Indicazioni di lavoro alle studentesse e agli studenti marxisti-leninisti

Con l'inizio del nuovo anno scolastico si è aperta una nuova stagione di lotte studentesche, che sosteniamo e salutiamo calorosamente, contro la politica scolastica e universitaria antipopolare, classista, aziendalista, federalista e neofascista del governo del neoduce Berlusconi. Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti, militanti e simpatizzanti del PMLI, devono stare alla testa delle masse studentesche, politicamente e materialmente, anche durante le manifestazioni. Questo è il posto che spetta loro in quanto elementi di avanguardia del movimento studentesco. Un posto però che non si può imporre ma che va conquistato e meritato nel corso delle lotte contro la politica scolastica e universitaria non condivisa dei governi nazionali e locali, contro le istituzioni e le autorità scolastiche e universitarie che appoggiano tale politica e contro le posizioni e le idee errate che ci sono all'interno del movimento studentesco.
Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono essere primi in tutto: nelle proposte, nella combattività, nel coraggio, nello spirito di iniziativa e di sacrificio, nelle questioni organizzative, nella mobilitazione e nella direzione.
Solo così essi possono diventare dei leader studenteschi riconosciuti, stimati e seguiti. Solo così è possibile radicarsi nel proprio ambiente di studio, costituirsi una base, conquistare l'egemonia e mobilitare e dirigere correttamente gli studenti della propria scuola e università.
Il radicamento è la questione principale che dobbiamo risolvere per fare bene il nostro lavoro di avanguardia studentesco e per applicare correttamente la linea di massa nelle scuole, nelle università e nel movimento studentesco. Con la parola d'ordine: "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare" si è chiarito concretamente come mettere in pratica la linea di massa del Partito, poichè, come ha detto il compagno Scuderi: "senza lo studio si naviga a vista; senza concentrarsi sulle priorità non si sa dove andare e si gira a vuoto; senza radicarsi è come se fossimo degli apolidi, della gente estranea al proprio ambiente" (dal Rapporto alla 6ª Riunione plenaria del 4° Ufficio politico del PMLI, 15/9/02).
Sia il Partito, nel suo insieme e nelle sue singole istanze, sia i suoi membri hanno bisogno di radicarsi negli ambienti di lavoro, di studio e di vita dove sono presenti. Il Partito apertamente e ufficialmente, i suoi militanti e simpatizzanti in quanto operai, lavoratori, contadini, disoccupati, pensionati, studenti, ecc. Questo significa che le studentesse e gli studenti membri o simpatizzanti del Partito devono operare nelle scuole, nelle università e nel movimento studentesco non come marxisti-leninisti, nel senso che non devono qualificarsi tali, bensì come studenti, allo stesso modo di come si comportano gli operai marxisti-leninisti nelle fabbriche e nel sindacato. Indipendentemente dal fatto se siamo o meno conosciuti come marxisti-leninisti. Su questo piano tattico dobbiamo quindi tenere lo stesso atteggiamento degli studenti appartenenti agli altri partiti che non si qualificano e non operano apertamente come loro membri.
Operare con la "veste" giusta e quindi assumere un atteggiamento consono ad esso, è un elemento importante per radicarsi e avere successo nel lavoro di massa in generale e in quello studentesco in particolare.

La linea di massa
La nostra linea di massa è frutto della lunga esperienza nella lotta di classe fin qui fatta dal Partito, dello studio e dell' applicazione concreta nella realtà del nostro Paese del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, della conoscenza della situazione economica, politica, istituzionale e sociale italiana, dei problemi e delle esigenze delle masse, nonchè delle contraddizioni esistenti nei movimenti di massa.
