Seguiamo con determinazione la linea congressuale indicata da Scuderi
di Monica Martenghi*

Il 5° Congresso nazionale del PMLI ha segnato un ulteriore salto di qualità nella linea politica e organizzativa del nostro amato Partito.
Grazie al magistrale Rapporto del Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, oggi il Partito ha le idee chiare, molto più chiare di ieri: chiara la situazione internazionale, chiara la situazione nazionale, grande forza e fiducia nell'avvenire, nell'Italia unita, rossa e socialista.
Il compagno Scuderi, da impareggiabile dirigente e maestro dei marxisti-leninisti italiani qual è, ci ha infatti spiegato il mondo d'oggi, ma soprattutto ci ha indicato come trasformarlo, mentre trasformiamo noi stessi.
Leggendo il suo Rapporto si ritrova il rigore materialistico scientifico di Marx ed Engels, la visione strategica, l'acume e la passione politica di Lenin, la concretezza, la forza e la fermezza di Stalin, la semplicità dell'esposizione, a fronte della profondità e complessità del tema trattato, di Mao.
Il compagno Scuderi è senza dubbio il miglior allievo dei nostri cinque grandi Maestri che il movimento operaio italiano abbia mai avuto nella sua storia ormai ultracentenaria.
Egli si è lasciato plasmare e modellare dai grandi Maestri del proletariato internazionale, dalla lotta di classe e dal Partito stesso. Non siamo noi che dobbiamo plasmare il Partito secondo la nostra visione soggettiva o secondo le nostre idee, specie se queste sono frutto di una nostra scarsa assimilazione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, di una scarsa esperienza nella lotta di classe o di una nostra passata pratica politica, sociale e organizzativa non proletaria rivoluzionaria, revisionista o trotzkista.

Trasformare la nostra concezione del mondo
Noi dobbiamo farci plasmare dal Partito perché esso rappresenta l'interpretazione al più alto livello del marxismo-leninismo-pensiero di Mao ed è il frutto di ben 41 anni di esperienza e di lotta politica furibonda contro l'imperialismo, il capitalismo, i suoi governi e il revisionismo dentro e fuori il Partito.
Solo se trasformeremo la nostra concezione del mondo, del Partito e della vita in senso proletario rivoluzionario e marxista-leninista potremo diventare i tutori e i difensori più strenui della linea politica e organizzativa proletaria del Partito, impedire che esso cambi colore e diventare maestri e allievi delle masse.
Il nostro Partito ha una testa da Gigante Rosso, il che è fondamentale perché altri partiti che pure erano dei giganti, come il PCI revisionista, avendo una testa rosa e bianca alla fine sono schiantati. Però avere una testa da Gigante Rosso non basta, occorre anche averne il corpo a partire da una colonna vertebrale e da articolazioni rosse e robuste. Altrimenti esso non si reggerà in piedi, rischierà di sbandare a destra e a manca, indietreggerà e potrebbe persino ugualmente schiantare a terra.
I compagni fondatori del Partito ancora fedeli alla causa, i compagni delle generazioni successive e persino i compagni della leva del 5° Congresso, rappresentano l'ossatura del nostro Gigante Rosso sulla quale si dovranno innestare muscoli, nervi e organi capaci di amalgamarsi, armonizzarsi e schierarsi nel Partito assumendone pienamente i caratteri e la linea, lo spirito e la combattività che l'hanno caratterizzato fin qui.
Facciamo nostra una vecchia parola d'ordine che il compagno Scuderi ha rilanciato nel suo Rapporto: "Non un minuto vada perso, tutto il tempo venga dedicato alla rivoluzione". Ciò significa anche impedire che la Lunga Marcia del Partito, ancora tutta in salita, venga rallentata da una cattiva assimilazione della linea, da un cattivo stile di lavoro, da una concezione sbagliata del Partito, della militanza, della critica e dell'autocritica, da un modo scorretto di affrontare le contraddizioni in seno al Partito, ma anche fra noi e i nostri simpatizzanti e amici e con le masse in genere.

