Applaudito intervento di Panzarella all'assemblea provinciale della Cdl di Prato per lo sciopero generale
"Il 6 maggio sia inizio di un nuovo 25 Aprile per buttare giù il governo del neoduce Berlusconi"

Dal corrispondente della Cellula "Stalin" di Prato
Il 28 aprile si è svolta a Prato presso la casa del Popolo di Coiano l'assemblea generale di tutti i direttivi di categoria convocata dalla segreteria provinciale della Camera del lavoro (Cdl) per discutere i motivi della mobilitazione e organizzare al meglio lo sciopero generale del 6 maggio prossimo.
Nella relazione introduttiva il segretario Manuele Marigolli ha riassunto la gravissima situazione economica e occupazionale pratese definita "disastrosa"; ha denunciato il vergognoso "salvataggio delle banche" da parte di Tremonti, ha sottolineato l'"incapacità di questo governo ad affrontare la crisi" definendolo un "governo fermo che si è occupato di tutt'altro tranne che di affrontare i problemi dei lavoratori".
Ma si è guardato bene dal denunciare la natura neofascista, guerrafondaia e antipopolare del nuovo Mussolini e dei suoi gerarchi a cominciare da Tremonti, Brunetta e Gelmini che non sono stati nemmeno nominati. Ha parlato della "situazione di degrado del parlamento, della compravendita dei voti di fiducia e dei tentativi di mettere mano alla Costituzione" facendo finta di non sapere che ormai la Costituzione antifascista del 1948 non esiste più ed è stata fatta a pezzi anche grazie alla collaborazione del "centro-sinistra".
Marigolli ha anche parlato dell'importanza del 25 Aprile definendola "una lotta di popolo non della borghesia che ha riscattato il Paese dalla dittatura nazi-fascista" ma si è guardato bene dal denunciare il fatto che proprio a Prato il neopodestà Roberto Cenni (PDL) per il secondo anno consecutivo ha trasformato la celebrazione della Liberazione in una provocatoria parata militare "per rendere onore anche a chi ha combattuto dalla parte sbagliata".
Marigolli ha chiuso la sua compassata relazione rammaricandosi anche per la "mancanza di unità sindacale con Cisl e Uil" invitando "tutti a scioperare contro questo governo a cui il 6 maggio bisogna dire un no più duro e più deciso".
Tra i primi a prendere la parola durante gli interventi, il compagno Franco Panzarella del direttivo provinciale Flc. Il suo intervento ha riscosso molto consenso tra i delegati che ne hanno applaudito i passaggi salienti e in particolare il passaggio finale in cui il compagno ha ribadito la necessità di far sì che il 6 maggio prossimo sia l'inizio di un nuovo 25 Aprile per buttare giù il neoduce Berlusconi e il suo nero governo.
Egli fra l'altro ha detto che: "Quello che abbiamo di fronte è il peggior governo della storia repubblicana. Questo governo ha di fatto fatto a pezzi la Costituzione antifascista del '48,ha ridotto il parlamento in un autentico mercato delle vacche dove accanto ai corrotti e ai mafiosi ci sono anche 120 parlamentari (inchiesta de l'Espresso) che hanno cambiato schieramento politico per opportunismo.
Questo governo ha dato il via a una macelleria sociale senza soluzione di continuità con tagli senza pietà a sanità, salari, scuola e pensioni.
In questo governo c'è chi ha addirittura proposto l'abolizione della norma transitoria che impedisce la ricostruzione del partito fascista.
Il nuovo duce Berlusconi ha irreggimentato tutta l'informazione e ha scippato il referendum sul nucleare appena si è reso conto che l'avrebbe perso.
Al suo nero governo danno man forte non solo i neopodestà del PDL tra cui il sindaco di Prato Cenni che due giorni fa ha trasformato la celebrazione del 25 Aprile in una parata di regime, ma anche e soprattutto il sindaco berlusconino di "centro-sinistra" Matteo Renzi che a Firenze vuole abolire il 1°Maggio.
Insomma abbiamo di fronte un governo che anche grazie a una parte della "sinistra" ha rimesso la camicia nera all'Italia.
Un governo col quale, permettetemi di dissentire dal nostro segretario, non è possibile trattare.
Questo governo invece va abbattuto il più presto possibile ma non con la cosiddetta opposizione parlamentare; ma nelle piazze. Perché in parlamento i lavoratori giocano fuori casa e perdono sempre; nelle piazze invece si vince e io mi auguro che questo sciopero generale sia non la conclusione di una mobilitazione ma dia inizio a un nuovo 25 Aprile per buttare giù non solo Berlusconi ma soprattutto il regime neofascista che egli e i suoi gerarchi hanno instaurato".

4 maggio 2011