I MEDIA E L'ATTACCO DI AN ALLA COMMEMORAZIONE DI STALIN
"Libero" di Feltri fa da apripista ai fascisti. La strumentalizzazione del "Quotidiano Nazionale" (La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno) per calunniare il PMLI
IGNORATA LA POSIZIONE DEL PMLI, ANCHE DAI GIORNALI DELLA "SINISTRA" PARLAMENTARE TRANNE ANSA E AGI
Il calunnioso attacco sferrato a Stalin e al PMLI da una cordata politico-editoriale che fa capo alla borghesia di destra più retriva e anticomunista e portato fin dentro l'aula di Montecitorio dai fascisti di AN, è partito dalle colonne nere del fogliaccio monarchico "Libero" diretto dall'anticomunista Vittorio Feltri che nell'edizione del 4 febbraio ha pubblicato un'intera pagina di menzogne per attaccare la Commemorazione di Stalin organizzata dal PMLI nel 50° anniversario della scomparsa il prossimo 2 marzo 2003 a Firenze.
Fin dal titolo di apertura: "La rossa Toscana finanzia la beatificazione di Stalin. Il presidente della Regione e il sindaco di Firenze offrono i locali per la celebrazione del dittatore sovietico" affidato alla velenosa penna di Enrico Paoli, si insinua il dubbio di un finanziamento da parte delle istituzioni locali all'iniziativa del PMLI. Una notizia priva di qualsiasi fondamento in quanto anche i sassi sanno che Comune, Provincia e Regione non c'entrano assolutamente niente con la Commemorazione di Stalin e che il PMLI ha agito e agisce sempre in piena autonomia e indipendenza politica e organizzativa pagando di tasca propria tutte le spese, ivi compreso l'affitto della sala al Palazzo dei Congressi di Firenze il cui costo peraltro è stato saldato in anticipo, contando solo sulle proprie forze e risorse economiche che derivano unicamente dai contributi versati con grande spirito di sacrificio e generosità dai militanti, simpatizzanti e amici del Partito. Cifre che comunque non hanno 9 zeri come quelli che intascano le cosche parlamentari e i giornali di partito fra cui spiccano proprio "Libero" e "Il Secolo" che nel 2000 sono stati tra i più sovvenzionati dallo Stato con 3 milioni e 712 mila euro (circa 7 miliardi e 200 milioni di lire) e 3 milioni e 98 mila euro (6 miliardi di lire) rispettivamente, rapinati alle masse popolari.
In secondo luogo Feltri e i suoi pennivendoli, essendo in totale mala fede, fanno finta di non sapere che il sindaco di Firenze e il presidente della Regione sono da sempre due anti marxisti-leninisti. Claudio Martini in particolare quando era sindaco di Prato si rivolse addirittura alla magistratura per impedire l'assegnazione di uno spazio sui tabelloni elettorali al PMLI durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 27 marzo '94, figuriamoci se poteva mai concederci "gratis" il Palazzo dei Congressi.
Insomma un cumulo di notizie false e tendenziose così come falso e privo di qualsiasi fondamento storico risulta tutto il resto dell'articolo che dipinge Stalin a fosche tinte appellandosi al giudizio di "fior" di storici, professori universitari e perfino ex ambasciatori come il forcaiolo Sergio Romano nel tentativo di mettere sullo stesso piano la figura e l'opera di Stalin, campione mondiale antifascista e antinazista che alla testa dell'eroico popolo sovietico fu l'artefice principale della sconfitta di Hitler e Mussolini, con gli inenarrabili crimini contro l'umanità compiuti dagli aguzzini in camicia nera durante la guerra e nei campi di sterminio.
L'articolo si chiude con l'esortazione a Massimo Pieri, consigliere comunale di Forza Italia a Firenze che ha annunciato un'interrogazione urgente al sindaco, e al consigliere regionale del Ccd Marco Carraresi, per il quale "lo stalinismo ha le stesse colpe del nazismo", a fare fronte unito contro il PMLI. Di spalla all'articolo principale "Libero" ha pubblicato anche un eloquente trafiletto, titolato "Quando i compagni veri stavano con Trotzki", in cui Feltri polemizza ironicamente coi trotzkisti e si appella alla loro tradizionale pratica anti marxista-leninista per aizzarli apertamente a prendere posizione contro la Commemorazione di Stalin e il PMLI. Oggi come ieri i trotzkisti sono usati dai fascisti per demonizzare e aggredire i bolscevichi.
L'appello di "Libero" è stato prontamente accolto dai fascisti di AN che, come tori infuriati quando vedono rosso, non hanno perso l'occasione per attaccare a testa bassa Stalin e il PMLI.
Gli eredi di Mussolini, dopo aver rilanciato dalle colonne del fogliaccio fascista "Il Secolo" le calunnie di Feltri, mercoledì 5 febbraio hanno mobilitato l'intero gruppo parlamentare, 86 deputati, per presentare un'interrogazione al ministro degli Interni durante il question time alla Camera, con prima firma il capogruppo Ignazio La Russa e relatore il suo vice Italo Bocchino, per chiedere al governo di "intervenire per prevenire reati di apologia" e adottare tutte le misure necessarie per sopprimere la Commerazione di Stalin. Mentre a livello locale sono scesi in campo Maurizio Bianconi, capogruppo di AN alla Regione, Simone Gnaga, presidente provinciale di AN a Firenze e Achille Totaro, consigliere di AN in Regione, che hanno rincarato la dose delle calunnie e minacce contro il PMLI definendo addirittura un "giallo" la concessione del Palazzo dei Congressi ai marxisti-leninisti e hanno presentato anche un'interrogazione al presidente della Regione "per sapere se ai marxisti-leninisti sia stato almeno chiesto di pagare l'occupazione della sala, o se questa è stata concessa addirittura a titolo gratuito". Addirittura il capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Firenze Rodolfo Cigliana ha chiesto che si "svolga una cerimonia in Palazzo Vecchio per ricordare tutte le vittime di Stalin e che a queste persone dimenticate sia intitolata una piazza, un largo o una via". Perché, ha minacciato Cigliana: "Nessuno può permettersi di dimenticarle e guai a chi si permette di celebrare i carnefici".
