Con i lavoratori della scuola e dell'università in sciopero
Onda su onda fino a travolgere il governo del neoduce Berlusconi

Il PMLI saluta e appoggia
calorosamente le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell'università, della ricerca pubblica e dell'Afam (Alta formazione artistica e musicale) che sono scesi in sciopero contro la politica economica, sociale, sindacale e del lavoro del governo del neoduce Berlusconi e contro l'accordo separato padronale e corporativo inerente al nuovo modello contrattuale, bocciato seccamente in tutte le consultazioni referendarie svolte tra i lavoratori.
I lavoratori pubblici della conoscenza fanno bene a riempire le piazze per contestare i provvedimenti dei gerarchi Gelmini, Tremonti, Sacconi e Brunetta. Fanno bene a contestare i tagli drastici alla spesa pubblica e sociale contenuti nella legge finanziaria 2009 che colpiscono pesantemente scuola, università, ricerca, sanità, pubblica amministrazione, finanziamenti agli enti locali, che portano al licenziamento di centinaia di migliaia di lavoratori precari e che invece di contenere gli effetti della crisi ne accentuano le devastanti conseguenze.
Hanno ragioni da vendere quando invocano le dimissioni del ministro Gelmini che intende dare il colpo di grazia definitivo alla scuola, all'università ed alla ricerca pubbliche, già ridotte in macerie dalle precedenti controriforme Berlinguer, Zecchino, Moratti e Fioroni, e procedere alla completa instaurazione di una scuola ed un'università classista, aziendalista, meritocratica, sempre più condizionata dalla chiesa e dalla Confindustria, di stampo mussoliniano.
Hanno ragione da vendere nel contestare l'accordo separato del 22 gennaio, imposto da governo e Confindustria e siglato dai sindacati complici Cisl, Uil e Ugl, contro la volontà della Cgil, che introduce un nuovo modello contrattuale di stampo padronale e corporativo e cancella il contratto nazionale di lavoro.
A questo scopo il PMLI auspica che i lavoratori della conoscenza si stringano come un sol corpo al fianco delle studentesse e degli studenti dell'Onda che si battono esemplarmente, nonostante la repressione e la censura del regime neofascista, per la difesa della scuola e dell'università pubbliche e gratuite, contro i tagli e la privatizzazione dell'istruzione e della formazione, la trasformazione della scuola e delle università in fondazioni, l'aumento del costo degli studi, l'abolizione del tempo pieno alle elementari, il maestro unico, i doppi e tripli binari, i finanziamenti alle scuole ed alle università private e cattoliche, la gerarchizzazione del corpo docenti, la restaurazione degli alunni in divisa e del voto in condotta, le classi ghetto per migranti, lo stato di totale abbandono non solo edilizio in cui versano le strutture, e non solo nel martoriato Mezzogiorno.
Il PMLI auspica che si rafforzi l'unità tra i lavoratori della conoscenza e i metalmeccanici a partire dalla giusta decisione di respingere insieme l'odiosa campagna del gerarca Brunetta per criminalizzare i dipendenti della pubblica amministrazione e di contrastare il tentativo di dividere il fronte dei lavoratori per far passare le controriforme governative, lo smantellamento dei servizi pubblici e per favorire la privatizzazione. È giusta e sacrosanta la loro risposta di lotta contro il progressivo peggioramento della legislazione del lavoro, art.18 e sicurezza sul lavoro compresi, l'ulteriore precarizzazione del lavoro, l'aumento dell'età pensionabile alle donne.
Di fronte alla spaventosa crisi del sistema economico capitalista, ai licenziamenti ed alla povertà crescente, occorre aumentare il prelievo fiscale sui redditi alti e altissimi, sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni, intensificare la lotta alla grande evasione ed elusione fiscale, ripristinare la scala mobile, aumentare le pensioni medio-basse, stabilizzare tutti i precari. Ma per raggiungere questi obiettivi non si può certo fare affidamento su di un'"opposizione" parlamentare compiacente e di cartone come quella della dirigenza del Pd.
I fatti dimostrano viceversa che per arrestare la macelleria sociale in atto contro i lavoratori, pensionati e le masse popolari non c'è altra strada che quella di abbattere con la lotta di piazza il governo del neoduce Berlusconi, che marcia speditamente verso la terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista.
Il PMLI sarà in piazza a Roma anche il prossimo 4 aprile, con la Cgil, e ritiene che occorra indire senza indugi uno sciopero generale di 8 ore di tutte le categorie con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi!

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

16 marzo 2009