IL PARADOSSO ELETTORALE
La tendenza all'astensionismo
resta forte, ma l'elettoralismo è duro a morire. Il paradosso è che queste
illusioni elettorali persistono soprattutto nelle masse più avanzate e
combattive, e non in quelle intermedie e in quelle relativamente avanzate, come
potrebbe essere ovvio in un altro contesto e in un'altra situazione politica.
Illusioni elettorali che pesano e influenzano proprio quegli strati del
proletariato e delle nuove generazioni che costituiscono l'area e il serbatoio
del nostro Partito ma che ancora non sono a conoscenza o che non abbiamo potuto
o saputo investire della nostra strategia, della nostra tattica e piattaforma
rivendicativa.
Si tratta di quelle forze sociali che volta a volta, secondo il tipo di elezione
e il momento e le circostanze elettorali, scelgono se votare o astenersi.
Spontaneamente, indipendentemente dal nostro invito, che nella stragrande
maggioranza dei casi non conoscono nemmeno.
Cosicché non avendo una coscienza rivoluzionaria ed essendo imbevuti di
concezioni democratico-borghesi, e parlamentaristiche, a causa della formazione
e dell'influenza ricevute dai rinnegati del comunismo (DS) o dai falsi comunisti
(PRC e PdCI), quando vedono un pericolo di destra spontaneamente soccorrono col
voto i partiti della "sinistra'' borghese (Ulivo, PRC, ecc.). Causando con
ciò, inconsapevolmente, un doppio danno. Premiano il "centro-sinistra'',
pur non amandolo e non ritenendolo l'ideale, e penalizzano l'astensionismo.
Spetta naturalmente a noi marxisti-leninisti tirar fuori dalla palude
dell'elettoralismo queste forze, ma ciò sarà possibile solo nella misura in
cui riusciremo a raggiungerle, a farci conoscere e apprezzare per il lavoro
concreto che riusciamo a realizzare calandoci nelle realtà politiche,
sindacali, dei disoccupati, dei pensionati, giovanili, studentesche e femminili
in cui operiamo. Ma per far bene questo lavoro dobbiamo saper spiegare la nostra
strategia e applicare il nostro Programma d'azione.
è un lavoro lungo e difficile, ma saremo favoriti dallo sviluppo della lotta di
classe e dall'autosmascheramento dei partiti che ancora godono della fiducia
della parte più avanzata, attiva e combattiva delle masse. Già ci sono dei
segnaäli, la creazione di un "nuovo sogägetto politico'' e la strategia
della "sinistra plurale'', che annunciano che non tarderà molto che
Rifondazione del trotzkismo si toglierà definitivamente la maschera.
Studiando e applicando sempre meglio il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la
linea politica del PMLI, dando alle masse il tempo di fare le esperienze
necessarie, non mollando mai la presa, radicandoci dove siamo presenti, alla
fine riusciremo senz'altro a far prendere coscienza alla classe operaia di
essere una classe per sé, ossia una classe generale il cui compito storico è
quello di abbattere il capitalismo, conquistare il potere politico, realizzare
il socialismo e marciare verso il comunismo, che è quanto dire trasformare il
mondo e se stessi nel corso della lotta di classe.
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