L'intesa rafforza l'alleanza atlantica imperialista
NASCE UN CONSIGLIO COMUNE TRA NATO E RUSSIA
I 19 più Mosca collaboreranno nel ``peacekeeping'', crisi regionali e terrorismo
PUTIN: ``UNA CHIAVE PER CAMBIARE IL MONDO''. BERLUSCONI ELOGIA IL NUOVO ZAR, RIVENDICANDO IL MAGGIOR MERITO DELL'ACCORDO
Al vertice dei ministri degli Esteri dei 19 paesi membri della Nato di Reykjavik ha partecipato il 14 maggio anche il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov per la firma dell'accordo sulla costituzione di un Consiglio comune tra Nato e Russia. La dichiarazione pubblica dell'intesa sarà firmata dai capi di Stato e di governo dei 20 paesi nella cerimonia che si terrà il 28 maggio nell'aeroporto militare di Pratica di Mare, presso Roma.
L'accordo sancisce la nascita di un ``Consiglio a 20'' che sostituisce il Consiglio permanente Nato-Russia creato cinque anni fa come organismo di consultazione. Il nuovo organismo organizzerà la collaborazione tra i paesi membri nelle missioni di gestione e intervento militari nelle crisi regionali, sul controllo della proliferazione delle armi nucleari, biologiche e chimiche, sul controllo degli armamenti e delle difese missilistiche regionali, nelle azioni contro il terrorismo. La Russia avrà nell'organismo pari diritti degli altri paesi, tranne quello di veto che solo ciascuno dei 19 può porre se ritiene che la condivisione delle informazioni con Mosca possa danneggiare i suoi interessi specifici. Il Consiglio, composto da ambasciatori dei paesi membri, si riunirà ogni mese; la sede è quella della Nato a Bruxelles.
L'intesa non rappresenta l'adesione di Mosca al Trattato della Nato. Al momento i 19 paesi membri pensano a sviluppare armi tecnologicamente più avanzate che permettano in particolare agli europei di ridurre il gap con gli Usa, altrimenti ``non sarà più possibile combattere assieme'' ha sostenuto il segretario di Stato americano Powell. E' comunque la definizione di un legame ancora più stretto che Putin ha definito ``una chiave per cambiare il mondo'', prospettando un futuro ``possibile ingresso della Russia nella Nato''. Senza dubbio gli può offrire una via d'uscita per ingoiare l'osteggiata da Mosca adesione alla Nato dei paesi baltici, prevista per il vertice di Praga in autunno.
Una sponda gliela offre il neoduce Berlusconi che elogia il nuovo zar del Cremlino e rivendica a sé il maggior merito dell'accordo tanto da voler precorrere i tempi annunciando che la Russia ``è praticamente entrata nella Nato''; secondo Berlusconi il colpo finale all'intesa sarebbe venuto dal recente vertice tra i due a Soci e Mosca e dalla disponibilità di Roma a ospitare il vertice della firma pubblica entro l'estate. Il compromesso Nato-Russia di Reykjavik, che potrebbe anche sfociare in un matrimonio, ha più di un padrino, a cominciare dal principale che è Bush per finire a Blair. Ma anche Berlusconi può vantare l'amicizia personale di Putin e punta a farsi largo sulla scena imperialista.
Dall'elenco delle competenze del nuovo organismo e dai commenti rilasciati dai protagonisti risulta comunque evidente il rafforzamento dell'alleanza atlantica imperialista che coinvolge preventivamente e si avvale della collaborazione della Russia per le aggressioni militari in ogni parte del mondo, camuffate sotto il segno delle ``operazioni di pace'' e della lotta al terrorismo.

22 maggio 2002