Per combattere il "disagio giovanile" e la dispersione scolastica
Moratti offre il modello S. Patrignano ai ministri dell'istruzione Ue
La Moratti non poteva scegliere luogo più significativo della comunità di recupero per tossicodipendenti di S. Patrignano per riunire il vertice dei ministri dell'istruzione europei e anticipare la sua ricetta sul problema del "disagio giovanile" e dispersione scolastica all'ordine del giorno. La ricetta reazionaria e fascista della Moratti scaturita dal convegno del 3 e 4 ottobre scorsi è infatti quella della repressione, ghettizzazione, istituzionalizzazione dei giovani "deviati" e antistituzionali, refrattari alle leggi e regole del regime neofascista, mutuata per metodo e ideologia direttamente da Mussolini. è stata infatti la destra più reazionaria della borghesia e degli imprenditori, fra questi proprio la famiglia Moratti, a finanziare in questi anni la comunità fondata da Muccioli e a proporre come modello educativo il metodo repressivo, coercitivo, poliziesco e patriarcale libero da ogni controllo e intervento pubblico.
Nella proposta vi è anche una forte connotazione privatistica e familista: infatti la scelta della Moratti è stata quella di lasciare fuori completamente la scuola pubblica, come pure le strutture pubbliche e le associazioni di volontariato, concentrando le attenzioni su soggetti privati e "professionalmente" preparati, alla Muccioli per intendersi, che rispondono col pugno di ferro alle richieste di aiuto che vengono dai giovani e dalle loro famiglie in cambio di rette salatissime, esaltandone i meriti a confronto delle inaffidabili e impreparate strutture statali, ridotte così dalla cronica mancanza di finanziamenti. Alle famiglie è assegnato un ruolo centrale di "prevenzione", che poi si risolverebbe nel controllo dei giovani e giovanissimi e nella precoce individuazione delle loro "devianze".
L'intento è quello di "ricondurre a un quadro unitario di intervento tutti i soggetti e le risorse finanziarie disponibili anche mediante l'istituzione di centri di aggregazione giovanile". Così la ministra ha spiegato il suo progetto, presentato l'anno scorso: la costituzione di 20 centri di aggregazione giovanile privati, finanziati dallo stato, già previsti 13.370 milioni di euro per tre anni, chiamato progetto "Enjoy", affidato alla benevola gestione della Compagnia delle Opere, dell'Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale, del Centro sportivo italiano, della comunità di S. Patrignano, dell'Associazione nazionale genitori Lotta alla droga e dell'Agaras (associazione veneta collegata a S. Patrignano). Un insieme di istituzioni clericali, padronali e reazionarie che non aspettano altro che lucrare sul disagio giovanile e la dispersione scolastica, alimentati dalla povertà e emarginazione delle famiglie popolari che abitano i quartieri periferici delle grandi città e le regioni del sud e da una scuola sempre più selettiva, nozionistica e lontana dalle reali esigenze formative e culturali dei giovani. E alimentati soprattutto dalle politiche sociali e scolastiche liberiste, privatistiche e reazionarie dei governi europei. Di fatto la Moratti e il governo Berlusconi non conoscono altra risposta da dare ai giovani che non sia la repressione, emarginazione, criminalizzazione.
Nel documento finale i ministri europei si impegnano ad arginare il fenomeno della dispersione scolastica, come avevano deciso a Lisbona l'anno scorso, dal 19% al 10% entro il 2010, secondo "lo spirito di S. Patrignano"! Bene hanno fatto gli studenti, la Cgil, i Cobas, il Social Forum e altre associazioni a manifestare e protestare a Rimini in prossimità del convegno contro questo progetto infame e fascista.