Firenze
Formigli, uomo di punta del Pd, al centro dell'inchiesta 'mani sulla città'
All'ombra del PD una lobby di corrotti e corruttori controllava strettamente tutta l'edilizia in città. Nella rete della magistratura anche Scino, uomo di Renzi

Redazione di Firenze
È enorme lo scandalo edilizio per cui lunedì 26 ottobre sono stati messi sotto accusa politici PD, dipendenti del comune di Firenze e costruttori. 21 indagati, 17 denunciati, 6 persone agli arresti domiciliari e una in carcere. L'inchiesta denominata "Mani sulla città" è guidata dal procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi e i pm Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio che hanno resi noti i nomi degli indagati e presentato dei video utilizzati per condurre le indagini. Una conferenza stampa circostanziata che ha inchiodato gli accusati. Le accuse sono, a vario titolo, di truffa aggravata, associazione per delinquere finalizzata all'abuso edilizio, truffa, falso, abuso d'atti d'ufficio. Sotto accusa dieci anni che corrispondono alle due giunte capeggiate da Leonardo Domenici (PD).

I ruoli di Formigli (PD) e Quadra
Al centro dell'inchiesta Alberto Formigli (PD) e l'attività di Quadra, una società di progettazione che secondo le accuse aveva acquisito una posizione di monopolio in città, specializzandosi nelle demolizioni di vecchi fabbricati con costruzione di edifici residenziali, spesso in cortili interni, con perdita d'aria e di sole per i vecchi residenti, oppure in zone panoramiche rese edificabili. "Presso l'ufficio urbanistica del comune di Firenze gli interessi pubblici venivano sottomessi a quelli privati, in totale spregio rispetto all'obiettivo di una corretta e legittima gestione della cosa pubblica, e in particolare del territorio e dell'assetto urbanistico di una città come Firenze" scrive il giudice per le indagini preliminari (gip) Rosario Lupo. Quattrocchi stigmatizza: "Siamo davanti a una corrosione del rispetto dell'etica pubblica e della civitas".
Formigli è fra i fondatori di Quadra dalla quale si è formalmente dimesso nel 2003 quando entrò in consiglio comunale, dove è stato presidente della commissione urbanistica e poi, nel 2005, capogruppo in consiglio comunale, incarico da cui si è dimesso il 3 dicembre scorso proprio in seguito alle polemiche sul conflitto di interessi tra il suo ruolo di politico e quello di fondatore ed ex socio di Quadra. Secondo l'accusa, pilotava varianti al piano regolatore e deroghe ai regolamenti comunali con l'appoggio di Anton Giulio Barbaro (PD), consigliere comunale dal 1999, ex presidente della commissione urbanistica dal 2005.
Formigli è agli arresti domiciliari per associazione a delinquere, corruzione, falso e abuso d'ufficio, Barbaro ha evitato l'arresto perché dopo le elezioni comunali 2009 si è ritirato a vita privata.
Agli arresti domiciliari l'ex presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Riccardo Bartoloni e il geometra Alberto Vinattieri, amministratori della Quadra. Quando non c'era bisogno di varianti urbanistiche, Bartoloni e Vinattieri, fra l'altro dipendente part-time del Comune, potevano contare stabilmente su due geometri dell'ufficio edilizia privata, Giovanni Benedetti (finito in carcere) e Bruno Ciolli (ai domiciliari), accusati anch'essi di associazione a delinquere e corruzione.

Come agiva la cupola dell'edilizia
Le registrazioni effettuate con microtelecamere negli uffici comunali mostrano che i soci di Quadra frequentavano giornalmente l'ufficio edilizia privata del comune di Firenze dove si confrontavano con i responsabili, i geometri arrestati, su tutte le richieste di permessi pervenute all'ufficio. "Rivolgersi alla Quadra significava ottenere i permessi che si volevano", ha detto il procuratore Quattrocchi.
Si vede Bartoloni mentre detta a Benedetti alcune modifiche per far approvare un progetto; poi Ciolli firma la pratica come capo ufficio, oppure Bartoloni che lavora al computer di Benedetti; il geometra Alberto Vinattieri lavora al tavolo di Benedetti. Anche altre società collegate a Quadra e imprenditori vari hanno beneficiato del "sistema Formigli". Fra i costruttori indagato Lorenzo Giudici, delle potenti e onnipresenti costruzioni Giudici. Indagato l'architetto Massimo Guidi, membro della commissione per il paesaggio del comune di Fiesole, da cui si è dimesso.
Grazie alle intercettazioni sarebbe stata riscontrata anche la falsificazione delle tavole di progetti. Il sodalizio tra gli indagati viene evidenziato dalla procura anche rispetto ad abituali scambi di badge per giustificare assenze, fra le quali una clamorosa: Ciolli fa una vacanza a New York ma avrebbe giustificato l'assenza dicendo di dover accudire la madre ammalata. Tra gli indagati anche la dipendente comunale che gli ha timbrato il cartellino.
I geometri comunali ne ricavavano cospicui vantaggi, sostiene l'accusa, come dimostrano i loro investimenti in Ucraina. Ciolli è comproprietario fra l'altro di due pizzerie a Uzgorod. Nell'inchiesta sono state raccolte tracce di compravendite di appartamenti a Sebastopoli. La figlia di Ciolli ha comprato un appartamento nel complesso Dalmazia, progettato da Quadra, con circa 100 mila euro di sconto.
Nelle intercettazioni emerge l'arroganza e la solidità del gruppo malavitoso: "Siamo i più forti del mondo" esclamano dopo l'approvazione di una pratica "difficile"; "Non si muove foglia che il capogruppo non voglia" quella registrata rispetto ad altre pratiche condizionate. E ancora: "Siamo più fedeli tra noi che con le mogli".

