La legge elettorale di Abu Mazen discrimina Hamas
Per partecipare alle elezioni occorre che ciascun partito palestinese riconosca lo Stato di Israele
Sciolte le Ong vicine a Hamas

Il presidente palestinese Abu Mazen ha varato il 2 settembre una nuova legge elettorale per il voto anticipato delle elezioni politiche, da lui annunciate lo scorso luglio ma non ancora convocate. Una legge che il "campione della democrazia" per i paesi imperialisti e per i sionisti che lo appoggiano ha costruito per impedire la vittoria elettorale di Hamas. La legge afferma che per aver diritto a partecipare alle elezioni ciascun partito deve riconoscere il ruolo dell'Olp come "unico rappresentante del popolo palestinese" e di conseguenza accettare tutti gli accordi sottoscritti. A partire da quelli di Oslo del 1993 che riconoscevano lo Stato di Israele.
Una postilla che ha lo scopo evidente di impedire la partecipazione elettorale in primo luogo a Hamas, ma anche a altre formazioni che non fanno parte dell'Olp e non accettano gli accordi di Oslo, e tentare di garantire la vittoria a Fatah, la componente di Abu Mazen che ha perso quelle del 2006.
A favore di Fatah sono considerate anche altre indicazioni della legge fra le quali la scelta per un sistema elettorale proporzionale al posto del sistema misto adottato nel 2006.
Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha definito illegale la legge di Abu Mazen che "non ha le competenze per convocare elezioni anticipate e neppure di modificare le procedure elettorali poiché il solo organo legittimato a farlo è il parlamento palestinese". Un parlamento nel quale Hamas ha la maggioranza, nonostante i numerosi membri arrestati da Israele e boicottato da Fatah.
La mossa di Abu Mazen ha invece ricevuto il plauso dell'Unione europea che tramite l'Alto commissario per la politica estera e di sicurezza Solana in visita a Ramallah il 2 settembre ha garantito "il sostegno al presidente Abu Mazen e al governo", l'illegale governo guidato da Salam Fayyad nominato il 15 maggio scorso da Abu Mazen e mai votato dal parlamento palestinese.
Il 3 settembre passava da Ramallah anche il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema che ribadiva il sostegno dell'imperialismo italiano a Abu Mazen e l'ostracismo verso Hamas e il legittimo governo di Haniyeh.
Altra mossa di Abu Mazen per tentare di indebolire il sostegno popolare a Hamas è stata quella del suo ministro dell'Interno che ha deciso di sciogliere 103 Ong, la maggior parte di Hamas, per presunte "violazioni amministrative, finanziarie o legali" della legge che regola la loro attività. Una misura prevista fin dal golpe presidenziale del giugno scorso quando un decreto presidenziale attribuiva al titolare degli interni il potere di "prendere tutte le misure necessarie riguardo alle associazioni e alle organizzazioni non governative, incluse la chiusura, la correzione di status, o qualsiasi altra misura". Abu Mazen vuol distruggere la rete sociale costruita da Hamas a sostegno della popolazione palestinese; per colpire l'organizzazione islamica colpisce anche la popolazione, alla stessa stregua degli occupanti sionisti.

12 settembre 2007