Corteo regionale a Milano promosso dalla Cgil
Grande manifestazione contro le leggi razziali del governo del neoduce Berlusconi
Trentamila in piazza tra operai, lavoratori e studenti
Combattiva presenza della delegazione regionale del PMLI


Dal nostro corrispondente della Lombardia
In trentamila, molti dei quali extracomunitari, hanno partecipato a Milano alla grande manifestazione di sabato 21 febbraio indetta dalla Cgil della Lombardia contro il decreto legge sulla "sicurezza" che tra le sue tante nefandezze ha istituito le ronde squadriste.
Al corteo, partito dai bastioni di Porta Venezia e concluso in piazza Duomo, hanno partecipato molti lavoratori e immigrati iscritti alla Cgil di tutte le città della regione. Con cartelli e striscioni attaccavano le leggi e le norme che discriminano e reprimono i migranti, a partire dal cosiddetto reato di "clandestinità".
Una bella manifestazione, una marea di bandiere rosse che ha "inondato" le strade del capoluogo lombardo alla faccia dei fascioleghisti e dei governanti. Comunità di stranieri che vivono e lavorano in Lombardia (e per la prima volta anche la comunità cinese di via Sarpi a Milano, che ha apprezzato la presenza del nostro Partito in piazza con loro), medici che curano anche i "clandestini" e si rifiutano di segnalarli alle autorità ("Io curo non denuncio"), donne che ricordano che la violenza ha tante forme e non scompare con le ronde. Molti anche gli studenti organizzati dalla Rete Scuole.
Attiva presenza del PMLI con una Delegazione regionale composta da militanti e simpatizzanti provenienti da Milano, province di Bergamo e di Varese.
Le rosse bandiere dei Maestri del proletariato internazionale e del Partito svettavano sul corteo insieme al cartello che su una facciata vedeva il manifesto con le scritte: "Medici ed infermieri non sono spie del regime neofascista. Affossiamo le leggi razziali del neoduce Berlusconi" e sull'altra la consueta immagine del neoduce affiancato a Mussolini. Inutile dire che i manifesti del Partito sono stati molto apprezzati dai manifestanti e fotografati ripetutamente. Se ne sono avute tracce evidenti su Repubblica, cartacea e online, di Milano.
Sono stati distribuiti volantini che denunciavano le leggi razziali del nuovo Mussolini e che sono stati letti attentamente da molti manifestanti. Vendute diverse copie de Il Bolscevico.
I marxisti-leninisti sono stati, come sempre, una rossa avanguardia all'interno del corteo contribuendo ad elevarne il livello politico, scandendo slogan contro il governo neofascista, razzista e xenofobo e contro i padroni.
Insomma, è stata una bella giornata di lotta che ci auguriamo sia la prima di una serie e che faccia aumentare la sensibilità e l'impegno delle masse popolari contro chi governa col pugno di ferro l'Italia. Oggi da Milano, dalla Lombardia, è partito un messaggio forte al governo del neoduce: il razzismo e la xenofobia non passeranno tanto facilmente!

25 febbraio 2009