Berlusconi con Sharon contro i diritti dei palestinesi
No al patto militare Italia-Israele
Prevede lo sviluppo congiunto di nuovi sistemi d'arma
Violata la legge sull'esportazione delle armi
Con 178 voti a favore, 139 contrari e 4 astenuti la Camera ha approvato il 3 maggio il disegno di legge numero 5592 dal titolo "ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa italoisraeliano in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa". Già approvato dal Senato lo scorso 2 febbraio, il disegno di legge rende operativo il memorandum stipulato il 16 giugno 2003 dai governi Berlusconi e Sharon. Il parlamento nero approva un inaccettabile patto militare di durata quinquennale, ma rinnovabile automaticamente, che rafforza l'industria bellica dei due paesi e che schiera a tempo indefinito l'imperialismo italiano a fianco del regime del boia Sharon contro i diritti dei palestinesi.
L'intesa è stata definita dal ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, e da quello della Difesa, Antonio Martino, "un preciso impegno politico assunto dal governo italiano in materia di cooperazione con lo Stato di Israele nel campo della difesa". Piuttosto nel campo dell'aggressione e dell'occupazione dei territori palestinesi da parte degli imperialisti sionisti.
Il patto militare Italia-Israele prevede l'interscambio di materiale militare, la cooperazione nell'organizzazione delle forze armate, nella formazione e nell'addestramento del personale militare; nella ricerca e sviluppo in campo militare, quindi lo sviluppo congiunto di nuovi sistemi d'arma. Un'alleanza utile anche alle aziende militari dei due paesi che già sono ai primi posti nel mondo; quella israeliana per la qualità più che per la quantità degli armamenti prodotti, e provati sulla pelle dei palestinesi, per conto proprio o in collaborazione con le aziende americane. Senza dimenticare che Israele si è costruito in barba all'Onu un proprio arsenale nucleare al di fuori di qualsiasi controllo internazionale poiché è fra i pochi paesi che non aderiscono al Trattato di non proliferazione nucleare.
Un controllo cui sfuggiranno anche i programmi militari italo-israeliani, protetti dal segreto militare, e le conseguenti esportazioni di tali armi. Il patto militare Italia-Israele viola e scavalca infatti le norme previste dalla legge 185/90 sul commercio delle armi. La legge vieta l'esportazione di armi ai paesi sottoposti a embargo dalle Nazioni Unite, che sono in guerra o che violano i "diritti umani", come dire Israele. La vendita delle armi è sottoposta a una serie di controlli e di autorizzazioni da parte del governo; il patto ratificato dal parlamento è un'autorizzazione preventiva del governo italiano alla vendita delle armi sviluppate congiuntamente con Israele.
Da sottolineare che nel voto al Senato il patto era stato approvato con una larga maggioranza, 170 favorevoli, 18 contrari e 4 astenuti: Ds e Margherita avevano vergognosamente votato assieme alla Casa del fascio. Alla Camera i due gruppi hanno fatto marcia indietro e si sono espressi contro ma al momento del voto risultavano assenti fra gli altri Piero Fassino e Luciano Violante. Il segretario dei Ds era probabilmente impegnato nella preparazione del preannunciato viaggio in Israele con Prodi e Veltroni e all'incontro con Sharon.

11 maggio 2005