Colpiti solo un pugno di milionari
La sinistra dei democratici contraria al compromesso di Obama raggiunto con la destra
I milionari continueranno ad avere delle tasse generose e a godere di regali fiscali

Camera e senato americani hanno raggiunto a cavallo della fine dell'anno e a tempo quasi scaduto l'intesa sulla legge di bilancio.
Obama ha evitato il pericolo del cosiddetto "fiscal cliff", il baratro fiscale nel quale sarebbe precipitato il bilancio federale, ma con un compromesso, dato che alla Camera i democratici sono in minoranza, che è stato contestato da una parte del suo partito.
Subito dopo il voto finale Obama in una conferenza stampa ha sottolineato: "avevo promesso di alzare le tasse sui più ricchi, il due per cento degli americani, e di salvaguardare la classe media. Stasera lo abbiamo fatto. Ringrazio tutti i deputati e i senatori. Questo è un passo importante per rafforzare l'economia ma è solo un primo passo nella lotta al deficit. Serve ora un'intesa più ampia per rilanciare l'economia. Democratici e repubblicani possono lavorare insieme". Con ciò ha invitato l'opposizione repubblicana a trovare l'altra necessaria intesa entro la fine di febbraio sulla modifica al rialzo del tetto al deficit pubblico. Il Tesoro americano ha le casse vuote e la necessità di vendere altri titoli di Stato, una azione possibile solo se dietro il via libera all'ulteriore aumento del deficit di bilancio.
La legge è stata approvata dal Senato con 89 voti a favore e 8 contrari e dalla Camera con 257 sì e 167 no. Fra i voti contrari quelli di 3 senatori e 16 deputati democratici. Un senatore democratico che ha votato contro la legge ha dichiarato che il testo è "grossolanamente iniquo" e che "nessun accordo sarebbe stato meglio di un cattivo accordo e questo è un pessimo accordo".
Fra le parti contestate dalla sinistra democratica proprio quella che prevede l'aumento delle tasse per chi guadagna più di 450.000 dollari all'anno dal 35% al 39,6%. L'aliquota era stata introdotta dall'amministrazione Clinton e ridotta nel doppio mandato di Bush con una diposizione transitoria che scadeva nel 2010 e che Obama finora non aveva toccato. L'aumento tocca una platea di solo lo 0,7% dei contribuenti e in ogni caso i redditi alti continuano a avere un'imposizione fiscale molto favorevole. Anche la ritenuta sui dividendi delle azioni passa al 20%, invece di essere equiparata all'aliquota della tassa sul reddito, un ulteriore regalo fiscale per i milionari.
La legge invece non rinnova la riduzione delle tasse sulle buste paga, anch'essa in scadenza al 31 dicembre, e la tassa che finanzia il sistema pensionistico passerà dal 4,2% al 6,2%. Da stime risulterebbe che una famiglia media con un guadagno di 50.000 dollari lordi pagherà almeno 1.000 dollari in più nel 2013. Dalla tassa sono esentati i milionari perché si applica solo fino a un tetto massimo di 113.700 dollari.
Al contrario prolunga di un anno e in alcuni casi anche due gli ingenti sgravi fiscali per i colossi bancari, le multinazionali e i grandi gruppi economici. Un conto miliardario pagato dai contribuenti di oltre 200 miliardi di dollari in agevolazioni che l'amministrazione Obama concede loro anche nel 2013. La fetta più grossa, secondo il Washington Post, è quella che resterà nelle casse delle banche che mantengono gli sgravi fiscali concessi nel 1997 sulle operazioni finanziarie condotte all'estero. Ne beneficiano banche d'affari come Morgan Stanley o multinazionali come Ford Motor e General Electrics. Ne beneficerà Goldman Sachs, che potrà proseguire i lavori della sua nuova sede a New York nell'area attorno a Ground Zero risparmiando oltre 1,6 miliardi di dollari in tasse, continuando a usufruire degli sgravi fiscali concessi nel 2002 per favorire la riqualificazione dell'area dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre.
Per la Casa Bianca la legge difende i programmi di assistenza sociale e mantiene i sussidi di disoccupazione, oltre ai pagamenti dei medici che lavorano per l'assistenza sanitaria agli anziani Medicare; sono 26 miliardi di dollari, briciole in confronto alle regalie garantite ai milionari.

9 gennaio 2013