Odiosa manifestazione fascio-leghista a Bergamo contro i matrimoni tra "clandestini"
In prima fila i caporioni Bossi e Castelli e lo squadrista Borghezio
Dal corrispondente della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo
Sabato 8 dicembre la Lega Nord ha organizzato un presidio davanti alla prefettura di Bergamo. Hanno partecipato circa 250 camicie bruno-verdi, tra cui gli alti dirigenti del Carroccio Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Roberto Castelli e lo squadrista Mario Borghezio, oltre ai 43 neopodestà che Bossi ha definito "eroi". Il sit-in si è svolto dopo che il prefetto di Bergamo Camillo Andreana ha scritto una lettera di richiamo al neopodestà di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, autore della circolare che nega l'autorizzazione alle nozze per gli immigrati "irregolari"; provvedimento poi sottoscritto da tutti i neopodestà leghisti della provincia orobica.

Bossi lancia assurde invettive
"Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà". Toni molto forti e farneticanti quelli usati da Bossi, a cui è seguita l'invocazione: "Prepariamoci moralmente per la lotta, anche se si rischierà di lasciarci la vita".
Parole che hanno surriscaldato la folla leghista, tra grida di "Padania libera" e "Libertà, libertà". Le bandiere con il cosiddetto sole delle Alpi si confondevano con i gonfaloni dei sindaci, tutti sistemati dietro allo striscione "I nostri sindaci con la gente, lo Stato con i delinquenti". Ha preso la parola Giuseppe Prevedini, neopodestà di Caravaggio: "Tutti i cittadini padani vogliono la sicurezza. In questi giorni ho ricevuto ringraziamenti anche dai sindaci del Sud, che ci ringraziano perché siamo rimasti gli ultimi a difendere i cittadini... Il prefetto ha minacciato di sciogliere il consiglio comunale, faccia pure: siamo stati eletti con il 64% dei voti, vorrà dire che la prossima volta saremo eletti con il 128%".
Sull'onda delle parole di Bossi gli altri interventi. "Chissà che questa data non venga ricordata in futuro per il risveglio della coscienza del popolo padano - ha detto Castelli -. La mia promessa è che andremo avanti fino in fondo. Abbiamo l'arma della democrazia e le armi giuridiche. Ricorreremo anche in Europa, se sarà necessario. Useremo tutte le armi in nostro possesso, auspicando di poter far capire ad Amato che sta andando in una polveriera con un fiammifero acceso". "Siamo, noi e i nostri sindaci, eroi che rappresentiamo la legittimità popolare", ha detto il tristemente famoso per le sue azioni xenofobe Borghezio, che ha parlato anche di "prefetti e magistrati codardi nei confronti dei delinquenti". L'ordinanza contro i matrimoni dei "clandestini", assicurano i vertici della Lega, sarà presto firmata da centinaia di sindaci. I prefetti scioglieranno allora i consigli comunali? "Qualche centinaio di consigli comunali sciolti - ha affermato Calderoli, vicepresidente del Senato - sarebbero veramente la scintilla che poi farà rimpiangere a qualcuno di aver avviato delle contrapposizioni non contro la criminalità, ma contro chi difende il cittadino". Da "buon" cristiano attacca: "È incredibile che lo stato e le sue istituzioni si schierino dalla parte di Caino".
L'iniziativa razzista del neopodestà del feudo leghista di Caravaggio
Come si è arrivati a questa situazione? È necessario, innanzitutto, sapere che in tutta  Italia, ad uno straniero intenzionato a sposare un'italiana (o viceversa) è sufficiente presentare all'ufficiale di stato civile il passaporto e il nulla osta rilasciato dal suo consolato. Pronunciato il "sì", può subito ottenere la carta di soggiorno.
A Caravaggio questo non è più possibile: secondo la circolare del neopodestà Prevedini è necessario presentare anche il permesso di soggiorno, altrimenti l'ufficiale di stato civile non rilascia le pubblicazioni necessarie per sposarsi. Come riporta il Corriere della Sera del 7 dicembre, il vice sindaco Ettore Pirovano ha affermato: "È una norma di tutela sociale perché molti anziani potrebbero essere raggirati con la promessa di sposare, magari dietro compenso, una giovane proveniente dall'estero".
Le intenzioni del razzista Prevedini non hanno certo base giuridica: infatti la legge borghese non contempla la regolarità del soggiorno tra i requisiti per ottenere le pubblicazioni né, tanto meno, per la celebrazione del matrimonio. La circolare è perciò palesemente illegittima!
Prevedini ha deciso che gli stranieri che vogliono sposarsi devono presentare anche il permesso di soggiorno: "C'è una legge che mi impone di denunciare i clandestini e un'altra che dà loro la facoltà di sposarsi: non vi pare assurdo?... Abbiamo voluto colmare un vuoto di legge e sollevare da responsabilità i nostri ufficiali d'anagrafe", spiega. Ma la mossa non è certo dettata da rispetto per il diritto borghese, dietro c'è un pensiero xenofobo, razzista e classista vomitevole!
Caravaggio è uno dei più solidi feudi leghisti della Lombardia: qui il Carroccio governa dal '97 in solitudine, alle comunali di un anno fa ha raccolto il 64% dei voti validi e le nozze negate ai "clandestini" sono in assonanza con altri provvedimenti presi dai podestà fascio-leghisti in giro per il Nord. "Come faccio a pretendere dai miei cittadini - rilancia Prevedini - rispetto per le leggi e per le istituzioni se poi consento ad altri di aggirare le stesse leggi?".
A Caravaggio hanno scoperto la "falla" legislativa nelle norme che regolano il matrimonio degli stranieri; fino a ieri in tutta Italia, a uno straniero intenzionato a sposare un'italiana (o viceversa) era di fatto sufficiente presentare all'ufficiale di stato civile il passaporto o un documento equivalente rilasciato dal suo consolato. Pronunciato il "sì", dopo due anni lo straniero acquisiva la cittadinanza italiana. Difficile dire d'altra parte che gli abitanti di Caravaggio siano stati travolti dalla passione per le straniere: negli ultimi tre mesi i casi sospetti sono stati appena tre.
15 mila abitanti, il 7% dei quali extracomunitari (percentuale in linea con il resto della Lombardia, ma inferiore a quella di territori vicini), a Caravaggio non sono nuovi i provvedimenti antistranieri. "Se qualcuno di loro chiede la residenza - dice ancora il neopodestà - mandiamo i vigili a controllare che nel loro appartamento tutti gli impianti siano perfettamente a norma e verifichiamo il numero delle persone che vive in ciascun appartamento. E siccome molti stranieri non pagano la tassa sui rifiuti, abbiamo pronta una nuova ordinanza che obbliga i proprietari degli alloggi a saldare il conto al posto degli inquilini". Xenofobia? "Sono razzista solo nei confronti dei cretini", replica secco Prevedini.

