Anche a Napoli il primo "partito" è l'astensionismo
Si astengono 322.001 napoletani alla Camera (41,7%) e 288.517 al Senato (41,9%)
Il movimento arancione del neopodestà De Magistris si dissolve

I marxisti-leninisti partenopei salutano con gioia l'incredibile affermazione dell'astensionismo che aumenta a Napoli in maniera esponenziale di più di sette punti percentuale rispetto alle elezioni politiche 2008. Ne escono duramente colpiti i partiti del regime neofascista, incluso il nuovo puntello del capitalismo, ossia il Movimento 5 Stelle, che sul corpo elettorale non supera, al pari del PD e del PDL, nemmeno il 15%. Più di 4 napoletani su 10 hanno sfiduciato i candidati della destra, del centro e della "sinistra" borghese che escono con le ossa rotte incapaci di dare, ancora una volta, delle risposte concrete alle esigenze immediate delle masse popolari partenopee. Ne esce con le ossa rotte il novello Ponzio Pilato De Magistris che non parla di sconfitta sua personale ma di Ingroia e volge uno sguardo languido all'affermazione dei Grillini per rinfoltire le sue smanie megalomani e narcisiste e ritentare l' assalto alla poltrona nazionale. Per ora il suo movimento a Napoli si è dissolto, passando dal 32% delle elezioni a sindaco del 2011 ad un misero 2,1% alla Camera e 1,8% al Senato; un risultato dovuto anche alla sua incredibile incapacità a governare la città che gli suggerirebbe di abbandonare lo scranno di palazzo S. Giacomo immediatamente. Nel tracollo scompaiono anche i neorevisionisti e trotzkisti che incamerano l'ennesima cocente sconfitta. Alla base di questi partiti falsamente comunisti facciamo un accorato appello affinché non perdano altro tempo con questi tromboni fallimentari e passino tra le fila del PMLI, continuando a lottare le illusioni elettorali, parlamentari, governative, costituzionali, riformiste, pacifiste e contro capitalismo, per il socialismo.

La Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI

Napoli, 26 febbraio 2013