Testimonianza di Patrizia Pierattini, una dei primi pionieri del PMLI
Quello che rappresenta Lucia per il nostro amato Partito


È passato un anno dalla morte della mia dolce, forte, insostituibile pioniera, amica, sorella, compagna e, come lei voleva, mamma; spesso in questo anno mi sono ritrovata a parlare con lei nel pensiero, di fronte a fatti della vita politica e personale, istintivamente sapendo cosa avrebbe fatto o mi avrebbe detto, ancora ho i messaggini che mi inviava via telefonino e che me la fanno sentire sempre presente e viva. Questo è un sentimento personale, ma visto che niente di personale che ci riguarda in realtà non appartiene al Partito, appartiene e vorrei trasmetterlo a ciascun dirigente o militante, a ciascun amico del Partito, al nostro popolo che rappresentiamo con orgoglio indomito.
Dopo questo anno, se possibile, il suo ruolo, la sua figura si mostra più nitida e più forte che mai, sfrondata dal quotidiano, piena della forza e del peso che ha la vita e la morte di un dirigente marxista-leninista. Lucia non ha mai chiesto riconoscimenti, ma con la sua vita e la sua morte si è acquistata il riconoscimento di cuore e coscienza del Partito, di fatto la sua figura rifulge oggi più nitida e luminosa che mai, perché il nostro Partito non sarebbe quello che è senza la compagna Lucia.
Dalla mia adolescenza politica e personale ad oggi, tanti ricordi si affollano, significativi per definire la sua figura, la sua essenza politica, di cuore del Partito, di sostegno e accudimento degli altri pionieri, dei membri fondatori e poi di tutti i nuovi membri del Partito, dei giovani in particolare e delle compagne ancor più.
A noi giovani e giovanissimi che lottavamo anche per avere, rispetto alle famiglie talvolta fortemente conservatrici, la libertà di agire politicamente, di manifestare, anche solo di uscire per le riunioni dopo cena, forniva un sostegno morale e pratico che ha reso più facile e più determinata la nostra scelta.
Per tutto il periodo che ha preceduto la fondazione del Partito, della ricerca instancabile, della denuncia delle formazioni pseudo marxiste-leniniste e rivoluzionarie, della fondazione dell'OCBI m-l da cui è nato il Partito, dei gruppi di studio del pensiero di Mao che sempre sono stati nel suo cuore, un periodo veramente difficile, pionieristico, faticoso, dove anche si formava in itinere la coscienza e la costituzione marxista leninista delle compagne e dei compagni, dove tutte le energie del giorno e anche spesso della notte erano dedicate alle discussioni e alle attività di propaganda, il suo ruolo infaticabile, la sua energia vitale sono state tutte e pienamente al servizio del Partito, nello spirito che anche una piccola vite era essenziale per far funzionare il motore.
Così pure dalla fondazione del Partito e fino a oggi, con l'attenzione particolare alla vita politica e personale delle compagne e dei giovani del Partito; tante piccole e grandi manifestazioni di attenzione e di affetto, per le compagne, quelle di vecchia data come me e le altre fondatrici e attuali dirigenti al massimo livello del Partito, ma anche per le nuove leve, le pioniere di oggi, e per l'attività della Commissione per il lavoro femminile del Partito.
La sua dolcezza non è mai stata debolezza ma forza, la sua volontà di vivere a lungo e vedere e vivere tutto il possibile della storia del Partito, fortissima, e giustamente rivendicata come un premio per l'intera vita ad esso dedicata. È dunque un'ingiustizia particolarmente grande che in questo Trentennale la nostra Luciina sia stata privata della possibilità di vivere questo giorno meraviglioso, come sarebbe stato suo pieno diritto, suo grande merito aver contribuito in modo essenziale a realizzarlo.
In questo giorno i quattro pionieri avrebbero voluto essere ancora insieme nella vita, e questo è un fatto e un sentimento molto forte, ma è in me e penso in ciascuno di noi, altrettanto forte il senso della sua presenza viva ideale.
Un ulteriore dono che la compagna Lucia ci fa rendendo al Partito il suo cuore nella memoria viva e luminosa della sua vita, del suo affetto, del suo sostegno a ciascuno di noi e dell'incitamento a fare del dolore forza e a non attardarsi in una tristezza sterile e solo rivolta al passato, ma a guardare con giusto orgoglio e ragionevole ottimismo verso il futuro.
Stringiamoci dunque idealmente la mano, lei così minuta e apparentemente fragile, e ciascuno di noi che continuiamo a vivere e lavorare per il nostro amato Partito per tutto il tempo che ancora ci sarà dato, con gli occhi levati alle nostre sventolanti, meravigliose rosse bandiere.

18 aprile 2007