Contro l'installazione del mega radar della marina militare americana
No Muos occupano la base Usa di Niscemi
5mila manifestanti, con in testa "No MUOS", provenienti da tutta la Sicilia e da alcune città di altre regioni. La polizia manganella la testa del corteo. La delegazione del PMLI, diretta da Giovanna Vitrano, chiede le dimissioni di Crocetta
Il traditore Crocetta, per salvare la faccia, denuncia infiltrazioni della mafia nella protesta

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Ci sono gli anziani contadini di Niscemi che hanno speso una vita su questa terra generosa ora impoverita dalla crisi devastante dell'agricoltura, ci sono le mamme del Comitato "No MUOS" per difendere la salute delle proprie famiglie, ci sono i giovani che la crisi del capitalismo condanna alla disoccupazione e all'emigrazione, ci sono gli ambientalisti che difendono la Sughereta, gli antimperialisti e i pacifisti che non vogliono una Sicilia portaerei per le guerre nel Mediterraneo e poi ci sono i sindacati, Cgil e Cobas, alcuni partiti, tra cui il PMLI, i centri sociali. Tutti insieme danno al 9 agosto quel carattere di grande combattività e vivacità che è riuscito a portare alla ribalta italiana ed internazionale la lotta contro il MUOS.
Ma le principali protagoniste del grande successo sono le masse popolari di Niscemi che partecipano alla marcia e con cordialità e convinto spirito unitario accolgono i manifestanti arrivati da tutta la Sicilia, da alcune regioni d'Italia, i "No TAV" e tantissimi giovani arrivati anche da altri Stati europei.

Il corteo
Aperto dallo striscione "Fermarlo è possibile. Fermarlo tocca a noi", il corteo parte alle 16,30 in punto. In 5mila acqua, cappellino, molti in costume da bagno e ombrellino, con l'immancabile bandiera "No MUOS", molti con le bandiere rosse e con quelle "No TAV", per oltre due ore camminano in aperta campagna sfidando i 40 gradi dell'agosto siciliano. Il lungo serpentone non perde mai la sua vivacità da festa popolare. I giovani cantano "È la lotta contro il MUOS che paura non ne ha. Dalla Val di Susa all'isola non ci fermeremo mai!" e a più riprese "Bella Ciao". Immediatamente dietro lo striscione d'apertura c'è quello del combattivo "Comitato mamme No MUOS di Niscemi" che cantano "Ciuri, ciuri, ciuri di tuttu l'annu, l'antinna ca mi dasti ti la tornu" ("fiori, fiori, fiori di tutto l'anno l'antenna che mi hai dato te la ridò"), scandiscono la parola d'ordine "No al MUOS, No alla guerra, via Crocetta dalla nostra terra" e chiedono a gran voce al sindaco di Niscemi di impugnare la revoca della revoca e al governatore di andarsene a casa "perché non ci rappresenta più".
Di fatto, il più preso di mira è il quaquaraquà presente in decine di cartelli: "Crocetta! La nostra vita non ha prezzo","Crocetta non sei il nostro presidente. La Sicilia non si USA. La carriera politica non si fa sulla pelle dei siciliani" e "Crocetta vattene a Casa sei la vergogna della Sicilia!".
Avvicinandosi all'area militare cambia il paesaggio: il bosco scompare e in piena campagna, tra qualche ulivo, il corteo inizia a procedere sulla sabbia. Appare chiaro che la superficie occupata dal MUOS e dalle antenne ha già provocato un danno visibile al territorio, impedendo il rimboschimento e favorendo la desertificazione della zona. Quando si arriva a ridosso della recinzione sembra quasi di attraversare le dune desertiche.
Il combattivo corteo arriva alle recinzioni della base USA, le costeggia fino ad una collinetta. I giovani in testa scalano la piccola collina e riescono ad entrare nell'area militare. Qui fronteggiano le "forze dell'ordine" che spintonano e usano i manganelli, ma che devono cedere all'onda di manifestanti che entra nella base dopo aver tagliato con le cesoie circa 200 metri di recinzione. Parte del corteo procede fino alle antenne dove il giorno prima si erano arrampicati dieci attivisti. L'obbiettivo raggiunto è quello di consentire loro di scendere senza essere arrestati.

