Intervista esclusiva de "Il Bolscevico" a Cinzia Bottene, una dei portavoce del Presidio Permanente
Decisivo coinvolgere la popolazione nella lotta No Dal Molin


Da un compagno veneto delegato dalla Redazione centrale de "Il Bolscevico"
In occasione dell'incontro nazionale del 14 luglio a Vicenza abbiamo realizzato un'intervista con Cinzia Bottene, una dei portavoce del Presidio Permanente No Dal Molin. Ella si è gentilmente concessa durante una pausa dei lavori, sottraendo tempo al suo riposo e di questo la ringraziamo.

Innanzitutto, signora Cinzia Bottene volevo esprimerle la solidarietà a nome del PMLI per il grave atto di intimidazione di cui è stata vittima.
Grazie.

Qual è la composizione, sia dal punto di vista sociale che dell'età, del sesso, eccetera, del Presidio Permanente?
La composizione è della più varia. Ci sono persone di tutte le idee politiche, sia di destra che di sinistra, che si oppongono alla base. Basti pensare che il terreno su cui sorge il tendone del Presidio c'è stato concesso da una signora che vota Lega. Esso è aperto a chiunque condivida la nostra battaglia: l'importante è che quando entra qui dentro lasci fuori le proprie bandiere e la propria appartenenza politica.
Anche come età la composizione è la più varia, si va dai giovani dei centri sociali ai pensionati. Dal punto di vista sociale ci sono studenti, impiegati, professionisti, insegnanti... insomma sono rispecchiate tutte le componenti della società vicentina.

Anche operai?
Anche operai, certo.

Qual è il ruolo delle donne in questa lotta? Qual è stato il loro impegno? Sono riuscite a conquistarsi lo spazio che compete loro?
Sì senz'altro, sono una componente molto importante. Godono di assoluto rispetto, senza alcuna distinzione con gli uomini.

E i giovani?
Anche loro sono molto importanti. Soprattutto per le risorse fisiche che, purtroppo, a molti di noialtri mancano.

Come funziona e come è stato organizzato il lavoro del Presidio, in particolare come vengono prese le decisioni delle varie iniziative?
Il Presidio è anzitutto diviso in gruppi di lavoro, aperti a tutti i disponibili e a chiunque voglia dare una mano. C'è il gruppo comunicazione che si occupa della radio, del giornale, di promuovere i boicottaggi. C'è il gruppo resistenza, che elabora le strategie di lotta da portare avanti.
Un gruppo gestione presidio, che si occupa degli aspetti pratici e logistici, quindi di preparare il tendone, le assemblee, ecc. Il gruppo tecnico, composto da un pool di tecnici, addetti al funzionamento degli strumenti e alle tecniche di cui ci serviamo.
Il gruppo legale, molto importante, che si preoccupa degli aspetti giuridici e svolge sia un lavoro di difesa sia un lavoro di denunce, come nel caso di aggressioni o diffamazioni.
Poi c'è il gruppo donne, molto attivo, che si sta dando un gran daffare: possiede al suo interno un gruppo teatro, perché abbiamo anche organizzato una recita teatrale che andiamo in giro a rappresentare, così come un gruppo canto che si esibisce in diversi spettacoli di canto; ieri il gruppo donne è andato a Padova a proiettare un video sulla nostra lotta.
Poi i vari gruppi elaborano delle proposte che vengono presentate all'assemblea di tutti dove vengono discusse e approvate. Le assemblee si svolgono una volta a settimana.

Le votazioni come avvengono? Sono palesi? Per alzata di mano?
No, generalmente non è necessario votare. Si discute e poi le proposte si capisce senza bisogno di votare se sono condivise oppure no dall'assemblea.

Quali sono i numeri di persone di cui si parla?
All'interno del Presidio ci sono 10 comitati popolari di quartiere. Alle assemblee ci troviamo in 250-300 persone. Questi sono, diciamo, gli attivisti, il nucleo. Poi ci sono tutti quelli che collaborano, che danno una mano, ma non vengono alle assemblee.

Il legame con la popolazione come è?
È buono. Ovviamente, come si diceva (si riferisce a un intervento nel dibattito), ci sono ancora persone che non condividono la nostra posizione, ma in generale si parla con le persone e si vede che ci sostengono, ci supportano, ci dicono "avanti così!", anche se poi, ovviamente, tutti questi molto spesso non collaborano attivamente... diciamo che sono i simpatizzanti. Si tratta un po' alla volta di convincerli ad aiutarci concretamente almeno nelle piccole cose.

Quali sono le alleanze che il presidio ha messo in atto, cioè i contatti e le collaborazioni con le altre realtà e con gli altri movimenti?
Il Patto di mutuo soccorso, al cui interno ci sono 80 realtà, alcune più importanti tra cui ovviamente quella No Tav, e poi via via le altre fino alle più piccole, (una donna dal microfono richiama le persone, invitandole a fare in fretta perché c'è molto da fare, non resta che troncare l'intervista, visto che si stava seduti proprio tra le panche del pubblico e che Cinzia deve tornare al tavolo della presidenza)

In ultimo volevamo ringraziare lei e tutto il movimento per l'esempio e l'incoraggiamento che state dando in questo momento ai movimenti e alle lotte di tutta Italia.
Grazie a voi che sostenete la nostra lotta.

18 luglio 2007