Un regalo all'amico Obama, capofila dell'imperialismo americano
Napolitano grazia la spia della Cia che rapì Abu Omar
Washington ringrazia subito il presidente della Repubblica

A pochi giorni dalla fine del suo mandato e in pieno "semestre bianco", il rinnegato Napolitano ha voluto chiudere in bellezza il suo nero settennato al Quirinale confezionando un bel regalo di commiato per l'amico Obama e gli imperialisti americani che lo hanno sempre elogiato e sostenuto fin da quando militava nella corrente di destra del PCI, quella dei "miglioristi", lui primo esponente del partito revisionista a recarsi negli Usa.
Con un comunicato stampa diffuso la mattina del 6 aprile, Napolitano ha infatti annunciato di aver concesso la grazia all'agente della Cia, colonnello Joseph L. Romano III, che in combutta coi servizi segreti italiani mise in atto una "grave violazione della sovranità nazionale dell'Italia" durante il rapimento dell'Imam Abu Omar compiuto in pieno centro a Milano il 17 febbraio del 2003.
"Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai sensi dell'articolo 87, comma 11, della Costituzione, ha oggi concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano III, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010, divenuta irrevocabile il 19 settembre 2012 - si legge nel comunicato stampa diffuso dal Colle - La decisione è stata assunta dopo aver acquisito la documentazione relativa alla domanda avanzata dal difensore avvocato Cesare Graziano Bulgheroni, le osservazioni contrarie del Procuratore generale di Milano e il parere non ostativo del Ministro della Giustizia. A fondamento della concessione della grazia, il Capo dello Stato ha, in primo luogo, tenuto conto del fatto che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, subito dopo la sua elezione, ha posto fine a un approccio alle sfide della sicurezza nazionale, legato ad un preciso e tragico momento storico e concretatosi in pratiche ritenute dall'Italia e dalla Unione Europea non compatibili con i principi fondamentali di uno Stato di diritto... Il Capo dello Stato ha tenuto conto della mutata situazione normativa introdotta dal D.P.R. 11 marzo 2013, n. 27 che ha adeguato al codice di procedura penale del 1988 le modalità e i termini per l'esercizio da parte del Ministro della Giustizia della rinuncia alla giurisdizione italiana sui reati commessi da militari NATO, consentendo tale manifestazione di volontà in ogni stato e grado del giudizio. In particolare, il sopravvenire di tale nuova disciplina costituisce sicuramente un fatto nuovo e rilevante il quale avrebbe fatto emergere un contesto giuridico diverso, più favorevole - nel presupposto della tempestività della rinuncia - all'imputato. In definitiva - conclude la nota quirinalizia - con il provvedimento di grazia, il Presidente della Repubblica nel rispetto delle pronunce della Autorità giudiziaria ha inteso dare soluzione a una vicenda considerata dagli Stati Uniti senza precedenti per l'aspetto della condanna di un militare statunitense della NATO per fatti commessi sul territorio italiano, ritenuti legittimi in base ai provvedimenti adottati dopo gli attentati alle Torri Gemelle di New York dall'allora Presidente e dal Congresso americani. L'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico, con il quale intercorrono rapporti di alleanza e dunque di stretta cooperazione in funzione dei comuni obiettivi di promozione della democrazia e di tutela della sicurezza".
Si tratta di un atto gravissimo, di estremo servilismo verso gli imperialisti americani che ovviamente hanno accolto la decisione "con estremo favore" sottolineando in una nota dell'ambasciata americana a Roma soprattutto "il contesto di amicizia italo-americana nel quale è maturata... Apprezziamo la decisione del presidente Napolitano in linea con la visione comune dei nostri governi circa i termini dell'accordo militare previsto dal Sofa (States of Forces Agreement) con l'Italia''.

17 aprile 2013