Grande manifestazione nazionale a Milano
60mila partecipanti alla "marcia per il clima"
Denunciata la devastazione ambientale provocata dalla globalizzazione capitalistica. Deciso No al nucleare e Sì alle energie rinnovabili
Ruolo coinvolgente della delegazione del PMLI, diretta da Urgo. ottima diffusione de "Il Bolscevico"
Redazione di Milano
Oltre 60mila manifestanti hanno partecipato sabato 7 giugno a Milano alla "Marcia per il clima", la giornata di mobilitazione organizzata da un vasto cartello di organizzazioni, da Legambiente all'Arci, da Slow Food ai sindacati. La manifestazione, cominciata intorno ai 160 stand allestiti in un festoso Corso Venezia chiuso al traffico, è proseguita con un corteo da piazza San Babila.
La manifestazione era stata indetta il dicembre scorso per rilanciare la protesta contro la devastazione ambientale perpetrata dalla globalizzazione imperialista e per rivendicare: priorità del trasporto pubblico nella mobilità, conformità urbanistica agli interessi delle masse, lotta all'inquinamento, difesa della salute; per rilanciare l'agricoltura biologica e di filiera corta, la difesa della biodiversità, la preservazione del patrimonio ambientale e colturale, la sovranità alimentare, contro la distruzione del territorio, l'esaurimento intensivo del suolo coltivabile e gli Ogm; per la difesa dell'acqua come bene comune pubblico e inalienabile, per il risparmio idrico, contro l'accaparramento delle multinazionali capitalistiche delle fonti dell'"oro blu", e per la solidarietà internazionale; per sostenere l'efficienza energetica, le fonti rinnovabili, l'abitare sostenibile, e per opporsi risolutamente all'estensione del nucleare, delle centrali a carbone e degli inceneritori, per la gestione efficiente dei rifiuti (riduzione, riciclo, riuso) e rendere la produzione industriale compatibile con il riciclo dei materiali. Un forte No a un modello di "sviluppo mondiale" che produce montagne di rifiuti, provoca crisi energetiche e alimentari, con conseguente aumento dei prezzi che affama 3/4 della popolazione mondiale.
Grandi temi che hanno reso grande questa manifestazione, nonostante il boicottaggio massmediatico imposto dai mezzi di informazione bipartisan del regime neofascista che hanno totalmente taciuto l'annuncio dell'evento e ne hanno dato quasi per niente notizia una volta avvenuto! Evidentemente la manifestazione disturbava oggettivamente il capitale monopolistico italiano e i suoi lacché a tal punto da far imporre al quarto potere della terza repubblica una ferrea censura.
Nel frattempo imperversa su giornali e tv di regime una vergognosa quanto nauseante propaganda pro-nucleare e pro-inceneritori, come rilevato anche dai manifestanti del 7 giugno.
Un deciso No al nucleare - anche alla luce del recente incidente avvenuto nella centrale atomica slovena di Krsko - e un altro fermo No agli inceneritori ed alle megadiscariche così come già echeggia forte da Napoli e dalla Campania. Ad interpretare al meglio questo spirito ha contribuito non poco la delegazione del PMLI - diretta dal compagno Angelo Urgo e composta dai militanti e simpatizzanti della Cellula "Mao" di Milano e dell'Organizzazione di Viggiù del Partito, accompagnati dall'energica presenza di un simpatizzante della provincia di Bergamo e da altri amici ivi provenienti - che portava due rossi cartelli coi manifesti del Partito: "No al nucleare. Sì all'energia rinnovabile. Per l'Italia unita, rossa e socialista. Abbattiamolo" (riferito al neoduce Berlusconi).
Ottima la diffusione tra i manifestanti dei nn. 22 e 23 de Il Bolscevico, riportanti l'importante documento dell'UP del PMLI: "Uniamoci per salvare Napoli, la Campania e l'Italia dalla devastazione ambientale e sanitaria" e la cronaca della rivolta di Chiaiano e Marano e delle criminali cariche poliziesche contro le masse in lotta.
Nel corteo il PMLI apriva lo spezzone dei partiti, davanti a PRC e PdCI alla cui base non è affatto spiaciuto di essere preceduta dai nostri compagni perché da loro coinvolti nel lanciare slogan come: "Diciamo No al nucleare, l'energia è da rinnovare" e "I rifiuti non sono da bruciare, ma da differenziare e riciclare", e nel cantare l'immancabile inno antifascista "Bella Ciao". Momenti di fraternizzazione dei marxisti-leninisti con la delegazione del PdCI, mentre sono stati presi nuovi contatti da chi ha deciso di seguirci non più solo da lontano.
Il corteo si è concluso in Corso Venezia coi comizi degli organizzatori e un concerto coronando la conclusione di una splendida manifestazione che indubbiamente ha rafforzato l'esigenza di lottare per "un altro mondo possibile" ed "ecocompatibile" che per noi si realizzerà sostanzialmente e definitivamente solo con l'abolizione della proprietà privata capitalistica dei mezzi di produzione sociale e, quindi, con la conquista del socialismo a cominciare dal nostro Paese.
La Commissione centrale di organizzazione del Partito ha scritto una lettera ai membri della delegazione marxista-leninista rivolgendo tra l'altro "mille grazie da parte dei dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi per aver rappresentato il Partito... a tale importante manifestazione".

11 giugno 2008