Letta contestato a Bologna

Che stiano montando nel Paese l'odio e la ribellione popolari contro il governo Letta l'hanno dimostrato clamorosamente gli studenti bolognesi che hanno anticipato lo sciopero il 3 ottobre, lo stesso giorno in cui il presidente del Consiglio partecipava a una cena di gala all'interno dell'industria Gd. La volpe democristiana è stato oggetto di una annunciata e combattiva contestazione che l'ha costretta a sgattaiolare nell'ingresso secondario, scortato da un nugolo di carabinieri e poliziotti. Gli studenti l'hanno accolto con un lancio di uova e con striscioni dove si leggeva: "Assediamo il responsabile dell'austerità", per rimarcare che non sono affatto arresi alla macelleria sociale scatenata dagli ultimi governi che tagliano i servizi sociali e hanno condannato allo sfascio scuola e università. Ripetutamente gli hanno urlato contro: "Governo di ladri e assassini, siamo tutti clandestini", per ricordare che il suo governo di "larghe intese" è non solo composto da corrotti ma anche dagli assassini delle centinaia di migranti morti annegati a Lampedusa.
Come accadeva al neoduce Berlusconi, anche Letta è sempre più sotto assedio delle masse popolari, al punto che risponde loro solo con la repressione poliziesca, com'è accaduto a Bologna allorquando i contestatori sono stati respinti all'ingresso dalle manganellate del cordone poliziesco.

9 ottobre 2013