Il PMLI indica di votare sì al referendum del 5 e 6 giugno per il comune unico dell'Isola d'Ischia
Banchino unitario a Ischia per i 4 Sì promosso dal PMLI, PRC e compagni del PdCI

Dal corrispondente dell'Organizzazione d'Ischia del PMLI
Domenica 5 e lunedì 6 giugno, Referendum consultivo per fondere i sei comuni che attualmente compongono l'isola d'Ischia. Oltre 40 mila elettori (su 60 mila abitanti) dovranno dire Sì o No alla fusione dei comuni, come ha stabilito il decreto della Regione Campania n. 20 del 30 gennaio 2011.
L'idea di giungere ad un Comune Unico non è nuova sull'isola d'Ischia. Dagli anni Sessanta in poi si sono susseguite varie proposte di legge per fondere i comuni. Negli anni Ottanta gruppi spontanei di vario orientamento politico e diversi strati sociali, si sono impegnati a raccogliere firme per sollecitare la Regione a legiferare a favore della fusione dei comuni.
Attualmente, Ischia conta ben 125 amministratori, ben tre aziende per la raccolta di rifiuti solidi urbani che costano circa 25 milioni di euro l'anno, un ospedale con 80 posti letto che rischia di chiudere da un momento all'altro, a causa delle politiche scellerate dei governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra", un consorzio fallimentare fra i comuni per la distribuzione idrica, con milioni di euro di debiti, ormai ufficialmente in liquidazione. Continui sono i litigi fra sindaci e amministratori che impediscono una progettualità comune nell'interesse dei lavoratori, dei giovani che non trovano lavoro, di un'economia, quella turistica, che ormai dipende da un'oligarchia di quattro-cinque famiglie.
La divisione fra comuni rende difficile perfino la vita quotidiana: la viabilità si differenzia da un comune all'altro, la raccolta dei rifiuti segue regole diverse a seconda dei comuni e tutto questo ai danni della popolazione, condannata a subire tasse esose, multe e disagi. La divisione fra i comuni ha reso fino a ora praticamente impossibile dotare l'isola di un Piano Regolatore Generale e il potere politico clientelare, gestito per anni dalla DC e dal PSI e oggi, dai nuovi governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra", ha favorito il dissesto del territorio e i pasticcieri del cemento.
Da qui la decisione di dar vita, nel 2001, a un'associazione per il Comune Unico, l'ACUII, con l'obiettivo di promuovere il referendum popolare. Fra le sue iniziative l'invio di oltre settemila cartoline all'allora governatore regionale con la scritta "Bassolino facci votare", oltre una serie di iniziative e incontri pubblici che hanno sempre riscosso il consenso popolare. Dopo l'ennesima proposta di legge approvata da tutti i gruppi politici regionali, a gennaio di quest'anno, il decreto che istituisce il Referendum che rappresenta una svolta storica per l'isola.
I marxisti-leninisti d'Ischia, nel riaffermare la scelta astensionista per l'elezione della nuova futura amministrazione e nel sottolineare la necessità di creare istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, sono comunque impegnati a votare Sì al Comune Unico, per cancellare disagi e spese che si ripercuotono sui lavoratori, per poter promuovere una progettualità nell'interesse dei giovani e delle masse, per garantire servizi pubblici a favore soprattutto delle fasce più deboli, per spezzare spirali di clientelismo.
I marxisti-leninisti sono impegnati a chiedere agli ischitani non solo il Sì per il Referendum sul Comune Unico, ma anche 4 Sì ai Referendum nazionali del 12 e 13 giugno.
Mercoledì 8, in Piazza ad Ischia, si terrà un banchino unitario promosso dal PMLI, con PRC e compagni del PdCI, per la diffusione di volantini per i 4 Sì.

1 giugno 2011