Un'azione criminale di guerra per rovesciare Assad
I sionisti imperialisti bombardano un centro militare in Siria

Fonti ufficiali dell'Amministrazione americana confermavano il 31 gennaio che I caccia israeliani avevano portato a termine alcuni raid in territorio siriano, dopo aver avvertito Washington. In uno dei tre sorvoli sulla Siria condotti tra il 29 e il 30 gennaio i sionisti imperialisti di Tel Aviv bombardavano un centro di ricerca scientifica militare poco a nord di Damasco che nelle stesse ore era oggetto di un attacco delle opposizioni al regime di Assad.
Il regime sionista di Tel Aviv aveva avuto il via libera da Obama per colpire la Siria come nel 2007 quando i cacciabombardieri israeliani colpirono un presunto reattore nucleare in costruzione nel nord del paese. E ha avuto l'appoggio dell'imperialismo americano che ha intimato a Damasco di non impiegare armi chimiche e di non "destabilizzare la regione con trasferimenti di armi agli Hezbollah" libanesi. I sionisti hanno lanciato il sasso e poi nascosto la mano e lasciato all'alleato Usa di confermare i raid e giustificarli.
Dalle veline passate dalla Casa Bianca ai giornali americani risulterebbe che almeno 12 caccia israeliani sono entrati nello spazio aereo libanese in tre ondate successive. In un caso gli aerei si sono diretti sulla Siria per colpire il centro di ricerche militare. Una criminale e inaccettabile azione di guerra che ha violato la sovranità della Siria, e del Libano il cui spazio aereo è stato ripetutamente violato dai caccia sionisti anche nei giorni successivi.
Il raid era condannato dall'ambasciatore siriano in Libano che annunciava il diritto di Damasco di compiere una rappresaglia. Se l'imperialismo americano copriva l'alleato sionista, l'Unione europea imperialista taceva e avallava, come l'Onu che pure avrebbe una forza di interposizione, l'Undof, schierata dal 1974 sulle Alture del Golan siriane occupate da Israele.
Condanne del raid dall'Iran, dall'Egitto e dal movimento sciita libanese Hezbollah che lo qualificava come un attacco per indebolire e rovesciare il presidente Assad. Il segretario generale della Lega Araba, Nabil al Araby, denunciava la "aggressione odiosa" contro la Siria che ha il diritto di proteggere la sua sovranità territoriale; "Inaccettabile" era l'attacco sionista per la Russia che intanto ha rafforzato la presenza della sua flotta militare nel Mediterraneo orientale.
Con il raid del 29 gennaio i sionisti imperialisti sono entrati prepotentemente nella crisi siriana, nella guerra aperta tra le opposizioni e il regime di Assad per rovesciarlo ma anche per lanciare un segnale che il nuovo governo che si insedierà a Tel Aviv ha intenzione di intervenire pesantemente nella regione. Il raid può anche essere inteso come una "esercitazione" per una missione aerea a ancor più lunga gittata, verso le centrali nucleari iraniane. Con il rinnovato sostegno di Obama, ribadito il 2 febbraio scorso dal nuovo segretario alla difesa americano Chuck Hagel davanti ai senatori della commissione delle forze armate quando ha annunciato che nel caso dell'Iran tutte le opzioni sono sul tavolo, quindi anche la guerra, per assicurare che Israele mantenga la sua superiorità militare in Medio Oriente.
I progetti a breve termine dei sionisti sono stati analizzati dal giornale britannico Sunday Times secondo il quale a Tel Aviv si starebbe considerando il progetto della creazione di una "zona cuscinetto" dentro il territorio siriano per "proteggere" il paese da attacchi dei gruppi islamisti che dovrebbero prendere il potere a Damasco. Una "zona cuscinetto" profonda 10 chilometri che renderebbe definitiva l'occupazione delle alture del Golan organizzata sul modello della fascia di sicurezza in Libano, presidiata casomai dalle forze Onu nel ruolo di cani da guardia. Un progetto che sarebbe parte di un piano in discussione nelle capitali europee e mediorientali sull'eventuale spartizione della Siria una volta rovesciato Assad e che lascerebbe la possibilità di mantenere un piede nella zona anche alla Russia di Putin.

6 febbraio 2013