Assieme governo e "centro-sinistra''
IL PARLAMENTO NERO UNITO
PER RAFFORZARE LA SUPERPOTENZA EUROPEA
Rifondazione vota contro ma
non si distingue nella sostanza
BERLUSCONI: "UNITI DI FRONTE ALLE GRANDI SCELTE DELLA STORIA''
Per registrare la sostanziale unità sull'invio delle truppe italiane in Afghanistan il
governo del neoduce Berlusconi e il "centro-sinistra'' utilizzarono in parlamento il
sistema del voto sul dispositivo comune, la parte concordata e riportata in fotocopia
nelle rispettive mozioni a sostegno dell'iniziativa del governo; contro votarono PRC,
PdCI, Verdi, alcuni DS e della Margherita. Nel sostegno alla superpotenza imperialista
europea governo e "centro-sinistra'' hanno fatto un ulteriore passo in avanti e hanno
elaborato congiuntamente le risoluzioni presentate alla Camera e al Senato, risoluzioni
che il 28 novembre sono passate a larghissima maggioranza. Si registrano solo gli 8 no dei
deputati di Rifondazione alla Camera.
Nel vertice europeo di Laeken, in Belgio, i paesi dell'Unione europea dovranno decidere
sui temi e i tempi delle prossime riforme istituzionali della Ue, affidati ai lavori di
un'apposita Convenzione. Il parlamento nero ha dato un mandato bipartisan al governo per
rafforzare la superpotenza imperialista europea e in essa il ruolo di leader
dell'imperialismo italiano.
Il documento approvato alla Camera con 487 voti favorevoli e 8 contrari afferma che
"la Dichiarazione sul futuro dell'Unione europea allegata al trattato di Nizza ha
aperto un nuovo processo di riforma dì grande rilievo (che dovrebbe sfociare nella
elaborazione di una Costituzione europea)'' e che "in particolare l'adeguamento
istituzionale dell'Unione appare, soprattutto a seguito dei recenti avvenimenti
internazionali, un'esigenza sempre più avvertita''; alla Ue servono quindi "degli
strumenti idonei ad esprimere una volontà politicamente unitaria soprattutto nel contesto
delle relazioni esterne'', ovvero nella sua proiezione imperialista nelle crisi
internazionali. Il documento della Camera quindi chiede "la creazione di un governo
dell'economia come necessario completamento dell'unione economica e monetaria, anche
attraverso il coordinamento delle politiche fiscali nazionali'' e "lo sviluppo della
politica estera di sicurezza comune e di difesa comune (Pesc-Pesd), (...) semplificando i
compiti in materia tra Consiglio e Commissione, in modo da rendere l'Unione capace di
reazioni tempestive e politicamente unitarie''. Infine chiede alla delegazione governativa
di "perseguire il risultato finale di una `costituzionalizzazione' dei trattati,
continuando così ad esercitare, nella dimensione costituzionale europea, il ruolo di
Paese `federatore' storicamente svolto dall'Italia, nell'obiettivo di pervenire alla
costituzione di una federazione di Stati nazionali''.
Dello stesso tenore la risoluzione votata al Senato ove si afferma che "si impone
all'Unione europea, per la maturità della sua costruzione e per le dure circostanze della
storia, una decisiva missione di pace e di equilibrio nel mondo'', una missione "per
un nuovo ordine mondiale'' che impone all'Unione di darsi "un assetto istituzionale
che consenta unità di indirizzo ed efficacia di attuazione al governo comunitario'' e che
"raggiunga, con l'allargamento, confini e dimensioni continentali con un ruolo di
assoluto rilievo per l'area mediterranea''. Perciò è necessario "estendere il
mandato dell'istituenda Convenzione, oltre che ai quattro punti citati nella Dichiarazione
di Nizza, a temi ulteriori quali il governo dell'economia, come necessario complemento
dell'unione monetaria, le politiche per la sicurezza interna, di urgente attualità, e la
razionalizzazione e il rafforzamento degli strumenti della politica estera, di sicurezza e
di difesa, dal cui sviluppo dipende la capacità dell'Unione di affermare il suo ruolo di
protagonista nel contesto internazionale''.
Un ruolo di protagonista imperialista sostenuto unitariamente dal parlamento nero. Nella
sostanza non si distingue neanche l'opposizione del PRC che si duole soprattutto
dell'ipocrisia del metodo della mozione bipartisan e che riceve l'apprezzamento del
ministro degli Esteri Renato Ruggiero.
Esulta il neoduce Berlusconi che intasca il voto del parlamento nero: "Sono
particolarmente felice che sia la Camera sia il Senato abbiano espresso oggi con un voto
praticamente unanime il loro pieno sostegno all'obiettivo della costruzione politica
dell'Europa. (...) è questa un'altra dimostrazione della grande unità e responsabilità
delle forze politiche italiane di fronte alle grandi scelte della Storia'', in favore
della superpotenza imperialista europea.
12 dicembre 2001
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