Gli interventi edilizi sotto inchiesta
I procedimenti urbanistici contestati, che si configurano come veri e propri abusi edilizi, hanno spiegato i magistrati, riguardano 21 aree in altrettante zone della città.
Il reato di truffa aggravata riguarda costruzioni nell'ambito dei 20mila alloggi di edilizia agevolata: lavori, secondo l'accusa, fatti senza rispettare le barriere architettoniche, senza normative antincendio e falsificando le date d'inizio e fine lavori.
Alcuni esempi: la variante di via del Podestà (area agricola intoccabile) dove sono stati costruiti 19 terratetto, quella del Ferrale, dove un'area destinata a riserva naturale è diventata un centro di rottamazione. Questa variante è stata approvata a tempo di record anche dalla provincia allora diretta dall'attuale neopodestà di Firenze Matteo Renzi (PD).
Nell'edificio costruito dalla società Le Quinte in via di Scandicci, destinato agli affitti per i bisognosi, non sono state abbattute le barriere architettoniche né usato il prescritto materiale di bioedilizia né rispettate le norme antincendio nei garage.
Clamoroso il caso di via Ponte di Mezzo, dove un edificio è stato costruito in un cortile, praticamente addosso alle altre costruzioni. La famiglia che abita un piccolo terratetto era finita a gennaio di quest'anno sui giornali perché aveva invitato l'allora sindaco Domenici a prendere un tè da loro e a vedere con i suoi occhi lo scempio che stava accadendo. Invito formalmente accolto da Domenici che peraltro trovò più opportuno non farsi vedere.
In via Ponte di Mezzo e in altre zone, erano sorti comitati contro le mostruose costruzioni, che crescevano come funghi, che portavano in comune le loro proteste, esaminate proprio dall'ufficio urbanistica, che li liquidava con scarne risposte, "spesso supponenti" riferiscono. Risposte stringate, se non menzognere, anche alle 110 interrogazioni sui problemi dell'edilizia avanzate durante le due giunte Domenici dai partiti di destra.
Sotto inchiesta anche il parcheggio scambiatore di viale Europa, il complesso immobiliare di via della Torre, l'insediamento di via dei Cattani e la ristrutturazione della piscina delle Pavoniere, in gestione per 20 anni alla Uisp di cui, per l'appunto, Formigli era anche dirigente, in cambio della ristrutturazione affidata alla solita Quadra. Ci sono poi le demolizioni di vecchi fabbricati e la costruzione di residenze, con ingiustificati aumenti di volume: il complesso di via Silvani al Galluzzo, gli interventi in via Carlo del Prete, viale Cadorna, via Arnoldi, viale Corsica, via Della Valle e via Niccolò da Tolentino. Quest'ultima area, dove nel 2006 era stato sgombrato da un vecchio capannone il Centro sociale ex-Emerson, era stata destinata a servizi pubblici, verde pubblico e agricolo in quanto inserita nel parco storico della collina di Careggi; invece vi sono stati costruiti alloggi del solito piano "20 mila alloggi in affitto", in concreto mini appartamenti, per esempio per una coppia 30 metri quadrati, al costo di circa 600 euro al mese fra affitto e condominio.

Marcio tutto Palazzo Vecchio
Questa inchiesta, insieme a quella sull'area di Castello con altri due boss PD, assessori della giunta Domenici, Graziano Cioni e Gianni Biagi, accusati di essere stati corrotti dalla Fondiaria di Ligresti, fa piazza pulita di ogni residua illusione sulla pretesa differenza delle amministrazioni in mano al partito di Bersani e alla "sinistra" del regime rispetto alla destra.
Ridicoli i tentativi del PD di smarcarsi dalle responsabilità di Formigli e Barbaro; finora di fronte a ogni problema hanno fatto quadrato attorno ai loro uomini, liquidando le accuse come strumentali. Così come il tentativo del neopodestà Matteo Renzi (PD) di accollare tutta la responsabilità alla passata amministrazione e a qualche "mela marcia": tutto il recente rimpasto di dirigenti comunali risponde evidentemente alla necessità di scardinare vecchie lobby per sostituirne altre, senza portare di dominio pubblico le motivazioni e le problematiche. Eppure nella rete degli indagati è finito anche un uomo di Renzi come Salvatore Scino.
Quello che emerge è un intero sistema di governo marcio, non certo la "poca trasparenza" o "superficialità" con cui si difende il PD cittadino. In fondo, come Berlusconi accusa di comunismo ogni magistrato che lo indaga, anche il PD fiorentino ha accusato di essere "strumentalizzati" tutti coloro che hanno osato porre dei punti interrogativi sull'attività edilizia.
Il primo problema è passare al setaccio il piano strutturale di Domenici e tutti gli atti dell'edilizia pubblica ma c'è anche, e soprattutto, il problema strategico, quello di fare piazza pulita delle istituzioni borghesi in camicia nera e dei politicanti borghesi che vi prosperano, lottando per Firenze governata dal popolo e al servizio del popolo.

4 novembre 2009