All'inaugurazione dell'anno scolastico
Napolitano: sì alla riforma Gelmini e ai tagli alla scuola
Il capo dello Stato preme perché opposizione parlamentare e sindacati collaborino col governo
Gelmini: "sono parole di grande buonsenso"
Mentre centinaia di migliaia studenti, genitori, insegnanti e personale Ata si mobilitano contro la nera politica scolastica messa in campo dal neoduce Berlusconi e dal ministro dell'Istruzione Università e Ricerca Maria Stella Gelmini per dare il colpo di grazia alla scuola pubblica e procedere verso la completa instaurazione della scuola della terza repubblica capitalista, neofascista, federalista, classista, aziendalista, meritocratica e clericale di stampo mussoliniano, il rinnegato Napolitano si schiera vergognosamente al fianco della ministra e approva in pieno la controriforma scolastica neofascista imposta a colpi di decreti legge e voti di fiducia.
Il 29 settembre, in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno scolastico celebrata in pompa magna nel cortile d'onore del palazzo del Quirinale, presenti fra gli altri il caporione della Camera Fini e i ministri dell'Istruzione Gelmini, dei Beni Culturali Bondi e dell'Ambiente Prestigiacomo, Napolitano ha intimato che: "Per avere un'Italia migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore. Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell'esistente". Perciò, ha ammonito il nuovo Vittorio Emanuele III, è giunta l'ora che "opposizione e sindacati" si diano una regolata perché: "chi ha avuto dagli elettori e dal Parlamento il mandato di governare può esprimere tutte le idee e le esigenze nuove cui ritiene di poter ispirare la propria azione". Servono equilibrio e serenità, perché "non si può ripartire da zero ogni volta che con le elezioni cambi il quadro politico". In tal senso occorre fare "uno sforzo di maggiore serenità tra maggioranza e opposizione, tra governo e parti sociali". Tutti insomma devono abbassare i toni e "compiere uno sforzo per evitare contrapposizioni pericolose". Tutti "mostrino senso della misura e realismo nell'affrontare anche le questioni più spinose".
Anche per quanto riguarda il problema delle risorse, Napolitano ha sottolineato che: "L'Italia, per gli impegni assunti in sede europea e nel suo stesso vitale interesse, deve ridurre a zero nel giro dei prossimi anni il suo deficit pubblico per incidere sempre di più sul debito accumulato in passato". Quindi, la cinghia la devono stringere tutti: "Nessuna parte sociale - ha minacciato - può sfuggire a questo imperativo che comporta anche, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola".
I tagli sono necessari e vanno fatti, magari "con grande attenzione ai tempi e ai contenuti" ma sempre e comunque "in un clima di dialogo" tra le parti. "Ma ciò non può risolversi nel rifiuto di ogni revisione necessaria ai fini del risparmio. Deve anzi tradursi nel massimo sforzo sul piano di razionalizzazione e del maggior rendimento della spesa sulla scuola, sul piano del sostanziale miglioramento della sua qualità".
Insomma una vera e propria esortazione a "fregarsene della piazza" e ad andare avanti con la sua odiosa controriforma. Parole che la Gelmini ha detto di condividere pienamente. Soprattutto ha aggiunto: "Mi è piaciuto l'invito ad un confronto sul tema della scuola che non sia viziato da eccessive polemiche. Condivido anche il richiamo a non ricominciare sempre da capo. Sono parole di grande buon senso nelle quali ciascuno di noi può facilmente riconoscersi". Ma, ha avvertito subito dopo: "in Aula se ci costringono chiederemo la fiducia sul decreto".

8 ottobre 2008