Patto monetario tra Cina e Giappone per non dipendere dal dollaro

La seconda e la terza potenza economica mondiale, Cina e Giappone, hanno firmato un accordo che prevede l'abbandono del dollaro americano come valuta utilizzata negli scambi commerciali tra i due paesi sostituita nell'interscambio direttamente nelle due monete nazionali yuan e yen, rispettivamente. Finora circa il 60% degli scambi commerciali tra Cina e Giappone avviene in dollari. L'accordo è stato firmato il 27 dicembre scorso a Pechino, al termine dell'incontro tra il premier cinese Wen Jiabao e il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda, un accordo governativo che rappresenta un segnale di sfiducia delle due potenze economiche asiatiche nei confronti dell'area del dollaro in difficoltà, e della contigua area euro in piena bufera. È un chiaro segnale soprattutto verso il concorrente imperialismo americano, la prima potenza economica mondiale: con l'accordo monetario, l'interscambio tra i due paesi salta la mediazione del dollaro. E porta il Giappone, tradizionale alleato degli Usa, più vicino alla Cina.
Una situazione creata dal regime di Pechino in risposta alle recenti inziative di Obama. Nel vertice dei 21 paesi dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) di Honolulu, nelle isole Hawai, del novembre scorso Obama ha proposto di dare vita alla creazione di una zona di libero scambio nel Pacifico sotto la guida della Casa Bianca. La proposta della creazione di un accordo denominato Trans-Pacific Partnership (Tpp) al momento è appoggiata dai governi di Australia, Brunei, Cile, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam ma punta soprattutto a Cina e India.
Il presidente cinese Hu Jintao dava il via libera all'iniziativa, nonostante fino allora l'avesse avversata non vedendo di buon occhio un accordo economico egemonizzato dal concorrente imperialismo americano, affermando che "la Cina sosterrà qualsiasi tentativo di promuovere una zona di libero scambio nell'Asia Pacifica e il raggiungimento degli obiettivi di integrazione economica regionale sulla base dell'East Asia Free Trade Area, the East Asia Comprehensive Economic Partnership e del Tpp".
Quello che aveva in testa il governo di Pechino era però un altro tipo di alleanza, un'altra zona di libero scambio a tre con Giappone e Corea del Sud. In attesa di definire l'accordo tripartito, con l'obiettivo di metterlo in cantiere per il 2013, Cina e Giappone fanno un primo passo con il patto monetario che intanto emargina il dollaro dagli scambi tra i due paesi.

11 gennaio 2012