A rimorchio della canea reazionaria scatenata da "Libero" si sono mossi anche i neonazisti di Forza Nuova che in un comunicato stampa del 5 febbraio hanno annunciato una contromanifestazione a Firenze "per protestare contro questa allucinante iniziativa".
A sostegno della crociata anti marxista-leninista di AN si è schierato anche il "Quotidiano Nazionale", a cui fanno capo i fogliacci reazionari de "La Nazione", "Il Resto del Carlino" e "Il Giorno", che ha colto l'occasione per strumentalizzare l'intera vicenda e dare addosso al PMLI. L'anti marxista-leninista sfegatato, Giovanni Morandi, autore di un trafiletto su "La Nazione" del 6 febbraio, pur conoscendoci molto bene, ironizza a lungo sulla risibile consistenza numerica del PMLI e insiste sulla litania delle presunte "vittime" di Stalin. Ma è inutile che Morandi si roda il fegato e tiri le orecchie ad AN per aver portato il PMLI agli onori delle cronaca politica parlamentare e nazionale, "il fantasma di Stalin" e del comunismo continuerà a turbare i sonni e perseguitare tutti i reazionari come lui. E poi il nostro è un Partito piccolo ma non si riduce a "una decina di iscritti contando le mogli" e lui ben lo sa, è un Partito forte politicamente e presente in 17 regioni. Che ne direbbe se noi invece di polemizzare con le sue affermazioni fantasiose troncassimo ogni discussione dicendo che con un giornalista basso, brutto e cattivo non ci parliamo?
Rispondendo all'interrogazione urgente di AN anche il ministro dei Rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi, per conto del governo, si è associato al "giudizio politico negativo sull'iniziativa" ma, ha dovuto aggiungere: "nessun provvedimento può essere adottato preventivamente in ragione del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono a tutti il diritto di riunione pacifica e di libera manifestazione del proprio pensiero".
Poche ore dopo il pronunciamento del governo l'Ufficio stampa del PMLI ha diffuso un comunicato stampa in cui fra l'altro si legge: "Di fronte a questo gravissimo attacco dei fascisti, non solo a Stalin e al PMLI, ma anche alle libertà democratiche borghesi di parole e di manifestazione, cosa faranno gli antifascisti e i democratici e tutti coloro che un giorno sono stati comunisti e dalla parte di Stalin?
Lasceranno solo il PMLI a difendere i valori antifascisti e antimperialisti e si schiereranno, almeno col silenzio, con i fascisti? Sarebbe un bel regalo a questi reietti della storia e al governo del neoduce Berlusconi".
Una domanda a cui nessuno ha risposto tant'è che la posizione del PMLI è stata completamente ignorata dai giornali della "sinistra" parlamentare che si sono fatti scavalcare perfino dall'associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori "Aduc" che pur prendendo le distanze dalle idee politiche del PMLI e da Stalin ha difeso il sacrosanto diritto di libera espressione delle proprie idee e del proprio pensiero.
"Il manifesto" nell'edizione del 5 febbraio si è limitato a riportare in maniera corretta e precisa la notizia dell'interrogazione parlamentare di AN senza però aggiungere alcun commento. La stessa cosa hanno fatto "La Stampa" con un trafiletto nell'edizione del 5 febbraio e "Il Tirreno", "Il Roma", "Il Corriere di Firenze" e il "City di Firenze" nelle edizioni del 6 febbraio. Il berlusconiano "Il Giornale della Toscana", sempre del 6 febbraio, invece ha dato ampio risalto alla preannunciata contromanifestazione di Forza Nuova. Mentre "l'Unità" e "la Repubblica" del 6 febbraio hanno relegato la notizia nella cronaca locale e hanno liquidato la questione con un trafiletto in cui si riporta la notizia dell'interrogazione di AN e la conseguente risposta di Giovanardi. Ancora peggio è riuscita a fare Lucia Annunziata che nell'edizione del 5 febbraio del suo giornale on-line "Il Nuovo" insieme alla velina che riporta la risposta di Giovanardi all'interrogazione di AN, ha pubblicato un'intervista telefonica fatta da Luca Gelmini a un redattore del nostro organo di stampa "Il Bolscevico" che è totalmente falsa e inventata. Infatti Gelmini non ha riportato nemmeno una parola di quanto affermato dal nostro redattore e ha imbastito una sporca manovra denigratoria rilanciando lo stesso cumulo di menzogne riprese da "Libero" e spacciate come risposte del nostro redattore.
Per non parlare dell'infame atteggiamento pilatesco di "Liberazione", che si definisce "giornale comunista", ma in realtà sprizza neorevisionismo e trotzkismo da ogni poro, tanto che Sandro Curzi non ha ritenuto opportuno pubblicare nemmeno un rigo sull'intera vicenda tenendo completamente all'oscuro i propri lettori e la propria base impedendo loro di prendere parte attiva a questa battaglia vitale in difesa dei principi costituzionali della libertà di pensiero e di espressione.
Al black-out informativo steso intorno alla posizione del PMLI non hanno aderito invece le agenzie di stampa "Ansa" e "Agi" che hanno rilanciato quasi per intero il comunicato stampa del PMLI.

12 febbraio 2003