Migliaia in piazza a Roma per scuola, sanità e acqua pubbliche
Studenti e docenti precari la spina dorsale della manifestazione nazionale: restituite i tagli o continueremo a lottare
Adesione del PMLI e de "Il Bolscevico"

A migliaia sono scesi in piazza a Roma il 2 febbraio per la manifestazione nazionale denominata: "Scuola pubblica, sanità, beni comuni: di tutte/i per tutte/i", convocata dal Coordinamento nazionale scuola con una piattaforma in difesa della scuola pubblica che si articolava essenzialmente nei punti seguenti:
- rifinanziamento della scuola pubblica statale; - assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti; - blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici; - disdetta del patto sulla produttività; - abrogazione della differenziazione dei finanziamenti alle scuole in base al "merito" prevista dalla legge di stabilità.
"Ci sentiamo vicini", scriveva il Coordinamento, "alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato referendario".
Nonostante la pioggia, il corteo si è snodato da piazzale Esquilino fino al Colosseo. Tanti i cartelli e gli striscioni soprattutto in difesa della scuola pubblica portati da studenti e docenti, come: "Se la scuola pubblica crolla il nostro futuro barcolla", "Ci togliete la terra sotto i piedi ma noi guardiamo ancora il cielo", "Profumo di tagli".
È stata una bella giornata di lotta che ha visto protagonisti studenti, docenti, precari, genitori, lavoratori della sanità, dipendenti degli ospedali in mobilitazione, movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua, venuti anche da fuori Roma, proprio nel bel mezzo della campagna elettorale dei partiti borghesi, i quali stanno ignorando completamente i temi della scuola e della sanità pubbliche a pezzi e dello scippo del referendum sull'acqua pubblica. Non è mancata l'attenzione alle lotte dei lavoratori come dimostra la rivendicazione contro il "patto di produttività" imposto da Napolitano, Monti e Confindustria e avallato da CISL e UIL.
Alla manifestazione hanno aderito, fra gli altri, reti di precari della scuola, FLC-CGIL, Cobas scuola, USB scuola, Forum italiano dei movimenti per l'acqua, Comitato No Debito, Cinecittà bene comune (che si oppone alla cementificazione della zona di Cinecittà e allo "spacchettamento" dequalificante dei suoi lavoratori in società diverse) e il coordinamento romano di lotta per la casa. Anche il PMLI e "Il Bolscevico" hanno dato la loro adesione militante, pubblicata sul blog e nella mailing list del Coordinamento.
In un comunicato rilasciato a conclusione della giornata, il Coordinamento nazionale scuola ha affermato che la manifestazione ha ribadito il "no alle politiche liberiste di tagli alla spesa sociale e alla riduzione dei diritti. I manifestanti, venuti anche da altre città, hanno voluto porre al centro di una campagna elettorale che ignora quotidianamente i temi sociali, il fatto che, se le forze politiche che andranno al governo nella prossima legislatura non restituiranno i fondi indebitamente sottratti in questi anni a scuola, sanità e a tutti i settori pubblici, invertendo le politiche di tagli nel segno dell'austerità, i movimenti di lavoratori e di cittadini proseguiranno il loro cammino di mobilitazione in misura ancora più ampia e forte".
Un ottimo proposito sul quale incoraggiamo il Coordinamento ad andare avanti. Speriamo anche che il movimento degli studenti e dei precari ne tragga ispirazione per continuare e rilanciare con forza le sue mobilitazioni.

6 febbraio 2013