L'Italia sostituisce gli Usa nel Sud Iraq
Dalla mezzanotte del 20 luglio il generale Vincenzo Lops ha ricevuto dal comando americano le consegne per assumere il controllo della provincia di Dhi Qar con la città di Al Nassyria. Le truppe italiane sostituiscono i reparti dei marines che nel marzo scorso avevano bombardato e conquistato la città; circa un migliaio di marines che ancora occupavano la zona rientreranno alla base per il turno di "riposo". Con lo schieramento completo dei 2.500 militari italiani e di militari di altri paesi, attesi entro settembre, altri 2 mila soldati americani dei quasi 150 mila presenti in Iraq passeranno le consegne di forze occupanti.
La provincia di Dhi Qar è a sud di Baghdad, nella zona abitata dalla popolazione sciita, grande all'incirca come la Campania. Il compito del contingente italiano formato da bersaglieri, genieri, lagunari, carabinieri e dal cappellano, che in gran parte hanno già partecipato ad altre missioni in Albania, Kosovo o Afghanistan, è la scorta ai convogli che dai porti sul Golfo Persico porteranno generi alimentari verso Baghdad e il nord del paese, la costruzione di ponti e la riparazione delle strade, lo sminamento dei campi. "Inizieremo con la distribuzione dei primi aiuti umanitari e la pulizia dei villaggi", ha affermato il generale Lops, "e cercheremo di avvicinarci ancora di più alla popolazione"; questo il compito "umanitario" accreditato alla missione. Che è svolto dai trecento "mezzi da combattimento", con stampato "Italia" sui fianchi in lingua araba, e dai soldati con il mitragliatore in vista nelle postazioni lungo le strade o nei posti di blocco durante le perquisizioni nei villaggi nella regione dell'Iraq "liberato" dall'aggressione anglo-americana. E occupato col contributo anche del contingente italiano. Ne è il simbolo il tricolore imperialista che sventola accanto alla bandiera irachena sulla sede del comando di Al Nassyria.