La partecipazione del PMLI
Anche il PMLI partecipa all'occupazione della base militare portando la bandiera rossa del Partito, richiesta a gran voce dagli occupanti, fin sotto le antenne degli imperialisti americani e diffondendo dentro la base i volantini contro il MUOS. Alcuni manifestanti hanno espresso il loro entusiasmo chiedendo di fare delle foto insieme ai compagni del PMLI e in diversi, sia anziani che giovani, hanno baciato la bandiera del Partito. Le foto dei simboli del PMLI dentro la base su facebook hanno fatto praticamente il giro del mondo.
Si è trattata della vittoriosa conclusione di una giornata di lotta in cui la delegazione del PMLI, diretta dalla Responsabile del PMLI per la Sicilia, compagna Giovanna Vitrano, e composta da compagne e compagni militanti e simpatizzanti siciliani e calabresi, ha partecipato attivamente ad ogni momento della manifestazione. I marxisti-leninisti si sono mossi come pesci nell'acqua, diffondendo i volantini, discutendo con i manifestanti che venivano a chiedere il materiale, il giornale e informazioni sul Partito.
Tra le principali parole d'ordine portate in corteo dalla delegazione del PMLI "Via il MUOS e il traditore Crocetta" e "Solidarietà ai NO MUOS e ai NO TAV contro la repressione", "No al MUOS, smantellare la base, chiudere Sigonella". Nel corteo spiccava il bellissimo cartello molto apprezzato dai manifestanti "Cancellare MUOS, Smantellare antenne, Smilitarizzare la Sicilia, opponiamoci al capitalismo e al suo governo per il socialismo". In corteo è stata portata la bandiera dei Maestri e del Partito insieme a quella dell'Unione sovietica di Lenin e Stalin e a quella dei "No MUOS".
La delegazione superfotografata ha lanciato a più riprese le parole d'ordine del Partito contro il MUOS, e la capodelegazione ha chiesto le dimissioni del traditore Crocetta, espresso solidarietà militante ai "No MUOS" e ai "No TAV" colpiti dalla repressione.
Il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, che ha seguito passo passo la manifestazione, ha ringraziato le compagne e i compagni della delegazione per il lavoro svolto in questa storica giornata, mettendo in evidenza l'importanza della partecipazione della componente femminile, in maggioranza nella delegazione.

Conclusione
Il 10 agosto un comunicato stampa del PMLI.Sicilia ha definito storica e coraggiosa l'occupazione di massa della base militare USA ed ha stigmatizzato il tentativo di Crocetta di giustificare il suo tradimento sputando veleno sul movimento con l'invenzione di infiltrazioni mafiose nel "Comitato Mamme No MUOS di Niscemi". Storica e coraggiosa perché non era mai successo che una base militare statunitense venisse invasa dalle masse popolari in lotta. L'occupazione era la giusta conclusione di una qualificata manifestazione nazionale che ha dimostrato come il movimento "No MUOS" debba essere considerato per le forme di lotta, capacità rivendicativa e obbiettivi, al pari di altri grandi movimenti di massa siciliani da quello per la terra a quello contro la mafia, da quello per l'acqua a quello per la smilitarizzazione di Comiso e come esso abbia tutte le carte in regola per vincere. Intanto un duro colpo è stato assestato al governatore Crocetta, al governo Letta-Berlusconi agli imperialisti statunitensi. Questi ultimi cominciano ad avere oppositori persino in casa, dove venti intellettuali americani, con in testa il linguista Noam Chomsky, hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di fermare l'installazione del MUOS in Sicilia.
Bisogna far tesoro di queste straordinarie vittorie e cercare appoggi sempre più forti a livello nazionale ed internazionale per una lotta che inevitabilmente sarà lunga e sempre più difficile. Come infatti il MUOS, è strategico per l'imperialismo statunitense ed europeo, la lotta contro il MUOS del popolo siciliano è strategica per evitare lo scoppio di nuovi e sempre più larghi e devastanti conflitti nel Mediterraneo. È su questa base che noi riteniamo vada cercato il dialogo con altri movimenti, in primo luogo il No TAV, per far loro acquisire la consapevolezza che in Sicilia si sta giocando il futuro delle masse popolari italiane. Se sarà un futuro di pace tra i popoli del Mediterraneo o di guerra imperialista passerà anche dal radicamento che riuscirà ad ottenere sul territorio nazionale e internazionale il movimento "No MUOS".
E in tale prospettiva gli alleati non possono certo essere cercati nei guerrafondai governi Letta-Berlusconi e Crocetta. Proposte di legge, mozioni, ordini del giorno sul MUOS di questo o quel parlamentare possono avere una qualche utilità, ma quello che conta veramente ed è risolutivo è l'azione delle masse, allargando l'obbiettivo alla chiusura di Sigonella, cercando alleanze nei movimenti, in primo luogo quello operaio e sindacale, per metter in discussione la politica estera imperialista e guerrafondaia del governo Letta-Berlusconi, che comporta la crescente povertà e insicurezza del territorio italiano, la sua devastazione, il taglio ai servizi, alla scuola, alla sanità.
Noi siamo certi che il movimento "No MUOS" sarà in grado di perseguire fino in fondo e con intelligenza politica e tattica il suo obbiettivo che, soffiando venti di guerra nel Mediterraneo, non può essere scisso dalla necessità di fare tutto il possibile per fermare i missili degli imperialisti statunitensi ed europei contro la Siria e obbligare il governo Letta-Berlusconi a mantenere l'Italia fuori dall'aggressione alla Siria che rischia di catapultare la Sicilia in scenari di guerra inimmaginabili.

4 settembre 2013