Tramite una lettera al giornale della Confindustria
Napolitano incita il governo ad attuare il decreto fascista sulle megadiscariche campane
Non vuole "tentennamenti" e bacchetta gli oppositori. Si accodano Bassolino, Iervolino e il commissario Bertolaso
Cresce la sfiducia delle masse nelle istituzioni. Non si placa la protesta

Dal nostro corrispondente della Campania
Sulla testa delle popolazioni che lottano tra mille difficoltà per la difesa della salute e dell'ambiente è calata la spada di Damocle dei diktat del capo dello Stato Giorgio Napolitano il quale, in una lettera al giornale di Confindustria Il Sole-24 Ore, si è rivolto "all'autorità di governo" affinché: "Si proceda senza ulteriore tentennamento all'attuazione del decreto sottoposto alla mia firma l'11 maggio scorso".
Si riferisce al decreto "urgente" che fa tabula rasa delle sentenze della magistratura, abolisce le valutazioni di impatto ambientale, esautora le autorità locali e conferisce poteri illimitati al Commissariato di governo per imporre 5 pericolose megadiscariche in Campania, una in un'oasi naturalistica e a due passi dal fiume Sele, quella di Serre, un'altra in pieno parco del Vesuvio dove secondo la legge 394 del 1991 sono "vietate le discariche", quella tra Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase in località Zabatta.
Da vero dittatore, Napolitano, bacchetta tutti gli "oppositori" rivolgendosi "a quanti investiti di funzioni parlamentari fanno ostacolo alle scelte individuali del decreto... Agli amministratori locali, a quanti tra loro, in nome di ragioni particolari, anche comprensibili, alimentano polemiche e capeggiano contestazioni... ai cittadini", ai quali ricorda che "non è il momento di abbandonarsi a ogni sorta di timori e di chiusure respingendo decisioni divenute oggi indispensabili e senza concrete alternative se non si vuol vedere Napoli e la Campania precipitare nel disastro".
All'arroganza dell'inquilino del Quirinale si sono subito accodati il vicesindaco di Napoli e l'altro rinnegato, il governatore Antonio Bassolino, che ha sentenziato da par suo: "ora basta proteste. Servono discariche ora e subito, e serve completare l'impianto di Acerra e serve anche il secondo termovalorizzatore". Sconcertante la dichiarazione della neopodestà Iervolino che sta decidendo se sversare i rifiuti della città a Chiaiano o a Pianura: "la cava non è un fosso come credevo io. Ci si scava e si ficca la spazzatura. Bisogna impermeabilizzare e non è facile".
Sull'altro fronte il più convinto a far rispettare la volontà popolare sembra essere il sindaco di Serre Palmiro Cornetta che alle parole di Napolitano ha replicato: "siamo tutti convinti di una cosa, Valle della Masseria non si tocca, a costo di farci massacrare". Il sindaco di Montecorvino (Salerno) Domenico Di Giorgio, dopo aver denunciato che il governo "ha dimenticato 23 anni di discarica e 5 milioni di tonnellate di rifiuti stoccati a Parapoti" e annunciato che "da oggi saremo sempre dinanzi ai cancelli della discarica in consiglio comunale permanente", si è fatto convincere a sospendere la protesta da una telefonata di Napolitano che gli ha promesso che lo sversatoio riaprirà "per non più di 20 giorni".
Il sindaco Marletta di Acerra è invece stato ricevuto in prefettura a Napoli dove ha protestato per l'apertura di una discarica "illegale" in località Pantano, accanto al costruendo mostro, che secondo Pansa e Bertolaso dovrebbe accogliere momentaneamente le 3mila tonnellate di rifiuti giornalieri di Napoli. Qui l'arroganza del gerarca della Protezione civile ha toccato il culmine quando ha ricordato: "Sappiamo bene per avere commissionato la ricerca all'Oms, che ci sono Comuni in Campania, come Acerra, con altissima incidenza di tumori".
Il sindaco di Frattamaggiore, comune a nord di Napoli con 40mila abitanti stipati in 5 km quadrati, ha disposto la chiusura delle scuole "per provare a disinnescare una polveriera sanitaria pronta ad esplodere", con 500 cassonetti che sono stati dati alle fiamme e 450 tonnellate di immondizia che marciscono per le strade, a due passi dall'ospedale. 10mila alunni dei 20 istituti cittadini non potranno concludere la scuola e i supplenti sono stati "licenziati". Mobilitazione anche a S. Giorgio a Cremano e a Castelvolturno per la riapertura della discarica "Bartolotto", nel casertano, a Cellule, dove si vuol fare "stoccaggio provvisorio" in area avviata lentamente a bonifica dalle scorie nucleari della centrale del Garigliano.
Nell'emergenza ormai si riaprono discariche un po' ovunque senza alcun controllo come nell'avellinese, tra Lioni e Nusco nell'area Asi, come nell'ex-Icmi di Ponticelli e nell'ex-depuratore di S. Giovanni a Teduccio. Il percolato della discarica di Villaricca ha intasato i depuratori di Cuma e dei Regi Lagni, anch'essi privatizzati da Antonio Bassolino. Cosicché dopo il tentativo di sversare nel depuratore del fiume Sarno a Nocera Superiore si è optato per scaricare tutto a Ponticelli. Allerta c'è anche in Contrada Pisani dove le 400 famiglie che per 50 anni hanno respirato i veleni "legali" e illegali sversati nella cava sono sul piede di guerra e denunciano che "il sottosuolo è già una cloaca con 300 metri di rifiuti stratificati nel tempo fino al Parco degli Astroni".
Intanto, sono arrivate a 4,3 milioni di tonnellate le ecoballe "parcheggiate". Le Asl Na2 e Na5 hanno invitato le istituzioni "a chiudere tutti i mercati e le manifestazioni su aree pubbliche" per il pericolo del diffondersi di gravi epidemie legate alla presenza di rifiuti pieni di mosche, topi e blatte.
Le stesse regioni del Nord, che per anni hanno sversato nel Meridione, sono titubanti ad accogliere l'immondizia campana, neanche facendosela pagare a peso d'oro, e dunque è stato prospettato di scaricare il tutto in maniera incontrollata in Polonia e in Romania, a 150 euro a tonnellata soltanto per il trasporto, dove è sempre più radicata la presenza della camorra-imprenditrice.
Napolitano, nel frattempo, è in visita nell'"amata" Campania, prima in Irpinia per provare a far digerire l'apertura di discarica a Savignano e Ariano Irpino e poi al Cis-Interporto di Nola. Ad incontrare chi?

30 maggio 2007