Il Nobel a Obama è assurdo e offende la Resistenza dei popoli afghano, iracheno e palestinese

Il Comitato per il Nobel ha deciso di assegnare il premio per la pace al presidente americano Barack Obama per i suoi "sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli".
La sconcertante decisione, approvata con voto unanime, è stata annunciata il 9 ottobre dal presidente della commissione norvegese per il Nobel, Thorbjoern Jagland, che in conferenza stampa ha sottolineato che "Obama ha fatto molte cose ma è stato riconosciuto soprattutto il valore delle sue dichiarazioni e degli impegni che ha assunto nei confronti della riduzione degli armamenti, della ripresa del negoziati in Medio Oriente e la volontà degli Stati Uniti di lavorare con gli organismi internazionali".
Nella motivazione del premio, accompagnato da un assegno di 10 milioni di corone svedesi pari a 980 mila euro, il comitato afferma di aver "dato grande importanza all'impostazione di Obama ed ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari. Obama da presidente ha creato un nuovo clima nelle relazioni internazionali. (...) Grazie all'iniziativa di Obama gli Usa hanno un ruolo più costruttivo nella sfida ai cambiamenti climatici con cui il mondo si sta confrontando. (...) Solo raramente una persona come Obama ha catturato l'attenzione del mondo e dato al suo popolo la speranza di un futuro migliore".
Nuovo clima, speranze, impegni; la lista dei buoni propositi è lunga ma fatti concreti non ce ne sono.
Lo stesso Obama nell'apprendere la notizia ha affermato: "sono sorpreso e profondamente commosso. Non sono sicuro di meritare di essere al fianco delle persone straordinarie che hanno ispirato me ed il mondo intero. Accetto questo premio come chiamata all'azione per tutte le nazioni di fronte alle sfide del ventunesimo secolo. Un premio non per i risultati ma per gli ideali".
I risultati evidenziano casomai l'assurdità della decisione del comitato di Oslo che nell'assegnare il premio per la pace a Obama offende prima di tutto la resistenza dei popoli afghano, iracheno e palestinese che direttamente o indirettamente sono sotto il giogo della politica imperialista Usa.
Un riconoscimento assurdo perché Obama ha deciso di rafforzare l'occupazione militare dell'Afghanistan, un'occupazione che
produce tra l'altro un numero sempre più elevato di vittime civili, continua a occupare l'Iraq, appoggia il regime sionista di Tel Aviv che nega i diritti del popolo palestinese; non esclude l'intervento militare contro l'Iran per risolvere la questione del nucleare civile iraniano, aumenta la presenza militare in America Latina, spalleggia i golpisti dell'Honduras, mantiene l'ingiusto blocco su Cuba, rinuncia allo scudo antimissile di Bush in Europa ma lo sostituisce con uno equivalente basato sulle navi della flotta americana del Mediterraneo e del Mare del nord, non ha chiuso l'infame lager di Guantanamo.
Obama ha detto di non vedere il premio come "un mio personale successo, ma casomai come l'affermazione della leadership americana nel rappresentare le aspirazioni dei popoli di tutte le nazioni". Ecco, il premio è alla leadership imperialista americana nel mondo che Barack Obama cerca di difendere dai sempre più agguerriti concorrenti.

14 ottobre 2009