14 dicembre 1969: una data storica
Le nostre origini
Di Giovanni Scuderi

Ripubblichiamo questo illuminante articolo del Segretario generale del PMLI, Giovanni Scuderi, apparso per la prima volta non firmato su "Il Bolscevico" n. 45 del 15 Dicembre 1994, Speciale 25° Anniversario dell'organo del PMLI.

La memoria storica del proletariato è di fondamentale importanza. Ma non è facile conservarla e trasmetterla integra e genuina alle nuove generazioni. Specie in tempi, come questi, così affollati di traditori, pentiti e rinnegati del socialismo e del comunismo. Specie in tempi, come questi in cui i mezzi di informazione sono totalmente asserviti al regime neofascista e si fa di tutto per denigrare, deformare e falsificare la storia del movimento operaio nazionale e internazionale e per calunniare e infangare i grandi maestri del proletariato internazionale. Specie in tempi, come questi, in cui gli intellettuali hanno messo il cervello all'ammasso e non riescono a vedere più in là del loro naso.
Dobbiamo quindi cogliere ogni occasione, compatibilmente alle nostre forze e possibilità, per richiamare alla memoria fatti e avvenimenti che costituiscono un patrimonio comune per tutto il proletariato e non solo di chi li ha vissuti in prima persona.
Ricordare per non dimenticare, ricordare per conoscere, ricordare per imparare, ricordare per trasmettere l'esperienza storica del proletariato alle nuove generazioni. Ricordare, dunque, per sapere da dove veniamo, quale percorso abbiamo fatto, quali problemi abbiamo affrontato e risolto, quale esperienza abbiamo accumulato e qual è la strada che ancora ci rimane da fare.
Le ricorrenze sono delle ottime occasioni per ricordare fatti storici importanti. Come è il caso della fondazione dell'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana Marxista-Leninista avvenuta il 14 dicembre 1969. A essa risalgono le nostre origini.
È stata infatti questa Organizzazione che, il 9 aprile 1977, ha dato vita al PMLI. È stata questa Organizzazione che ha fondato il 15 dicembre '69 "Il Bolscevico" diretto dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi. Essa è nata da una scissione a Firenze del PCd'I (m.-l.), allora accreditato in Italia e al'estero come l'autentico Partito marxista-leninista italiano, tacciato dai fondatori dell'Organizzazione di essere un partito revisionista, copertura a sinistra del PCI, come i fatti successivi hanno ampiamente dimostrato.
L'Organizzazione nasce perciò attraverso una rottura rivoluzionaria marxista-leninista e antirevisionista nelle condizioni in cui il PCI, che ancora rivendicava di essere il vero Partito comunista, aveva lo stretto controllo della classe operaia che lottava per il socialismo e mentre una miriade di partiti e gruppi sedicenti rivoluzionari e marxisti-leninisti si contendevano l'egemonia dei rivoluzionari che avevano preso coscienza della natura revisionista e controrivoluzionaria del PCI. Oggi questi gruppi non esistono più e i loro dirigenti si trovano o a fianco di Berlusconi, come Tiziana Maiolo, Pilo, Liguori e Colletti, o a fianco di Bossi, come Maroni e Del Carria, o a fianco di Buttiglione, come Brandirali, o a fianco di D'Alema, come Asor Rosa, Cacciari, "Bobo" Staino, o a fianco di Bertinotti, come Pintor, Rossanda, Gagliardi, Alfonso Gianni, Gracci, Manlio Dinucci e Walter Peruzzi, nelle istituzioni come Giangiacomo Migone, Paissan, Ronchi, Boselli e Moreno: consulente di D'Onofrio, o nei mass media, come Santoro, Adriano Sofri, Pietrangeli, Deaglio, Paolo Mieli e Capanna, o nei circoli finanziari, come Cusani, o nel terrorismo col successivo pentitismo, come Curcio, Franceschini, Piperno, Faranda, Scalzone, Tony Negri. Ciò conferma che i nostri primi pionieri avevano visto giusto denunciando per tempo la natura controrivoluzionaria, revisionista e antimarxista-leninista di tali gruppi.
Quarantaquattro rivoluzionari tra militanti e simpatizzanti dell'Organizzazione, contando anche quelli che in seguito avrebbero tradito la causa, osarono sfidare il più grande partito comunista revisionista dell'occidente e oltre 20 gruppi sedicenti rivoluzionari ricchi di ampi mezzi economici e propagandistici per porre le premesse per la fondazione e la costruzione del Partito del proletariato secondo la concezione marxista-leninista.
Un avvenimento storico straordinario che solo degli autentici marxisti-leninisti potevano realizzare. Onore e gloria quindi per tutti le compagne e i compagni che hanno fondato l'Organizzazione e che non hanno mai tradito la causa o che l'hanno appoggiata dall'esterno fin dalla sua nascita.
L'Organizzazione è nata sotto l'influenza del pensiero di Mao e della Grande rivoluzione culturale proletaria in Cina, sull'onda del Sessantotto, il più grande avvenimento della storia della lotta di classe dal dopoguerra in Italia, dall'iniziativa e dalla determinazione di quattro rivoluzionari (Giovanni Scuderi, Mino Pasca, Patrizia Pierattini e Lucia Paoletti), nella lotta, a volte anche fisica, contro i revisionisti, i trotzkisti, gli operaisti e gli opportunisti di vario tipo, e contando sulle proprie forze sul piano politico ed economico senza chiedere aiuto all'estero e con un forte spirito internazionalista proletario. Ciò ha impresso un carattere indelebile ai fondatori del PMLI e permane vivo e attivo nelle tradizioni rivoluzionarie del Partito. L'adozione, l'applicazione e la difesa del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, la fedeltà alla causa del proletariato e del socialismo, l'anticapitalismo, l'antimperialismo, l'antifascismo, l'internazionalismo proletario, il contare sulle proprie forze sono divenuti gli elementi genetici costitutivi del PMLI. Se strada facendo se ne dovessero perdere anche uno solo, il PMLI non sarebbe più lo stesso Partito e si avvierebbe inesorabilmente verso la via del revisionismo e della controrivoluzione.
L'esperienza della fondazione dell'Organizzazione è ricca di insegnamenti per tutto il Partito e in particolare dei militanti che non l'hanno vissuta, ma ancor più per coloro che sappiamo essere alla ricerca di un vero partito rivoluzionario. Se anch'essi vorranno assumere lo stesso atteggiamento che assunsero i fondatori dell'Organizzazione e cioè quello di analizzare e giudicare ogni forza politica alla luce del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della pratica sociale, facilmente verranno a capo del loro problema e capiranno che solo il PMLI si merita la loro fiducia, il loro consenso e la loro militanza.
L'Organizzazione si proponeva di dar vita a un Partito che per fondamento teorico, composizione di classe, struttura organizzativa e linea politica non avesse precedenti nella storia del movimento operaio italiano. Questo obiettivo è stato centrato in pieno. E perché questo nostro amato Partito sia sempre più grande, più forte, più giusto, più attrezzato ideologicamente, politicamente e organizzativamente, più in grado di assestare colpi mortali al governo del neoduce Berlusconi e alla seconda repubblica neofascista, più esteso in tutto il Paese, noi continueremo con la serietà, la serenità, l'entusiasmo e la fiducia di sempre a svolgere il nostro lavoro della Lunga Marcia politica e organizzativa sicuri che coi Maestri vinceremo.

9 dicembre 2009