Aver fiducia nelle masse, aver cura dei loro interessi, mettersi alla loro testa, partire dalle loro esigenze e non dai nostri desideri, tener conto del loro attuale livello di coscienza, avere un corretto metodo di direzione, praticare una larga politica di fronte unito. Questi sono in sintesi gli elementi costitutivi della linea di massa del Partito e devono essere la bussola del nostro lavoro di massa quotidiano in tutti i fronti di lotta in cui operiamo. Occorre conoscere la realtà in cui vivono le masse, le contraddizioni che le attraversano, le influenze, il loro livello di coscienza, la loro esperienza sociale e di lotta, per saperle bene orientare, organizzare e dirigere. Occorre tenere in pugno l'iniziativa politica, ed elaborare parole d'ordine, piattaforme, rivendicazioni mutuate da loro stesse secondo il principio "dalle masse alle masse". Dobbiamo con abilità tattica praticare un'ampia politica di fronte unito, di collaborazione con tutte quelle forze che condividono la stessa lotta e attirare verso il Partito gli elementi delle masse più avanzati.
Nel lavoro di massa, in qualsiasi fronte lo facciamo, sia collettivamente come Partito, sia come rappresentanti del Partito in organismi unitari, sia individualmente come appartenenti a un determinato ambiente sociale, dobbiamo sempre tenere a mente le Coordinate del lavoro politico e di massa del PMLI, le indicazioni sul lavoro di massa, sul fronte unito, sui metodi di lotta e la piattaforma rivendicativa contenuti nel Programma d'azione del Partito e agire di conseguenza.

Linea di massa studentesca
La linea di massa studentesca si ispira alla linea di massa generale del Partito e ne è parte integrante.
Sul fronte studentesco il ruolo delle studentesse e degli studenti marxisti-leninisti è insostituibile affinché le masse studentesche rispondano colpo su colpo alla politica scolastica e universitaria governativa della Moratti e Berlusconi, per dare un indirizzo corretto al movimento studentesco, per guidare le lotte studentesche contro i tagli ai finanziamenti pubblici, il caro-libri e le tasse scolastiche e universitarie, contro la privatizzazione dell'università e la controriforma Moratti della scuola, per il diritto allo studio uguale per tutti, la messa a norma degli edifici scolastici e delle facoltà, per scuola e università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e gli studenti.
Per far bene questo lavoro le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono studiare attentamente la linea scolastica e universitaria del Partito per saperla dialetticamente e intelligentemente calare nella propria realtà, di scuola e di facoltà e nel movimento studentesco. Questo però non basta, occorre anche conoscere la situazione concreta dell'ambiente in cui si opera. Aver fiducia negli studenti e saper ascoltare le loro esigenze, i problemi che pongono, rispettare il loro livello di coscienza, senza sopravanzarlo; porsi come punti di riferimento avanzati nelle lotte, agitatori ed educatori politici per elevare il loro livello di coscienza e acuire le contraddizioni tra le masse studentesche e le istituzioni e il governo; costruire una base conquistando gli elementi più avanzati e più vicini alle nostre posizioni, far sì che le facciano proprie e le portino avanti e tramite loro formare l'avanguardia che unisca e trascini su posizioni più avanzate la sinistra del movimento di cui anche noi facciamo parte come punta avanzata. Solo così possiamo contendere l'egemonia del movimento studentesco alle altre forze politiche studentesche della "sinistra" borghese. Mobilitare e organizzare le studentesse e gli studenti attraverso l'Assemblea generale degli studenti e la democrazia diretta che devono costituire la struttura organizzativa fondamentale del movimento studentesco. In ogni caso devono rappresentare l'organizzazione unitaria di tutti gli studenti di ogni scuola, facoltà e ateneo, il luogo dove avviene il dibattito e il confronto sulla linea, le rivendicazioni e le iniziative da prendere.

Indicazioni di lavoro
Se ci sono chiare la linea di massa in generale e la linea di massa studentesca in particolare occorre passare all'applicazione pratica, calandole nella propria realtà. Per prima cosa, come si è già detto, bisogna conoscere questa realtà in riferimento ai problemi che in essa esistono, allo stato d'animo e alle esigenze degli studenti, alla presenza delle forze politiche e studentesche. Dopodiché valutare attentamente, in base alle forze che disponiamo e ai rapporti di forza con gli altri partiti, come lavorare. Una volta che abbiamo chiaro il quadro sociale, politico e organizzativo dell'ambiente di cui facciamo parte, si tratta di stabilire la strategia, la tattica e la piattaforma adeguate per mandare avanti il nostro lavoro. Su questa base unire e organizzare gli studenti che accettano la nostra linea attraverso la costituzione di organismi di massa, che possono essere dei collettivi con il nome della propria scuola, facoltà o università. Questi collettivi non devono quindi essere composti solo da militanti e simpatizzanti del Partito, e bisogna stare bene attenti a non fare delle brutte copie delle cellule di Partito.
