, diversamente dagli ultimi due, si svolgerà sulla base di due documenti congressuali. Il primo, che ha l'appoggio della maggioranza del gruppo dirigente della Cgil e che ha come primo firmatario l'attuale segretario generale, Guglielmo Epifani, ha come titolo: "I diritti e il lavoro oltre la crisi". Con Epifani si è schierata "Lavoro e Società" di Nicolosi replicando quanto aveva già fatto nel precedente congresso, in cambio di posti nei direttivi e nelle segreterie nazionali. Il secondo documento, appoggiato da una significativa e nient'affatto piccola minoranza del vertice Cgil, è invece sostenuto dai segretari generali di Fisac Cgil, Fiom Cgil, Fp Cgil, Moccia, Rinaldini, Podda e dal coordinatore nazionale di "Rete 28 Aprile", Giorgio Cremaschi. Esso ha come titolo: "La Cgil che vogliamo"
Abbiamo seguito sin qui tutte le fasi che si sono susseguite prima dell'approvazione dei materiali congressuali e dopo la sua approvazione dandone conto su "Il Bolscevico" sulla base del nostro punto di vista. Abbiamo seguito la discussione che si è svolta all'interno di "Rete 28 Aprile" incentrata in un primo tempo sulla presentazione di un proprio documento congressuale alternativo e poi sfociata nella decisione di appoggiare il documento presentato dai tre segretari generali di categoria. Abbiamo seguito e apprezzato la decisione di Rinaldini, Moccia e Podda che già nella commissione incaricata di redigere i documenti congressuali avevano espresso insoddisfazione verso le posizioni proposte da Epifani e annunciato la presentazione di un documento "globalmente alternativo", come poi è stato definito. Non ci è sfuggita inoltre la decisione dell'ex corrente di sinistra Cgil "Lavoro e Società" che si è allineata con Epifani ed è sostenitrice della sua mozione congressuale. Che però sconta crescenti dissensi al suo interno e abbandoni, come nel caso di cinque membri del direttivo nazionale della Cgil che si sono schierati con la mozione "la Cgil che vogliamo".
Tra i due documenti congressuali presentati, il PMLI ha scelto di appoggiare quello alternativo denominato "La Cgil che vogliamo" perché le posizioni che esso esprime sono ritenute da parte nostra più condivisibili, anche se vi sono aspetti criticabili e non del tutto accettabili, soprattutto il modello di sindacato proposto non è il nostro. Non potevamo non fare fronte unito con tutta la sinistra sindacale della Cgil. Nell'articolo, pubblicato sul n. 44/2009 de "Il Bolscevico", con il titolo "Iniziato il cammino verso il 16° Congresso della Cgil - Sosteniamo il documento alternativo 'La Cgil che vogliamo'. Ma il nostro modello di sindacato è diverso", abbiamo incominciato ad analizzare il suddetto documento e ad abbozzare la nostra posizione congressuale. Successivamente ci torneremo sopra, soprattutto per articolare meglio e in modo più approfondito la nostra proposta sindacale strategica per un grande sindacato unitario che unisca e organizzi tutte le lavoratrici e i lavoratori oggi iscritti alle tre Confederazioni sindacali e ai sindacati non confederali (Rdb-Cub, Cobas, Slai, ecc.) e anche i non iscritti ai sindacati, autonomo e indipendente dal governo, dal padronato, ma anche dai partiti, fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale e contrattuale all'Assemblea generale dei lavoratori.
A questo punto, occorre che le istanze di base e intermedie del Partito mobilitino e organizzino i propri lavoratrici, lavoratori, pensionati militanti o simpatizzanti per prepararli alla battaglia congressuale. Per questo occorre, anzitutto, procurarsi i materiali congressuali (i due documenti politici congressuali e il regolamento) che si possono trovare sul sito, appositamente creato,
www.lacgilchevogliamo.it; sul sito www.coordinamentorsu.it c'è uno spazio dedicato al congresso della Cgil dove si trova un'ampia documentazione. Del documento "La Cgil che vogliamo" e del regolamento congressuale è stata realizzata una sintesi di più facile consultazione.
La lettura, anzi lo studio, del regolamento congressuale ha la stessa importanza dello studio dei documenti politici congressuali. Perché permette di sapere: come sono composte le Commissioni di garanzia congressuale e quali sono i suoi compiti; come vengono convocate le assemblee congressuali di base; lo svolgimento dei congressi delle strutture; come si votano i documenti congressuali e la possibilità di presentare su di essi emendamenti; i criteri e le modalità per l'elezione dei delegati e dei Comitati direttivi; lo svolgimento delle assemblee congressuali e dei congressi.
L'acquisizione e lo studio dei materiali congressuali rappresenta la prima fase. L'acquisizione delle notizie che riguardano il congresso, cui i nostri compagni lavoratrici e lavoratori, pensionati dovranno partecipare, rappresenta la fase immediatamente successiva. Decidere cosa fare concretamente in sede congressuale è il naturale sbocco di queste due fasi. Dal momento che sosteniamo la mozione congressuale "La Cgil che vogliamo" è naturale che si prenda contatto con i rappresentanti di questo schieramento congressuale per condurre con uno spirito di fronte unito la battaglia congressuale. Ciò in modo attivo, portando il nostro contributo senza rinunciare a caratterizzarci politicamente e sindacalmente sulla base della linea del nostro Partito.
Questo è un obiettivo che può essere realizzato in primis attraverso un nostro intervento nel dibattito congressuale che va preparato bene, che è sì a sostegno della mozione congressuale alternativa, con particolare riferimento alla piattaforma rivendicativa contenuta nei 7 punti programmatici, ma non in modo acritico, che deve basarsi sulla nostra analisi della situazione politica ed economica che stiamo vivendo, con al centro la denuncia del governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica in via di attuazione, che deve richiamarsi alla nostra proposta di modello sindacale. Può essere realizzato anche attraverso la proposta di emendamenti, o ordini del giorno su problematiche di attualità. Sia per la presentazione di emendamenti che di ordini del giorno è necessario consultare il regolamento per apprendere esattamente le norme previste.
Dove ci sono le condizioni, quando esistono il consenso necessario e l'intesa con lo schieramento della mozione alternativa, è importante che i lavoratori e pensionati militanti e simpatizzanti del PMLI siano presenti nella lista dei candidati al congresso di livello superiore e in quella per l'elezione del consiglio degli iscritti se si tratta di congresso di base, o del direttivo di categoria e di Camera del Lavoro se si tratta di congresso territoriale.
La conoscenza approfondita del regolamento congressuale è essenziale per rivendicare il rispetto delle norme stabilite e per rivendicare una pari dignità tra le due mozioni congressuali. L'inizio, in questo senso non è stato dei migliori. Si sono infatti moltiplicati in brevissimo tempo atti scorretti da parte dei sostenitori del documento Epifani, che devono essere denunciati perché non si ripetano.
Il Congresso della Cgil, il sindacato italiano più forte e rappresentativo, rappresenta un evento sindacale importante, un'occasione che va colta a pieno per farsi conoscere e per propagandare la nostra linea sindacale.
Naturalmente, ognuno per le proprie competenze, dovrà curare la copertura giornalistica sullo svolgimento dei congressi Cgil, mettendo in rilievo, dove sarà possibile, la nostra partecipazione, le nostre attività, i risultati ottenuti.
Auguri di buon lavoro.
Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI

16 dicembre 2009