Radicare il Partito fra le masse femminili
L'esperienza dei passati governi di "centro-sinistra", il crollo elettorale e lo smascheramento dei partiti falsi comunisti e il governo del neoduce Berlusconi e della terza repubblica, la stessa crisi economica e finanziaria che percuote il nostro Paese, i movimenti che si stanno risvegliando hanno aperto al nostro Partito nuove e straordinarie possibilità per conquistare i fautori del socialismo. Dobbiamo esserne consapevoli, studiare il modo e i mezzi per coglierne a pieno i frutti nell'opera di radicamento del Partito.
Abbiamo il Rapporto del compagno Scuderi, abbiamo le tesi del 5° Congresso, abbiamo lo Statuto aggiornato e ulteriormente rafforzato, abbiamo i tre elementi chiave e le quattro indicazioni per radicare il Partito, ci servono ora i quadri e i militanti che li studino, li impugnino e li applichino nel lavoro politico, organizzativo, di massa e di fronte unito. A cominciare dalle fabbriche, dai luoghi di lavoro, dalle scuole e dalle università dove siamo presenti che sono il nostro terreno più fertile e sensibile, dove il nostro seme può germogliare e crescere più forte, robusto e rosso.
In questo quadro dobbiamo cercare di conquistare le operaie, le lavoratrici e le studentesse più avanzate e combattive. Lo dobbiamo fare occupandoci in primo luogo delle questioni sociali femminili che sono prioritarie rispetto a ogni altra questione civile, morale, sessuale come invece privilegia il femminismo borghese e piccolo borghese.
Noi dobbiamo occuparci del lavoro, dei servizi sociali, delle pensioni, della sanità, dell'assistenza, della scuola e dell'università facendoci carico dei problemi e delle esigenze più sentiti dalle masse femminili perché solo così è possibile che le operaie e le lavoratrici e le ragazze rivoluzionarie riconoscano nel Partito il loro principale strumento di lotta per realizzare i loro bisogni e aspirazioni, la parità fra i sessi e l'emancipazione e le donne potranno diventare davvero, assieme ai giovani, quel motore propulsivo del PMLI auspicato dal compagno Scuderi.
Ricordiamo ciò che il compagno Scuderi aveva già affermato nel suo importante articolo "Viva le compagne" sul ruolo della componente femminile nel Partito. Egli scrive: "Le compagne sono una grande risorsa per il PMLI. Sia per la sua vita interna, sia per la sua vita pubblica. Nel lavoro per la costruzione e lo sviluppo del Partito e in quello del radicamento locale e tra le masse. Nerina 'Lucia' Paoletti ne è un simbolo e un modello. Senza le compagne il PMLI sarebbe monco, privo della sensibilità, dell'intelligenza, delle capacità, dell'esperienza, della tenacia femminili, non in grado di assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari, assolutamente incomprensibile alle masse femminili.
Non c'è compito, ruolo, incarico, missione che non possono assolvere le compagne. Tutti i membri del PMLI sono uguali concettualmente, politicamente e praticamente e godono gli stessi diritti e doveri indipendentemente dal sesso e dall'orientamento eterosessuale, omosessuale, lesbico, transessuale.
Le compagne però hanno un compito in più, specifico anche se non esclusivo - indica il compagno Scuderi -, quello di conquistare le masse femminili alla causa del socialismo, del proletariato e del Partito. Un compito non facile perché si tratta di sottrarre le masse femminili alla doppia influenza borghese, quella dominante che le vuole relegate in casa dedite alla famiglia e subordinate al marito, e quella femminista che le spinge alla lotta primaria contro l'oppressione dell'uomo e al separatismo di sesso. Entrambe queste influenze borghesi e antifemminili non mettono al centro la contraddizione fondamentale tra il capitale e il lavoro e la contraddizione principale tra il proletariato e la borghesia. Minando così la lotta di classe per l'emancipazione delle donne.
Tuttavia è possibile abbattere gradualmente queste influenze attraverso un lavoro teorico e un impegno politico e pratico che devono vedere le compagne in prima fila per arrivare alla piena parità tra le donne e gli uomini in campo politico, economico, sociale, sindacale, professionale e familiare, contro la morale e la concezione borghesi e cattoliche sulla donna, sulla famiglia, sul matrimonio, sulla maternità e sull'amore.
Una lotta di lunga durata, che continuerà nel socialismo e si concluderà nel comunismo".
I rinnegati del comunismo alla D'Alema e i loro cagnolini revisionisti, trotzkisti e liberali alla Bertinotti, Vendola, Diliberto e Ferrero sostengono che oggi c'è bisogno di una "sinistra moderna", di una "sinistra rifondata" perché il comunismo classico, quello della 3ª Internazionale, per intendersi, quello realizzato nell'Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao, hanno fallito se non addirittura procurato "immani tragedie".
La verità è che la storia ha dimostrato proprio il contrario, ossia che è il revisionismo, anche nella sua versione trotzkista, operaista, guevarista, movimentista, a portare al fallimento e alla capitolazione, alla collaborazione col capitalismo e i suoi governi, a fare da colonna del regime neofascista, all'autoliquidazione. Che quella "sinistra" che chiamano "moderna" chissà perché a noi ricorda molto quella vecchia e ammuffita sinistra alla Bernstein, Kautzki, Turati, Nenni, Saragat e Craxi.
La verità è che il capitalismo ha fallito perché non è in grado di garantire benessere, giustizia sociale, democrazia alla maggioranza del popolo, una pace duratura nel mondo e non può che riprodurre ciclicamente crisi devastanti, guerre, miseria e fascismo. La storia ha dimostrato che il socialismo è in tutto infinitamente superiore rispetto al capitalismo.
Il socialismo è la prossima meta del proletariato italiano. Non sappiamo quando ciò avverrà e se noi personalmente saremo vivi, ma certamente il socialismo finirà per sostituirsi al capitalismo. È questo un dato oggettivo. Il PMLI è nato per questo obiettivo e per creare tutte le condizioni soggettive per accelerarne l'avvento e la vittoria. Noi siamo i modesti, ma al tempo stesso giustamente orgogliosi, pionieri di questa epica impresa che darà per la prima volta il potere politico al proletariato italiano e cambierà il volto del nostro Paese.
Viva il 5° Congresso nazionale del PMLI!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri vinceremo!

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* Membro del CC e dell'Ufficio politico del PMLI, Responsabile della Commissione per il lavoro femminile del CC del PMLI

4 febbraio 2009