Dopo aver dato spazio alla direttora del "Secolo d'Italia"
"Liberazione" intervista il leader degli squadristi di Azione universitaria
Il quotidiano trotzkista del PRC accredita le "tesi" di Donzelli sui fatti di Roma3

"Giovanni Donzelli, classe 1975, è uno dei volti nuovi della destra italiana, nato e cresciuto dopo la fine della stagione nostalgica ma anche lontano dal mito del neofascismo violento e squadrista. Il suo percorso sembra indicare una delle strade che portano oggi molti giovani a destra e il suo profilo indica da dove verranno alcuni dei futuri dirigenti del Pdl. Nel suo sito si presenta così: "Sotto la sua presidenza, il Fuan organizza decine di manifestazioni, convegni e assemblee per far conoscere agli studenti le molte verità taciute dalla sinistra. Crea l'appuntamento annuale della Giornata Anticomunista".
Il giornale falso comunista "Liberazione" presenta candidamente così il leader di Azione Universitaria (emanazione di AN, appena confluita nel Pdl del neoduce Berlusconi) con una intervista accomodante e fuori dalla realtà, che deve necessariamente astrarre dai fatti e dal contesto per accreditare il volto "democratico" ad un gruppo fascista che non dice di esserlo e che trova terreno fertile oggi più che mai solo perché protetto e assecondato dalle istituzioni borghesi in camicia nera del regime neofascista imperante. Ma se davvero sarebbe troppo chiedere al quotidiano trotzkista del PRC una visione di classe della società per riportare pesi e contrappesi sul piano oggettivo, ci si sarebbe potuti aspettare quantomeno di soprassedere su un simile personaggio, e invece l'intervistatore si domanda incredibilmente quali siano mai "le ragioni di questo appeal" della destra nei confronti dei giovani, al che si vede rispondere amichevolmente dal suo interlocutore che "il centrodestra sta riuscendo ad avere un radicamento sempre maggiore tra le giovani generazioni [sic!] grazie a una capacità di concretezza, perché parla dei veri problemi dei giovani e, più in generale, della società", ma basta dare un'occhiata al programma di Donzelli, benedetto dal vessillo del Pdl, nonché alla linea di Azione Universitaria di cui Donzelli è presidente nazionale, per rendersi conto che si tratta del solito e trito minestrone in salsa velenosamente anticomunista, pieno di retorica reazionaria e distorsioni storiche, anche contro gli avversari della "sinistra" borghese sbracata su posizioni capitaliste e filofasciste, in forme nemmeno tanto differenti dal passato visto che - secondo Donzelli - "in molti giovani è cresciuta la consapevolezza che il sistema (capitalista? ndr) si può cambiare dall'interno, che la ribellione di un tempo può essere portata dentro le istituzioni" ma di che sistema va cianciando? Parla come se la fascistizzazione dello Stato già non fosse una realtà, che evidentemente non esiste nemmeno per "Liberazione".
Ma non finisce qui, secondo il leader di Au "già in An non c'era spazio per nostalgismi, violenze e cose del genere" per arrivare a sostenere che sui fatti di RomaTre "Azione Universitaria è stata la lista più votata e risulta difficile credere che ciò sia accaduto su posizioni fasciste o naziste, anche se solo in una facoltà. In ogni caso se c'è qualcuno che si riconosce in queste linee politiche sarà immediatamente buttato fuori dal movimento" e mentre si riserva di "capire cosa è successo a Scienze Politiche a Roma III" riguardo all'aggressione contro alcuni studenti del Collettivo proprio da parte di alcuni fascisti di Azione Universitaria il 16 marzo, nega responsabilità dirette o indirette e in connivenza coi cagnacci neri del Blocco universitario e del Fuan, sull'azione squadristica premeditata contro la mobilitazione antifascista scaturita nel pomeriggio in seguito all'episodio.
Ma per "Liberazione" si tratta di congetture, tant'è che la foglia di fico della "lista più votata" di cui Donzelli si fa baluardo, non viene smascherata nella sua natura fascista di rappresentante più in generale di una esigua minoranza di studenti rispetto al totale dei voti degli aventi diritto, visto che alle elezioni universitarie i cosiddetti "organi collegiali" ove studenti e precari non hanno alcun potere decisionale sono stati finalmente delegittimati con l'astensionismo di massa degli studenti in lotta contro la mostruosa controriforma Gelmini sostenuta proprio da Azione Universitaria.

1 aprile 2009