Noi siamo convinti che la linea scolastica e universitaria del Partito è quella vincente ma non possiamo imporla alle masse studentesche, è nostro compito agire con grande abilità tattica per farla accettare a loro. Ciò significa che occorre dipanare il nostro discorso gradualmente, per assaggi, in modo da saggiare il terreno, valutare le reazioni degli studenti e via via aggiustare il tiro, alzandolo o abbassandolo, spostandolo a destra o a sinistra secondo le necessità tattiche del momento.
Nel caso in cui ci fossero già degli organismi di massa della "sinistra" borghese o dell'"ultrasinistra" che riteniamo che si possano utilizzare ai nostri fini, possiamo lavorare all'interno di essi rinunciando a crearne dei nuovi. In tal caso è necessario costituire la Corrente studentesca marxista-leninista, composta dai militanti e simpatizzanti del Partito e dagli studenti che condividono la nostra linea scolastica e universitaria, per fare un lavoro di squadra all'interno degli organismi di massa studenteschi di cui facciamo parte.
Naturalmente la scelta di lavorare negli organismi di massa, e non di partito come la Sinistra giovanile, non promossi da noi va valutata attentamente per non compromettere il successo del nostro lavoro e l'obiettivo di unire tutta la sinistra studentesca per creare un fronte unito che vada dai marxisti-leninisti agli studenti influenzati dai Centri sociali, dai Disobbedienti, dagli autorganizzati, da Rifondazione, dal PdCI, dall'UDS, dalla Sinistra giovanile, dai Verdi e dai socialisti. La sinistra studentesca, suddivisa a sua volta in destra, centro e sinistra, è la più suscettibile d'essere conquistata alla strategia e alla linea scolastica e universitaria del PMLI. Ma per attirarla e mantenerla sulle nostre posizioni bisogna essere molto preparati sulle questioni scolastiche e universitarie, oltre quelle politiche più generali, e avere molto fiato e capacità politiche, tattiche e organizzative per tenere testa ai volponi che cercano di trattenerla sul terreno riformista, parlamentarista e pacifista e nell'area dell'Ulivo e di Rifondazione.
Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono essere in grado di mettere in minoranza questi volponi di "sinistra" dentro gli organismi di massa studenteschi e nell'Assemblea generale degli studenti basata sulla democrazia diretta, che noi dobbiamo rivendicare in ogni scuola, facoltà e università.
Le nostre parole d'ordine fondamentali per la scuola e l'università sono: "Abrogare la controriforma Moratti" e "Per una scuola e una università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti". Intorno a queste parole d'ordine occorre lavorare, mettercela tutta per mobilitare gli studenti. La prima è già largamente condivisa dalle masse studentesche avanzate e intermedie. Per la seconda, la parte "per una scuola e una università pubbliche e gratuite" vi è accordo e consenso, sulla restante parte "governate dalle studentesse e dagli studenti" c'è molto lavoro da fare per convincere gli studenti anche di sinistra ad adottarla. Ma è possibile riuscirci maturando la coscienza politica delle avanguardie studentesche. Nel Sessantotto gli studenti ci arrivarono spontaneamente.
C'è una terza parola d'ordine che dobbiamo agitare ed è quella "Buttiamo giù il governo del neoduce Berlusconi". L'intera sinistra studentesca è ora d'accordo su di essa. Mettiamola allora alla prova. Lavoriamo insieme per portare in piazza le masse studentesche per cacciare da Palazzo Chigi il nuovo Mussolini.
Attualmente i rapporti di forza non sono a nostro vantaggio ma se applicheremo correttamente la linea di massa studentesca del Partito creeremo le condizioni per invertire la situazione. Basterebbe conquistare l'egemonia in una scuola o facoltà per creare un terremoto sia nel movimento studentesco che in tutte le scuole e le università d'Italia. Proviamoci. Comunque buon lavoro e ricordiamoci sempre delle cinque fiducie.