Arrestare l'ondata xenofoba leghista
Noi marxisti-leninisti bergamaschi riteniamo che sia necessario dire basta a questa crescente ondata xenofoba!
Dietro a questo continuo attacco ai diritti degli immigrati ci sta la volontà politica della borghesia del Nord italia di rendere ancora più facile lo sfruttamento di questi lavoratori.
È, a nostro avviso, un disegno reazionario e classista: la Lega Nord è la rappresentante della borghesia che vuole speculare sulle disgrazie dei tanti poveri proletari costretti a "vendersi" ai loro padroni "padani" per sopravvivere.
Il pensiero reazionario e fascista che ci sta dietro è testimoniato dalle parole odiose e vomitevoli espresse da Mariangelo Foggiato, ex segretario della Lega di Treviso: "Non ho nessun problema a sostenere che nelle misure più drastiche applicate dal nazismo e dal fascismo ci fosse qualcosa di buono, è ipocrita non considerare la bontà di alcune proposte della storia".
Tutto ciò dimostra il pensiero altamente reazionario, borghese e fascista che accompagna i leghisti. Noi del PMLI, che da sempre denunciamo la società neofascista in cui viviamo, non smetteremo mai di denunciare ai lavoratori e alle masse popolari il pericolo che corrono. La Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo farà una vigilanza rivoluzionaria e antifascista costante contro questo serio pericolo neofascista!

19 dicembre 2007