Prendendo spunto dalla crisi Russia-Georgia
Napolitano invoca una "politica estera e di sicurezza comune della Ue"

La superpotenza imperialista europea deve parlare a una sola voce e essere pronta a intervenire rapidamente sugli scenari di crisi, si deve attrezzare in questo senso in base al trattatto di Lisbona che deve essere applicato nonostante i pareri contrari, non ultima la bocciatura nel referendum irlandese. Questo il succo dell'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in videoconferenza il 6 settembre scorso al convegno di Cernobbio.
Prendendo spunto dalla crisi Russia-Georgia Napolitano ha sottolineato che "davanti alla crisi georgiana è venuto un segnale positivo dal Consiglio europeo, si è riusciti, non dico miracolosamente ma al di là di meno rosee e realistiche previsioni, a esprimere una posizione unanime. Quando scoppia una crisi acuta però non ci si può affidare all'accorta mediazione del Consiglio; si deve costruire una politica estera e di sicurezza comune sotto la guida di un solo responsabile, e grazie a delle strutture di sostegno per l'analisi, l'elaborzione e la messa in atto di scelte ponderate e concertate". "Al momento attuale - ha ribadito Napolitano - l'accento non può non cadere sulla assoluta e impellente necessità di un effettivo protagonismo europeo sul piano internazionale, di una decisiva accelerazione verso una politica estera e di sicurezza davvero comune dell'Unione".
Il cozzar di scudi tra Russia e Usa alle porte di casa della Ue ha spinto la terza concorrente, l'imperialismo europeo, a intervenire rapidamente per non essere tagliata fuori dai giochi per il controllo del Caucaso, questo è il quasi miracolo osannato da Napolitano che nel timore non possa ripetersi spinge affinché l'Unione Europea costruisca una politica estera e di sicurezza comune sotto la guida di un solo responsabile, come previsto dal trattato di Lisbona. Un solo uomo al comando, invoca il presidente della repubblica, che considera inefficace in certi casi persino la "mediazione del Consiglio".
Riferendosi alla bocciatura dell'Irlanda del trattato di Lisbona, Napolitano ha lamentato che non "può essere forte l'Unione Europea se il dissenso anche di un solo Stato membro suscita il timore di una paralisi"; perciò, ha suggerito "si può prospettare un'integrazione differenziata pensando ad un cooperazione rafforzata tra paesi che possono avere un passo più spedito".
Il caterpillar imperialista di Napolitano procede schiacciando paesi dissidenti e la volontà dei popoli che frenerebbero il passo spedito necessario alla Ue imperialista per essere protagonista a livello internazionale.

24 settembre 2008