Le "forze dell'ordine" in tenuta antisommossa blindano la manifestazione per proteggere i fascisti
Napoli antifascista scende in piazza
L'apertura della sede di Forza Nuova rappresenta una vile offesa alla città, Medaglia d'oro alla Resistenza. Bisogna urgentemente mobilitarsi perché venga chiusa

Dal nostro corrispondente della Campania
In questi ultimi tempi i fascisti nostrani, aiutati e finanziati da circoli industriali, da reazionari, dalla casa del fascio di Berlusconi e poi coperti e difesi dalle "forze dell'ordine", hanno deciso di rialzare la cresta anche a Napoli, annunciando in maniera provocatoria l'apertura di una loro fogna in pieno centro, tutto questo in barba al reato di apologia del fascismo.
Per questi motivi mercoledì 27 giugno si è svolto a Napoli, per le strade del centro storico, un corteo di protesta per contestare la provocatoria inaugurazione della loro sede in via Calata San Marco, tra la questura e piazza Municipio. Una lurida provocazione, che ha rappresentato l'ennesima offesa alla città di Napoli, Medaglia d'Oro alla Resistenza e ai suoi valorosi combattenti che lottarono nelle eroiche Quattro Giornate del 1943 con armi in pugno per liberarla dalle orde nazifasciste.
Immediatamente avuta la notizia dell'apertura della fogna dei sorci di Forza Nuova, gli antifascisti napoletani si sono mobilitati e hanno indetto un presidio-corteo a cui hanno aderito movimenti, sindacati non confederali, associazioni e partiti, fra questi il PMLI che in realtà poi è stato l'unico Partito presente in piazza. Prc e PdCI erano ancora una volta assenti. Un fatto scandaloso e vergognoso che dimostra ancora una volta come le dirigenze di questi falsi partiti comunisti hanno oramai seppellito la difesa dei valori della Resistenza e dell'antifascismo nella naftalina, omologandosi di fatto alle istituzioni locali e nazionali del regime neofascista, che a Napoli vede in testa la neopodestà Iervolino e il verde Di Palma nell'opera di riabilitazione degli aguzzini fascisti, permettendogli di scorrazzare e di infestare la nostra città con le loro luride scritte e gli orrendi manifesti, oltre a dare il benestare nell'intitolare strade e piazze a fucilatori di partigiani come il boia Giorgio Almirante.
Inaudito il dispiegamento delle "forze dell'ordine" messo in campo per assicurare il "tranquillo" svolgimento dell'ignobile evento e per militarizzare il percorso della manifestazione antifascista: infatti, il corteo, composto da centinaia di antifascisti napoletani, si è mosso da piazza del Gesù scortato da ingenti schieramenti di celere e carabinieri in tenuta antisommossa che blindavano ogni via d'accesso ai manifestanti. Sono state cantate diverse canzoni antifasciste e partigiane come "Bella Ciao" e sono stati lanciati numerosi slogan contro le carogne fasciste. In grande evidenza lo striscione di apertura, firmato "Napoli Antifascista", in cui sopra c'era scritto in dialetto napoletano: "E munnezz ne tennim' gia assaie - Fascisti e razzisti fuori da Napoli", sfidando lo stato d'assedio imposto dalla questura in protezione del nero insediamento di FN e della presenza in città del loro caporione Roberto Fiore.
Il PMLI era al fianco e alla testa del combattivo corteo antifascista; la rossa delegazione, guidata dal Responsabile regionale, compagno Franco Di Matteo, era composta da militanti e simpatizzanti di Napoli, Melito, Cercola, San Giovanni a Teduccio e da Ercolano, che ininterrottamente hanno lanciato slogan contro la feccia neofascista e alzato in alto le bandiere dell'antifascismo e delle gloriosa Resistenza. I nostri compagni hanno ricevuto diversi apprezzamenti dai manifestanti per il cartello portato nel corteo su cui c'era scritto, da un lato: "Nessuno spazio per le carogne fasciste di Forza nuova" e dall'altro: "Sciogliere subito FN - nessuna riabilitazione per i fascisti di ieri e di oggi", in alto le raffigurazioni dei gerarchi fascisti e di Mussolini appesi a piazzale Loreto con su scritto: "A perenne monito".
Riteniamo che la risposta data mercoledì 27 dagli antifascisti coerenti sia un primo passo positivo per costituire un largo e permanente fronte unito antifascista per respingere ogni provocazione che provenga dalla fogna situata in Calata San Marco. Per questo bisogna continuare a mobilitarsi per chiedere la chiusura subito della sede e la messa al bando di FN.
Noi marxisti-leninisti non faremo mai mancare il nostro contributo alla battaglia antifascista intrapresa a Napoli contro le carogne neofasciste e chi le protegge, ciò rappresenta un dovere proletario rivoluzionario verso gli eroici partigiani che liberarono l'Italia dal ventennio mussoliniano.

4 luglio 2007