L'Alleanza atlantica potrà compiere azioni militari ovunque nel mondo secondo gli interessi dei paesi imperialisti che ne fanno parte
La Nato vara la forza di intervento rapido
Potrà contare su 21 mila effettivi. Tra 6 mesi il comando sarà a Napoli. L'Italia farà parte del "primo livello''
Ha aderito anche la Francia
Mentre i leader imperialisti della Ue discutevano a margine del vertice di Bruxelles il varo di un proprio esercito autonomo ma "complementare'' alla Nato, l'Alleanza atlantica annunciava il varo della Forza di intervento rapido (Nato response force, Nrf, nella sigla inglese), nel corso della cerimonia che si svolgeva il 15 ottobre presso il quartier generale del Nord europa, a Brunssum in Olanda.
Il primo nucleo della Nrf è costituito da 9 mila uomini dei corpi scelti che diventeranno 21 mila entro il 2006 quando la forza sarà pienamente operativa. I soldati con l'appoggio di mezzi navali e aerei saranno in grado di entrare in azione in qualsiasi parte del mondo in 5 giorni e avranno una autonomia operativa di almeno un mese. Secondo fonti ufficiose della Nato al primo nucleo contribuiranno la Spagna, che avrà anche il comando delle navi di appoggio, con 2.200 soldati, la Francia con 1.700, la Germania con 1.100, la Gran Bretagna con 700, Turchia e Italia con 600 ciascuna. Gli Usa al momento contribuiranno con 300 uomini, causa gli impegni "straordinari'' in Afghanistan e Iraq ma l'iniziale numero esiguo dei soldati americani non pregiudica il ruolo di comando effettivo dei generali del Pentagono sulle forze Nato. I soldati destinati alla Nrf resteranno nei rispettivi paesi a disposizione del comando Nato.
L'imperialismo italiano farà parte del "primo livello'', di quel gruppo di paesi che metteranno proprie forze a disposizione della forza di intervento rapido. E ospiterà a breve il comando della forza. Infatti il primo comandante operativo della Nrf è il generale inglese Jack Deverell che la dirigerà dalla sede di Brunssum ma è già previsto il suo passaggio delle consegne nel luglio del prossimo anno all'ammiraglio americano Johnson, con lo spostamento del comando nel quartier generale del Sud europa a Bagnoli (Napoli) fino al luglio 2005. La posizione di prima fila all'Italia è certa: "saremo presenti sia nella prima che nella seconda fase con assetti ancora da definire ma avremo un ruolo primario soprattutto nella terza fase'', ha garantito il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Mosca Moschini.
Da notare che della Nrf farà parte anche la Francia, la principale sostenitrice dell'esercito autonomo della superpotenza imperialista europea e che non fa parte dei comandi militari Nato. Altrimenti la Francia avrebbe rischiato di essere tagliata fuori dagli interventi imperialisti decisi dalla Nato e protagonista di uno strappo, le cui condizioni ancora non sono maturate, con gli Usa.
Il generale americano James Jones, comandante supremo alleato in Europa, che ha presieduto la cerimonia di Brunssum ha tenuto a sottolineare che il varo della Nrf "è il più importante mutamento dell'Alleanza da quando la Nato fu costituita a Washington 54 anni fa''. è l'applicazione della nuova dottrina militare della Nato decisa al vertice di Washington dell'aprile 1999 che prevedeva per l'alleanza militare imperialista a guida Usa non solo la difesa reciproca dei paesi membri ma anche, e soprattutto, di intervento in situazioni di crisi al di fuori del territorio dell'Alleanza. Per questi interventi al vertice di Praga del novembre dello scorso anno la Nato aveva deciso di costituire la forza di intervento rapido entro il 2003. Obiettivo mantenuto.
Non che la mancanza finora di una Nrf abbia impedito alla Nato di aggredire altri paesi, basti pensare all'intervento contro la Serbia, né di assumere già il comando della "forza di pace'' Isaf che opera a Kabul a sostegno dell'occupazione militare imperialista. Queste operazioni di aggressione potranno in futuro essere condotte con molta più rapidità e senza gli "impicci'' politici di discussioni che potrebbero bloccarla come nel caso dell'opposizione di Germania e Belgio all'intervento in Iraq o di passaggi parlamentari previsti in alcuni paesi per decidere lo spiegamento delle truppe. Il comando della Nrf decide e entro 5 giorni mette in pratica in barba al volere dei parlamenti nazionali e dei popoli dei 19 paesi aderenti, che diventeranno 26 dal maggio 2004.