Approvata all'unanimità dalla giunta comunale la proposta di seppellire assieme partigiani e repubblichini
La neopodestà Moratti offende e provoca la Milano antifascista
Per l'Anpi è inaccettabile equiparare i combattenti per la libertà e la democrazia con chi ha servito fascismo e nazismo. Vuote e fuorvianti parole di D'Alema
Il PMLI chiama alla mobilitazione le masse contro "memoria condivisa" e "pacificazione nazionale"
Redazione di Milano
Dopo aver gravemente offeso la Milano antifascista con l'intitolazione al golpista, piduista e anticomunista Edgardo Sogno di una via del quartiere Niguarda (laddove iniziò l'insurrezione del 25 Aprile 1945), la neopodestà Moratti e la sua giunta della casa del fascio intendono proseguire con la cosiddetta "riconciliazione nazionale" tra fascisti e antifascisti in diretta continuità con la precedente giunta del confindustrial-fascista Gabriele Albertini.
Su proposta dell'assessore ai servizi funebri, il forzista Stefano Pillitteri (figlio dell'ex sindaco craxiano Paolo e nipote del defunto Bettino Craxi), la giunta neofascista ha approvato all'unanimità la proposta di trasferire nel sacrario dei militari italiani caduti nelle due guerre mondiali, in piazza Sant'Ambrogio, le salme dei partigiani caduti durante la Resistenza assieme a quelle dei fascisti repubblichini ossia di chi scientemente operò come spione, sicario, torturatore, collaborazionista, delinquente e bandito della peggior specie nel saccheggiare e bruciare interi paesi, consegnare ai tedeschi i partigiani e gli antifascisti, arrestando, seviziando, torturando e uccidendo familiari e parenti, donne, anziani, bambini e chiunque fosse sospettato di collaborare con la lotta di Liberazione dal nazifascismo.
Per la Thatcher in camicia nera di Palazzo Marino quella del Sacrario "comune" sarebbe il modo per "chiudere un capitolo drammatico e doloroso che ha lasciato ferite e divisioni. La Spagna ci è riuscita, creando un luogo dove i caduti della Guerra civile sono sepolti insieme".
"Non possiamo accettare di mettere chi ha combattuto per la libertà e la democrazia insieme a chi lo ha fatto per il fascismo e il nazismo" è stata l'immediata risposta di Tino Casali, presidente nazionale dell'Anpi, che ha invitato tutti gli antifascisti a una mobilitazione straordinaria contro tale inammissibile equiparazione.
Tanto è stato lo sdegno della loro base antifascista che tutti i partiti dell'Unione della "sinistra" borghese hanno - chi più, chi meno - stigmatizzato la proposta della neopodestà mentre dalla festa de "l'Unità" il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, dopo aver comunque ribadito che "tutti i morti vanno rispettati, da qualunque parte siano stati schierati" ha dato lustro alla sua ipocrisia affermando: "Ma qui si tratta di stabilire che cos'è stato il fascismo. E cioè l'esatto contrario dei valori su cui abbiamo fondato la nostra Repubblica". A quali valori si riferisce il rinnegato D'Alema? Forse a quelli che ispirarono l'articolo 11 della Costituzione democratico-borghese del '48 da lui violato come titolare di Palazzo Chigi prima e della Farnesina poi? Quei valori che intende spazzar via con "urgenti riforme costituzionali" sin dai tempi della Bicamerale golpista da lui presieduta? Se poi si riferiva ai valori della seconda repubblica è sempre più evidente che essa è tutt'altro che l'esatto contrario del fascismo bensì la sua continuazione sotto nuove forme e nuovi vessilli!
La Cellula "Mao" di Milano del PMLI si unisce a tutta la Milano antifascista nel condannare e respingere risolutamente questa provocatoria proposta neofascista della neopodestà Moratti e della sua giunta, auspicando una solerte risposta di piazza e di massa al fine di impedire questa ennesima offesa a Milano, città Medaglia d'Oro alla Resistenza.
Parafrasando Mao, la morte di chi si è sacrificato per gli interessi del popolo ha più peso del Monte Bianco, ma la morte di chi servì i fascisti, gli sfruttatori e gli oppressori, è più leggera di una piuma. Contro ogni "memoria condivisa" e "pacificazione nazionale" bisogna mantenere vivo l'antifascismo, ieri contro il fascismo e il nazismo, oggi contro la seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista!

19 settembre 2007