Per impedir loro di manifestare a Roma
Pastori sardi manganellati e bloccati al porto di Civitavecchia
Una repressione preventiva senza precedenti

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Civitavecchia del PMLI
Bloccati non appena scesi dal traghetto: La protesta del Movimento pastori sardi (Mps) si è fermata a Civitavecchia.
La mattina del 28 dicembre oltre 300 pastori provenienti da Olbia sono sbarcati in porto con la "sovversiva" intenzione di raggiungere la Capitale per chiedere al governo del neoduce Berlusconi aiuti per il settore e soprattutto un prezzo equo per il latte ovi-caprino.
Ma, appena i pastori hanno messo piede sulla terraferma, sono stati selvaggemente caricati e manganellati da uno schieramento di carabinieri e poliziotti della celere.
Una repressione preventiva senza precedenti iniziata dai servi della borghesia coordinati dal commissario vicequestore Giovanni Lucchesi che, hanno prima sequestrato i cinque pullman con cui i manifestanti intendevano raggiungere Roma e, poi, appena i pastori hanno provato a esprimere la propria indignazione, le "forze dell'ordine" hanno sfoderato i maganelli e hanno picchiato duramente gli allevatori operando anche due fermi.
I pastori, confinati in banchina, hanno allestito un picnic a base di vino, formaggio e pane tutto rigorosamente portato dalla loro terra.
"Si tratta di un sequestro, stanno minando il nostro diritto a manifestare - ha detto il referente dell'Mps, Felice Floris - volevamo solo raggiungere Roma e indire una conferenza stampa insieme anche agli allevatori laziali e toscani. Volevamo proporre al ministero la costituzione di un coordinamento mediterraneo dei Paesi che praticano la pastorizia per far fronte alle attuali normative che penalizzano pesantemente l'intera categoria. Non possono tenerci in ostaggio".
Infuriati e delusi, i manifestanti, fra cui anche molte donne, anziani e bambini, si sono incamminati verso la stazione ferroviaria per tentare nuovamente di raggiungere la Capitale. Ma anche lì, ad attenderli c'era un folto cordone di celere.
"Schiavi del potere, fateci passare!" hanno gridato i manifestanti nel piazzale ferroviario. Ma gli "schiavi del potere" fregandosene delle sacrosante ragioni dei pastori li hanno nuovamente bloccati.
Ecco cosa riserva la dittatura del nuovo Mussolini a chi osa far valere il "sovversivo" diritto costituzionale di manifestare.

5 gennaio 2011