Fallito il programma del 5 stelle Pizzarotti
Partito l'inceneritore di Parma tra le proteste della popolazione
Bernazzoli colpisce con un calcio un manifestante

Nonostante le promesse elettorali da politicante borghese qual è il neopodestà Federico Pizzarotti, il mostro ecologico di Uguzzolo (Parma) ha cominciato a vomitare veleni nell'aria bruciando il 29 aprile i primi rifiuti. Eppure le dichiarazioni di Grillo erano chiare: chiunque avesse voluto accendere l'inceneritore sarebbe dovuto passare sul cadavere del sindaco.
Invece Pizzarotti e tutti i membri della giunta cinque stelle non si sono neanche degnati di partecipare alla mobilitazione della popolazione che si è svolta per bloccare l'avvio dell'incenerimento dei rifiuti.
L'avvocato Arrigo Allegri, autore di numerosi esposti contro l'impianto, e presente al presidio fuori l'inceneritore, ha sostenuto che "il sindaco può fermare l'impianto ma non vuole effettivamente bloccarlo. Perché è lui che deve rilasciare il certificato di agibilità e di conformità edilizia e urbanistica. Il suo documento - ha insistito - bloccherebbe anche la volontà della provincia di far partire l'impianto".
La mobilitazione della popolazione è continuata anche nei giorni successivi all'avvio dell'incenerimento dei rifiuti con presidi e manifestazioni. In una di queste i manifestanti si sono recati alla sede della provincia presieduta dal fascista Bernazzoli portando striscioni e sacchi di immondizia. Con piglio ducesco Bernazzoli, che si è trovato faccia a faccia con i contestatori, ripreso in video da un giornale locale, ha sferrato un calcio ad un manifestante spedendolo all'ospedale. A questo manifestante come a tutti i presenti, va la piena solidarietà del PMLI, che invita la popolazione di Parma a continuare la lotta.
Il fallimento del neopodestà di Parma è sotto gli occhi di tutti. L'unica cosa che la sua giunta ha provato a fare per fermare l'incenerimento è stato affidarsi alla magistratura, con la richiesta alla Procura di Parma di sequestrare l'impianto, la bocciatura da parte del Tribunale del riesame e l'attesa (tuttora in corso) del pronunciamento della Cassazione. Nel frattempo la multiutility Iren ha accelerato il passo solo e unicamente per non perdere gli incentivi statali e, dopo settimane di preparazione, ha dato il via libera alle prove a caldo di smaltimento di 50 tonnellate di rifiuti, premessa per entrare a pieno regime a metà maggio.
Per non aver mantenuto le promesse elettorali la giunta cinque stelle e il sindaco devono dimettersi.

5 giugno 2013