A Palermo da tutta Italia su iniziativa della Cgil e del Forum nazionale per l'acqua
La pioggia battente non ferma i 10mila manifestanti per l'acqua pubblica
Sotto accusa Cuffaro e Cammarata. Il "centro-sinistra" tenta di appropriarsi della piazza a scopi elettorali, ma il comizio di Orlando fallisce
A ruba il volantino del PMLI
Dal nostro corrispondente della Sicilia
Promosso dalla Cgil, dal Forum nazionale per l'acqua e da altri, il 10 marzo si è svolta a Palermo una grande manifestazione nazionale contro la privatizzazione dell'acqua e del servizio idrico. Decine di pullman da tutta la Sicilia sono confluiti a Piazza Marina per il corteo partito alle 10,30. Nonostante la pioggia che ha accompagnato tutta la manifestazione, in 10mila hanno sfilato per il centro storico palermitano. Apriva il corteo uno striscione con la scritta "l'acqua come l'aria, un bene pubblico di tutti".
Erano presenti delegazioni dei comitati contro la privatizzazione dell'acqua di varie zone della Sicilia, dalla provincia di Palermo a quella di Agrigento a quella di Catania. Moltissimi gli striscioni della Cgil, tra cui quello della Flai-Palermo, della Fillea-Palermo, della Flc-Cgil-Palermo. Alla manifestazione hanno partecipato anche delegazioni di altre regioni come la Campania, l'Abruzzo, il Lazio, la Toscana e il Veneto. Era presente lo striscione della Cgil-Funzione pubblica di Roma e del Lazio e un cartello dell'Abruzzo Social Forum.
Tra le tante bandiere spiccava quella rossa del PMLI. Il Partito infatti ha aderito alla manifestazione con un comunicato stampa della Responsabile regionale, compagna Giovanna Vitrano, riportato nel volantino diffuso dai compagni della Cellula palermitana. Nel corpetto le parole d'ordine "Ripubblicizzare l'acqua in Sicilia" e "dimissioni di Cuffaro da presidente della regione".
I volantini del Partito sulla situazione dell'acqua in Sicilia sono andati a ruba. Una pensionata che si è unita al corteo ci ha aiutato nella diffusione, complimentandosi per la posizione estremamente chiara del PMLI.
Nota stonata della manifestazione è stato il fatto che il candidato della "sinistra" borghese a neopodestà di Palermo, Leoluca Orlando (Italia dei Valori), si è piazzato, con una corte di tirapiedi, in testa al corteo. La sua presenza, con i vertici del "centro-sinistra" siciliano, ha avuto come effetto la blindatura del corteo con contorni repressivi. Citiamo ad esempio il tentativo di alcuni esponenti del servizio d'ordine della Cgil di impedire che il PMLI si facesse fotografare insieme agli striscioni sindacali, quando invece, nelle passate manifestazioni, erano i lavoratori e gli operai che invitavano il Partito a fare foto insieme a loro. Citiamo anche il tentativo di escludere i centri sociali dal corteo solo perché erano arrivati in piazza con due manichini rappresentanti Prodi e Epifani che tenevano in catene un lavoratore precario.

I comizi
A conclusione del corteo ci sono stati dei comizi. Paolo Nerozzi, segretario nazionale del sindacato ha detto che quella "per l'acqua pubblica è solo la prima grande battaglia che la Cgil promuove a livello nazionale. Le altre due saranno per i rifiuti e per l'ambiente". Maurizio Calà, segretario della Cgil a Palermo ha chiesto a Prodi una moratoria sui processi di privatizzazione dell'acqua in Sicilia. Infatti le province di Catania, Enna, Caltanissetta e Siracusa hanno già affidato ai privati la gestione dei servizi idrici. L'acqua a Palermo è in mano a una società a capitale pubblico mentre la provincia è stata totalmente privatizzata. L'ex missionario comboniano Alex Zanotelli tra gli applausi ha affermato che "sull'acqua ci giochiamo tutto. Se perdiamo è inutile lottare contro la privatizzazione della scuola e della sanità. Non possiamo andare avanti col governo Prodi se non prende una decisione importante sull'acqua".
Quando è stata la volta di Orlando i 10mila manifestanti sono praticamente spariti. Evidentemente non avevano alcuna intenzione di ascoltare gli sproloqui e le falsità dell'ex sindaco DC, colui che è stato il primo in ordine di tempo a privatizzare l'acqua a Palermo. Solo un centinaio i presenti al comizio: una buona parte sul palco, erano i portaborse e i reggiombrello di Orlando. L'altra parte sotto il palco erano, per lo più, vertici del "centro-sinistra" siciliano, consiglieri comunali e dirigenti della Cgil.

14 marzo 2007