Grande manifestazione organizzata da ReteScuole
30.000 a Milano contro la scuola del neoduce Berlusconi
Attiva e qualificata partecipazione del PMLI
Redazione di Milano
In 30mila sono sfilati nel pomeriggio di sabato 29 novembre per le vie del centro di Milano per protestare contro la scuola del governo del neoduce Berlusconi e del suo ministro Mariastella Gelmini. Studenti delle scuole medie e superiori, universitari, alunni delle elementari e genitori, insegnanti e ricercatori, soprattutto precari ha ribadito il proprio no ai tagli, al maestro unico, alle classi apartheid, ma anche per rimarcare che l'Onda non può essere ignorata, e che lo smantellamento della scuola pubblica proprio non s'ha da fare.
I manifestanti sono partiti poco prima delle 15.30 da tre piazze diverse del capoluogo lombardo, piazzale Baracca, piazza Medaglie d'Oro e Piazza Lima, per ritrovarsi in piazza Duomo intorno alle 16.45 noncuranti della pioggia scrosciante.
"Io non ci sto. Il futuro è di chi lo ricerca" è il leit motiv che ha guidato la grande manifestazione, organizzata da ReteScuole, un movimento molto radicato nelle scuole della periferia e della provincia milanese, a cui si sono unite tutte le altre componenti del mondo della scuola e universitario. "Vogliamo il ritiro della legge 133 che disciplina i tagli alla scuola - ha spiegato Michele Corsi di ReteScuole - e il ritiro della legge 169 relativa ai tagli per le scuole elementari". Forte la presenza dei genitori tra i manifestanti. "Abbiamo scelto il sabato pomeriggio - ha proseguito Corsi - proprio per dare spazio ai genitori di manifestare il proprio dissenso nei confronti di questa riforma della scuola. Abbiamo voluto organizzare questi tre cortei per dare un segnale forte anche da parte di chi vive nelle periferie e nella provincia".
"Contro la restaurazione della scuola di Mussolini e l'affossamento della scuola pubblica. Scuola pubblica, unitaria, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti" questo il titolo del volantino distribuito in centinaia di copie dai militanti del PMLI provenienti da Milano e Viggiù, che portavano la stessa parola d'ordine sui corpetti assieme alla riproduzione del manifesto del Partito "Siamo in un regime neofascista e Berlusconi è il nuovo Mussolini", diffondendo copie de "Il Bolscevico" nn. 43 e 44. L'attiva partecipazione al corteo del PMLI - unico partito politico presente con le proprie insegne - ha ravvivato i manifestanti coinvolgendoli col lancio di slogan come: "Oggi Gelmini, ieri Gentile, stessa riforma, stesso regime", "La scuola pubblica va finanziata, neanche un soldo alla scuola privata", "Alle scuole private, si dan finanziamenti, mentre in quelle pubbliche, crollano i tetti", "No alle classi, solo per migranti, in classe devon stare, insieme tutti quanti"; cantata anche a più riprese "Bella Ciao". Altri slogan significativi lanciati dai manifestanti sono: "Con i soldi di un cacciabombardiere, possiamo mantenere cento scuole intere", "Più investimenti nell'istruzione, basta guerre e distruzione", "Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini", "Col freddo, la neve o col sereno, difendiamo il tempo pieno" e poi ripetutamente e con forza: "La scuola pubblica non si tocca, la stiamo difendendo, con la lotta!".
Questa grande manifestazione ha dimostrato che è lunga l'Onda contro la legge Gelmini e non ha intenzione di desistere, col fermo obbiettivo di salvaguardare il diritto all'istruzione pubblica ed abrogare la controriforma scolastica (leggi 133 e 169) del governo del neoduce Berlusconi.

3 dicembre 2008