Il presidente Usa considera suo amico il nuovo Mussolini
Obama a Berlusconi: "è bello vederti amico mio". "Berlusconi mi piace personalmente"

"È bello vederti amico mio": così il presidente americano Barack Obama ha accolto alla Casa Bianca il premier Silvio Berlusconi, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle al suo arrivo. Così si apriva uno dei servizi gongolanti de il Giornale del 16 giugno nel dare la cronaca dell'incontro del giorno precedente a Washington.
Un colloquio durato oltre i tempi previsti dal programma dei lavori che ha registrato la piena sintonia tra i due su vari temi della politica internazionale, dall'occupazione di Afghanistan e Iraq, all'intervento in Pakistan alle ingerenze in Medio Oriente a sostegno della politica sionista, agli attacchi all'Iran. E sulla preparazione dell'agenda del prossimo summit del G8 all'Aquila in merito alle toppe da mettere al sistema finanziario e economico capitalista. Un'intesa che potrebbe sembrare fuori luogo tra Obama, l'alfiere della "sinistra" borghese degli Usa e del mondo, e Berlusconi, il nuovo Mussolini ma non lo è se si guarda alla sostanza della politica imperialista dei due compari.
L'amore tra i due è apparso evidente nella conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro. Nel colloquio alla Casa Bianca "abbiamo rafforzato i legami già forti esistenti tra Italia e Stati Uniti", ha affermato Obama, parlando nello Studio Ovale con al fianco Berlusconi. E ha subito voluto precisare che "abbiamo cominciato bene" e ha sottolineato che "a me il premier Berlusconi piace personalmente". "Ringrazio Silvio Berlusconi per la sua leadership e per tutto quello che ha fatto", ha insistito il presidente americano al quale Berlusconi rispondeva con: "sono qui a collaborare con Obama come ho fatto in passato con Clinton e con Bush. Sarei molto contento di augurarmi un rapporto personale, amichevole e diretto con Obama. Saranno i fatti a dirlo. Credo che abbiamo ben cominciato''. E, ha proseguito, "Barack ha posizioni non solo innovative, che guardano ad un futuro diverso e sono anche concrete e di assoluto buon senso. Ciò apre il cuore nel vedere che le sorti della più grande democrazia del Mondo sono assolutamente in buone mani".
E per concludere Obama ha rivelato di aver chiesto a Berlusconi, data la sua più che consolidata amicizia con Putin, consigli "su come approcciare i russi", in vista del suo viaggio a Mosca.

25 giugno 2009