Manifestazioni contro la "riforma" del lavoro
A Napoli 30 mila in piazza. Contestati Bonanni e Angeletti. A Firenze i lavoratori invocano lo sciopero generale. A Biella il PMLI al presidio sindacale contesta la posizione del PD in parlamento
Il PMLI invita a lottare per il socialismo

In concomitanza con l'approvazione del ddl sulla controriforma del lavoro, il 26 e 27 giugno centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, precari, cassintegrati, esodati, studenti e pensionati hanno partecipato a varie manifestazioni e scioperi di protesta che si svolti in decine di città.
Una mobilitazione generale che ha interessato tutta la Penisola e ha toccato le principali fabbriche del Nord, Centro e Sud Italia ma che è stata vergognosamente ignorata dalla stampa di regime che ha pubblicato poco o niente sulle varie iniziative di lotta col chiaro intento di non disturbare il macellaio Monti e il suo governo di tecnocrati borghesi e la definitiva approvazione parlamentare.
Oltre che a Napoli, Firenze e Biella, di cui riferiamo negli articoli a parte, mobilitazioni e presidi si sono svolti a Roma, dove migliaia di lavoratori hanno protestato per tutta la giornata del 27 giugno sotto le finestre di Montecitorio.
In Lombardia la Camera del Lavoro di Brescia ha proclamato due ore di sciopero con presidi in via Triumplina (all'altezza dello svincolo per Nave) e alla Sabaf di Ospitaletto. Scioperi articolati si sono registrati nelle principali aziende, tra cui la Beretta, la Palazzoli, la Imp Pasotti e la Omb. Inoltre ci sono stati presidi e volantinaggi nella zona nord della città e sulla strada nella zona industriale di Corzano.
A Bergamo e in provincia ci sono stati scioperi alla Bianchi Vending di Zingonia, alla Exide di Romano L.dia, alla Record di Bonate sotto, alla Marcegaglia di Boltiere, alla Nicotra di Ciserano, alla Somaschini di Trescore e alla Promatech di Colzate, alla Brembo di Curno, alla Lovato di Gorle, alla Phoenix di Verdello e alla Tenaris Dalmine.
A Cremona e in provincia ci sono stati scioperi spontanei nelle fabbriche indetti dalle Rsu e un presidio davanti alla Prefettura. Anche a Como, Lodi, e Pavia ci sono state presidi davanti alle diverse Prefetture.
A Milano e in provincia sciopero di 4 ore delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici di diverse aziende del territorio tra cui la Microfusione, la Lobo, la Abb, la Novelis, Jabil, Insse con adesione al 100%, la Kone. In mattinata c'è stata una manifestazione a Milano con partenza dalla sede della Rai di Corso Sempione e arrivo a Cadorna.
Nelle Marche, 4 ore di sciopero e presidio di fronte alla Prefettura di Macerata; giornata di mobilitazione anche a Pesaro, Fano e Urbino con presidi e scioperi davanti alle prefetture e nei luoghi di lavoro.
In Emilia-Romagna due ore di sciopero a fine turno nelle fabbriche di Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Rimini, Piacenza, Parma, Modena, Cesena e Forlì.
In Liguria presidi e due ore di sciopero a Genova, La Spezia, Savona e Imperia.
A Torino presidio davanti alla sede Rai nell'ambito della mobilitazione indetta dalla Cgil di tutti i settori privati nel territorio provinciale con le singole categorie hanno effettuato scioperi di 8, 4, 2 o un'ora per turno. Altre iniziative di lotta si sono svolte davanti agli stabilimenti Mostre e Fiere di Nichelino (edili) e Graziano di Cascine Vica (metalmeccanici), a Ivrea davanti alla Vodafone, a Collegno/Susa, Pinerolo e nella zona industriale di Chivasso.
In Veneto la mobilitazione ha toccato le città di Mestre dove si è tenuta una manifestazione in piazza Ferretto, mentre presidi sono stati organizzati davanti alle Prefetture di Padova, Treviso, Verona, Rovigo e Vicenza dove fra l'altro è stato proclamato uno sciopero di due ore a fine turno.
Nelle Marche 8 ore di sciopero ad Ascoli Piceno e Fermo e 4 ore ad Ancona articolate dalle singole categorie a livello territoriale e aziendale.
Un presidio si è svolto anche davanti alla prefettura di Palermo.

4 luglio 2012