Alcuni chiarimenti sulle elezioni in Iran

Le elezioni che si sono svolte in Iran lo scorso anno hanno avuto un risultato con buon margine. Alla fine ha vinto Mohmand Ahmadinejad. Altri tre candidati hanno partecipato alle elezioni che hanno visto come principale rivale di Ahmadinejad Mir Hossein Mousani.
Dopo le elezioni i sostenitori di Mousavi sono scesi nelle strade di Teheran lanciando ingannevoli proclami. A tal proposito voglio spiegare alcune cose.
In Iran ci sono tre rami indipendenti di potere. Esecutivo, legislativo e giudiziario. Il leader del Paese è la più alta istituzione, supervisiona le attività dei tre rami affinché non tradiscano il popolo, non si confondano in giochi di partito e per prevenire la dittatura. Oltre a queste istituzioni c'è un Consiglio indipendente che ha come suo unico mandato quello di controllare le elezioni. Il Consiglio ha 6 membri. Tre di essi sono avvocati nominati dal parlamento. Altri 3 sono scelti tra dirigenti religiosi di professione. Il processo elettorale in Iran non è modificabile da chicchessia. L'anno scorso in tutti i sondaggi Ahmadinejad era dato vittorioso, tuttavia dopo le elezioni Mousavi si è dichiarato vincitore.
Anche prima delle elezioni Mousavi aveva parlato in maniera ingannevole per insospettire il popolo e già prima del voto aveva invitato a scendere in piazza i suoi sostenitori. Si può affermare che le elezioni sono state disturbate dalle forze che appoggiavano Mousavi e i suoi capi occidentali.
Le elezioni hanno visto una partecipazione dell'85% degli aventi diritto. I candidati avevano propri rappresentanti in ogni collegio elettorale o quasi. Dopo il chiaro esito del voto Mousavi però ha spinto i suoi a scendere in piazza. Egli ha incontrato vari dirigenti chiedendogli di annullare il voto però non è stato assecondato. In Iran ogni candidato che aveva da protestare ha potuto esporre le proprie ragioni al Consiglio di supervisione entro una certa data. Dopo 3 giorni il Consiglio dei Guardiani stabilì che le proteste di Mousavi non avevano fondamento. E' stata concessa a Mousavi una deroga per presentare ricorso ma non lo ha fatto. I suoi sostenitori distrussero uffici, proprietà pubbliche e banche. A quel punto le forze di polizia sono intervenute anche con le armi per salvaguardare la sicurezza e nel caos una ragazza è rimasta uccisa. Fu fatta passare per martire e venne detto che era stata assassinata dalle forze di sicurezza. Eppure l'arma usata per uccidere non è in dotazione alle forze di sicurezza. Diversi documentari hanno dimostrato che la ragazza venne uccisa da agenti stranieri.
Dall'11 febbraio al 30 dicembre 2009 si sono svolte proteste in tutto l'Iran, poi il movimento dei Verdi ha dichiarato fallimento. Adesso da diverso tempo l'Iran è in una situazione di normalità e gli sforzi del governo sono indirizzati allo sviluppo del Paese, la maggioranza del popolo è soddisfatta di queste condizioni.

Elias - dall'Iran
7 luglio 2010