Esattamente come fece Bush
Obama dice no al trattato contro le mine

Gli Stati uniti non aderiranno al Trattato contro le mine antiuomo in vigore dal 1999 e a cui hanno già aderito 156 paesi. Alla vigilia della conferenza di Cartagena, in Colombia, per il decimo anniversario della firma del Trattato di Ottawa, il portavoce del Dipartimento di Stato Ian Kelly ha annunciato il No di Obama spiegandolo con: "ce lo impediscono questioni di sicurezza nazionale". "Gli Stati Uniti devono potersi difendere nelle circostanze più diverse", ha sostenuto Kelly, dimostrando che l'imperialismo americano, che sbandiera di non usare le mine antiuomo dalla fine della prima guerra del Golfo nel 1991, è pronto a usarle di nuovo. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori paesi detentori di questa terribile arma, con un arsenale di 10 milioni di mine.
A parare le polemiche suscitate dalla decisione di Obama, Kelly ha aggiunto che gli Usa sono disponibili a mettere la loro firma se anche gli altri paesi che non hanno finora aderito saranno pronti a farlo; gli altri paesi sono la Russia, la Cina, l'India e il Pakistan.
Il Trattato di Ottawa del 1999 ha bloccato la produzione di questo tipo di armi e in particolare delle "cluster bombs", le famigerate "bombe a grappolo". Un numero altissimo di questi ordigni è comunque rimasto sul terreno in tutti i paesi che sono stati teatro di guerre negli utlimi decenni e continuano a provocare vittime. Secondo l'organizzazione "Human right watch", che ha criticato la decisone dell'amministrazione americana, l'anno scorso le mine anti uomo hanno fatto 5.179 vittime in tutto il mondo, di cui circa la metà bambini.
I firmatari del Trattato si impegnano anche a liberare dalle mine i propri territori entro 10 anni, o a metterli almeno in sicurezza. Un'attività che richiede soldi e che vede anche gli stati ex-produttori impegnati a sostenere questi paesi nella bonifica con progetti di cooperazione.
Gli Usa partecipano a vari progetti di sminamento ma ciò non cancella l'onta della mancata firma al Trattato. Una firma negata dall'amministrazione Bush e confermata da Obama, accusato da alcuni senatori democratici di continuare a seguire la politica del predecessore, venendo meno alla promessa di cambiarla.
Non è il primo voltafaccia di Obama che si apprestava a ritirare il Nobel per la pace, un riconoscimento che nel 1997 era toccato proprio alla campagna per la messa al bando delle mine antiuomo. Una stridente coincidenza.

22 dicembre 2009