Contro il governo di centrodestra del premier Ncas
Manifestazioni in tutta la Repubblica ceca per dire no ai tagli e alle privatizzazioni
Oltre 80 mila in piazza a Praga chiedono le dimissioni del governo

No ai tagli e alla privatizzazione dei servizi sociali e della sanità, no al congelamento delle pensioni, "vogliamo le dimissioni del governo di Petr Necas", hanno gridato il 21 aprile nella manifestazione in Piazza San Venceslao a Praga gli oltre 80 mila dimostranti, secondo le stime della polizia, che hanno risposto all'appello lanciato dalle organizzazioni sindacali e dai partiti di opposizione.
La manifestazione nella capitale e quelle che si sono svolte in altre città sono state le più partecipate degli ultimi venti anni e hanno dato corpo a una protesta contro il governo di centrodestra del premier Necas, al potere dal luglio 2010, e alle sue politiche di tagli e privatizzazioni. Solo grazie alle forti mobilitazioni studentesche dei mesi scorsi l'università per ora resta fuori da un programma di controriforme.
Il governo Necas è in difficoltà per una lunga lista di scandali e episodi di corruzione in merito a appalti pubblici, commesse e forniture militari che hanno costretto già quattro ministri alle dimissioni e per la spaccatura all'interno di uno dei partiti della maggioranza. Ma non si è tirato indietro nell'attuare la politica neoliberista dettata dall'Unione europea e dal Fondo monetario. Misure che secondo il ministro delle Finanze Miroslav Kalousek sarebbero necessarie per evitare al paese di finire come la Grecia. Lo stesso spauracchio sbandierato dai governi europei, a cominciare da quello italiano di Monti, per giustificare i loro programmi di lacrime e sangue.
Sono state proprio le manifestazioni degli studenti universitari del marzo scorso a dare il via alla protesta generale contro il governo, a dare una spinta alle organizzazioni sindacali e ai poco accreditati partiti dell'opposizione per costruire una piattaforma unitaria e dare vita a un movimento che si è chiamato "Stop Vlade" (Basta al governo). Che ha organizzato una settimana di dibattiti, assemblee e manifestazioni in tutto il Paese contro le politiche neoliberiste del governo, fino alla grande manifestazione del 21 aprile. L'inizio di una mobilitazione il cui "unico obiettivo è fermare le riforme antipopolari e cacciare questo governo", dichiarava il responsabile del maggiore sindacato ceco.

26 aprile 2012